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Software di terze parti: utility, developer tools, software per Windows Mobile. Software che può aiutarvi nella vita quotidiana (almeno…si spera!)

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Upload di files “grandi” con Live Mesh

Questa mattina ho provato ad uploadare su Live Mesh un file da 28,1Mb – un file exe contenente i driver per la scheda wireless nel mio notebook. Mi sono chiesto…quanto tempo ci mette Live Mesh ad uploadarlo sul Live Desktop? Il termine “grande” è chiaramente impreciso, perchè dipende dalla larghezza di banda che avete a disposizione. Con un modem da 56K qualsiasi file è grande: prendetelo pure come una definizione. 🙂

Comunque, come si comporta il client di Live Mesh? Non appena copiate il file nella directory locale monitorizzata dall’engine di Live Mesh, comincia l’upload:

Qui vediamo un nuovo componente di Live Mesh. La sidebar che vedete appare solo quando aprite con Windows Explorer la directory locale mappata con Live Mesh, ed è del tutto similare a quella raggiungibile dalla tray-bar (ne abbiamo parlato qua).

Come vedete, viene indicato che il client PC Terra a casa sta uploadando un file, dicendovi la dimensione totale del file e quanto è stato spedito fino a quel momento. Viene messa anche una freccetta di fianco (qui non si vede perchè l’ho sovrascritta con il riquadro rosso): la freccetta va verso l’alto se state uploadando un file, mentre punta verso il basso se lo state scaricando (perchè magari il file “grande” è stato condiviso da altri client della mesh).

Come potete facilmente immaginare, l’upload impiega un po’ più tempo rispetto al download.

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Live Mesh con Windows Mobile 5.x e 6.x

Ieri sera, incuriosito dal commento di Vito, ho provato a capirci qualcosa di più sulla possibilità di utilizzare un device Windows Mobile come client di Live Mesh. Io personalmente dispongo di un Dell Axim X51, palmare ormai un pochino vetusto, ma perfettamente adatto per quello che ci devo fare. E’ un palmare Windows Mobile 5.0. Esiste un aggiornamento (non ufficiale) per portarlo alla piattaforma Windows Mobile 6.x, ma solo per la variante X51v (che ha il display in VGA). Quindi io rimango con WM5.0. Fa niente.

Per provarlo su un Windows Mobile 6.x avevo due possibilità: o rompo le scatole a mio fratello, che ha un Samsung non-mi-ricordo-il-modello-ma-so-che-ha-su-WM6.0, oppure…lo provo con un emulatore. Alla fine ho usato l’emulatore in ogni caso, per evitare di sporcare in qualche modo i nostri palmari che ci servono.

Installazione del client su un palmare con Windows Mobile 6.0
Il metodo più semplice per installare il client su un Windows Mobile è quello di raggiungere il sito http://www.mesh.com direttamente da Internet Explorer sul palmare.

La home-page di Live Mesh appare così:

La prima cosa che ci viene chiesta è di fare il login con il nostro account Windows Live. Clicchiamo sul link Sign In e compiliamo il modulo:

Clicchiamo sul pulsante Sign in ed attendiamo. Ci viene chiesta l’installazione del client per Windows Mobile 6.0. Veniamo informati che compiendo questa operazione, il device entrerà a far parte della mesh:

Clicchiamo sul link Download.

Scarichiamo così il file livemesh.cab. L’installazione di tale cab parte in automatico: non richiede alcun software aggiuntivo, nè riavvio del palmare. Al termine ci accorgiamo di due cose:

  1. C’è una nuova icona dentro Programmi denominata Live Folders

  2. C’è una nuova cartella My DeviceLive Folders. Questa è la cartella locale che Live Mesh usa per sincronizzare il contenuto del Live Desktop.

Tutto qua, semplice come bere un bicchiere d’acqua.

Installazione del client su un palmare con Windows Mobile 5.0
Non sono riuscito a portare a termine l’installazione su un device Windows Mobile 5.0. La procedura si sviluppa sostanzialmente allo stesso modo, ma l’installazione di livemesh.cab fallisce, perchè – così recita il messaggio di errore – non viene trovata un’istanza di SQL Server Mobile installata. Ho provato manualmente ad installare SQL Server Mobile (3.5, ad esempio), ma nulla da fare. Impossibile oppure c’è qualche barba-trucco? Su questo indagare io dovrò (cit.).

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Folders di Live Mesh visti dal punto di vista client (XP)

E’ ora di andare un po’ più nel dettaglio rispetto a quanto vi ho raccontato qua.

Abbiamo detto che ogni volta che viene installato il client Live Mesh su un PC, esso entra automaticamente a far parte della rete. Ciò significa, ad esempio, che sotto Windows XP la finestra di Risorse del Computer appare come segue:

Evidenziata in rosso ho messo l’icona di Live Mesh Folders. Facendoci sopra doppio-click appare quanto segue:

Se il client che state usando ha diritto di ricevere la sincronizzazione di un determinato folder, tale folder comparirà sotto il raggruppamento Synchronized with this computer. Questo vale quando avete creato un folder condiviso in Live Desktop e lo avete impostato come When files are added or modified per questo client. Vedere questo post per maggiori dettagli.

In questo caso, bisogna ovviamente fare riferimento ad un path locale. Il folder “Live Mesh” è mappato in D:DocumentiLive Mesh.

Se facciamo doppio-click sull’icona “Live Mesh”, venite reindirizzati al path locale indicato.

Se il client che state usando NON si deve sincronizzare con un determinato folder, tale folder comparirà comunque su questo client, ma sotto il raggruppamento Not synchronized with this computer. Questo vale quando avete creato un folder condiviso in Live Desktop e lo avete impostato come Never with this device per questo client. Vedere questo post per maggiori dettagli.

In questo caso non c’è alcun bisogno di avere un path locale di riferimento (ed infatti, la Location è vuota).

Se facciamo doppio-click sull’icona “Contenuto on-line”, accade una cosa particolare, che merita un discorsetto. Ricordiamo che in questo post abbiamo creato questo folder in modo tale che esso non venga mai sincronizzato con alcun client. Detto questo, facciamo doppio-click. Live Mesh ci propone una dialog:

In pratica, questa dialog ci chiede un path locale, e in più – importante – va a modificare la regola che avevamo impostato a suo tempo. Questo folder non sarà più solo on-line: se cliccassimo Ok, questo folder verrebbe sincronizzato anche su questo client. Ce ne accorgiamo perchè se espandiamo la dialog cliccando su Show synchronization options, vediamo che per il client corrente la regola di sincronizzazione diventerebbe When files are added or modified. Questo vale solo nel momento in cui clicchiamo Ok.

Nota Importante: questa dialog appare una volta soltanto. State bene attenti ad impostare il path locale in un punto intelligente. Il path di default – come si vede dallo screenshot qui sopra – punta sul desktop dell’utente corrente: tutto fuorchè intelligente (almeno per me). Una volta che avete cliccato Ok per confermare, le volte successive la dialog non apparirà più, ma verrete automaticamente reindirizzati al path locale impostato (lo abbiamo detto e vista prima).

Reimpostazione del path locale di un folder Live Mesh
Ok, diciamolo pure: ho esagerato un po’ per farvi pensare bene a quel pulsante Ok. In realtà, c’è un modo per reimpostare il path locale. Semplicemente, dovete cambiare sul client la regola di sincronizzazione. Supponiamo quindi di aver premuto Ok nella dialog di prima. La situazione è diventata questa:

Avendo premuto Ok, il folder “Contenuto on-line” appare fra quelli da sincronizzare. Bene. Se avete provato ad uploadare dei files seguendo la procedura indicata qua, Live Mesh provvederà a scaricarli immediatamente. Bene. Ma noi vogliamo rimettere tutto com’era prima: clicchiamo con il destro sopra il folder ed andiamo sulla voce Change sync settings. La finestra che appare è molto simile a quella di Live Desktop:

E’ sufficiente modificare la riga relativa al client corrente, impostando la regola su Never with this device. Il folder ritornerà allo stato iniziale. E’ da precisare che il folder locale non viene cancellato: se volete, dovete farlo voi a mano. Ma esso non verrà più sincronizzato, esattamente come quando era stato creato nel post precedente. E se ci facciamo sopra doppio-click, ci verrà riproposta la stessa dialog vista precedentemente. Alla prossima.

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Il cuore di Live Mesh: Live Desktop

Live Desktop è il cuore di tutta l’infrastruttura di Live Mesh.

Esso rappresenta in pratica il repository on-line: contiene tutti i folders e tutti i files che vengono sincronizzati sui client appartenenti alla mesh. In Microsoft han pensato di battezzare come Live Desktop questo componente del sistema, perchè a tutti gli effetti appare e si comporta come se fosse il desktop di Windows, seppur chiaramente con tutte le limitazioni del caso.

La schermata principale appare come segue:

L’interfaccia in basso a destra assomiglia alla tray-bar di Windows: passandoci sopra con il mouse si apre la stessa finestra News/Devices/Folders di cui abbiamo parlato in un post precedente. Evidenziato dal riquadro blu vediamo invece quanto spazio stiamo occupando nel repository: in questo momento è allo 0%. Ricordo che lo spazio disponibile sul repository è di 5Gbytes.

Gestione di un folder condiviso già esistente
In alto a sinistra, evidenziato in arancione, vediamo uno dei folders condivisi: in questo caso è uno solo, chiamato “Live Mesh”. Questa icona si comporta come se fosse una normale icona sul desktop di Windows: facendoci sopra doppio-click apriamo il folder e possiamo esplorarne il contenuto. Ecco come appare:

Da qui possiamo:

  1. spostare la/e finestre, ingrandirla/e o ridurla/e ad icona
  2. creare nuovi files e nuovi folders
  3. rinominare files e/o directory esistenti
  4. scaricare files in locale
  5. vedere l’elenco dei files secondo le modalità: details, icons e media

Qualsiasi modifica fatta viene automaticamente riflessa sui client appartenenti alla mesh. In realtà, è possibile impostare delle regole e decidere se certi client devono essere esclusi. Queste regole possono essere impostate tramite Live Desktop oppure direttamente sul client. Quando un client si accorge di una modifica sul Live Desktop che lo riguardi, si sincronizza automaticamente (l’icona nella tray-bar lampeggia per qualche secondo).

Creazione di un nuovo folder condiviso
Facendo doppio-click sull’icona Create new folder possiamo creare un nuovo folder condiviso all’interno di Live Desktop. Live Mesh ci chiede quanto segue:

La casella Name ci chiede il nome da dare al folder condiviso. Una volta creato, tale folder apparirà sul Live Desktop, a fianco di quello già esistente “Live Mesh”. Più sotto possiamo decidere le regole in base alle quali verrà effettuata la sincronizzazione. Le impostazioni disponibili sono le seguenti:

A me sono abilitate solo When files are added or modified e Never with this device. Le voci sono auto-esplicative: in pratica escludono/includono un determinato folder dalla sincronizzazione per quel determinato client della mesh. Queste regole non sono solo disponibili all’atto della creazione di un nuovo folder, ma anche per folder già esistenti: basta cliccare sopra con il pulsante destro del mouse e cliccare sulla voce Change Sync Settings.

Alla prossima!

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Usare Live Mesh solo come repository sul Web

La domanda potrebbe essere posta anche come: posso usare Live Mesh senza tutte le caratteristiche di sincronizzazione fra i client, e quindi solo per tenere files on-line?

Certo che sì. Ecco come Live Mesh si sovrappone a SkyDrive. Le uniche differenze sono le seguenti:

  1. SkyDrive mette 25Gbytes a disposizione; Live Mesh solo 5.
  2. SkyDrive “può” essere pubblico, nel senso che tutto ciò che viene pubblicato alla fin fine è potenzialmente raggiungibile via url, e quindi può servire per mettere on-line contenuti come download, immagini, fotografie, etc. etc.

Ma se volete mettere on-line contenuti privati di qualsiasi tipo, e se 5GBytes vi bastano, allora potete tranquillamente usare Live Mesh. La procedura è piuttosto semplice: connettetevi al vostro Live Desktop, create la cartella dicendo espressamente che non volete che essa venga sincronizzata su alcun client. Tutto qua, ma vediamo come lo stesso. Andate sul Live Desktop con il vostro browser e fate doppio-click sull’icona Create new folder, apparirà la seguente finestra:

Il nome può essere quello che vuole. Nei criteri, selezioniamo Never with this device per tutti i client, tranne che per Live Desktop. Premendo Ok, il folder appare sul desktop virtuale e potete gestirlo come volete. Facciamo doppio-click sull’icona appena creata:

Ogni finestra di Live Mesh dispone di 5 menù:

  • Organize
    Dispone di menù per creare folders ed uploadare files nuovi presi dal PC locale
  • View
    Imposta la vista corrente su Details / Icons / Media
  • Upload File
    Permette di prelevare un file locale e di uploadare in Live Desktop
  • New Folder
    Direi che è chiaro
  • Media View
    Non l’ho vista e non mi interessa (per ora)

Come potreste aver intuito, è sufficiente usare la funzione di Upload File per prelevare un file locale e pubblicarlo sul Live Desktop. Da questo momento tutti quelli che fanno parte della mesh possono connettersi a Live Desktop e vedere gli stessi files. Chiaramente, è un po’ scomodo modificare on-line questi files, dal momento che Live Mesh non dispone di strumenti adatti. Immaginatevi, chessò, un semplice blocco note, o un paint, o un excel. Ma forse è il caso di limitarsi: Live Mesh è principalmente uno strumento di condivisione, collaborazione e sincronizzazione.

Un’altra limitazione del Live Desktop consiste nel fatto che non usate i classici strumenti di Copia&Incolla, oppure di Taglia&Incolla. Se dovete spostare o manipolare un po’ di files, forse potreste trovarvi male.

Una volta che avete uploadato i files, potete cancellarli o rinominarli normalmente. Qui non c’è alcun problema di sincronizzazione: tutto quello che fate lo state facendo solo on-line.

Nota Importante : nonostante abbiamo espressamente indicato di non voler sincronizzare questo nuovo folder su nessun client, esso comparirà comunque sui client della vostra mesh. Non abbiamo ancora parlato di questo aspetto: lo faò in un prossimo post.

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Lavorare offline con Live Mesh

Cosa accade se volete lavorare con Live Mesh mentre siete in treno, o in auto, o in aereo? Oppure – banalmente – se non siete connessi alla Rete? Beh, la prima cosa da pensare in uno scenario di questo tipo è se avete i files aggiornati all’ultima versione. In caso contrario, rischiate di lavorare su files vecchi, che altri hanno trattato prima di voi, sia che si tratti di una soluzione di Visual Studio 2008, che di documenti Word/Excel, semplici files di testo o XML.

In condizioni normali Live Mesh tenta di aggiornare il repository Live Desktop ogni volta che modificate un file. Ve ne accorgete perchè l’icona nella tray-bar di Windows lampeggia. Se andate a vedere le News, vi accorgerete che nel log vengono aggiunte le voci relative ai files che avete toccato. Ad esempio, vi apparirà una schermata come questa:

Se invece non avete la rete disponibile, o se capitate in uno dei casi descritti sopra, potete solo lavorare offline. Per farlo, è sufficiente aprire il menù contestuale dalla tray-bar ed attivare la voce Work offline. L’icona si spegne ed appare un punto esclamativo giallo. Ecco la differenza delle due icone:

Lavoro online
Lavoro offline

Lavorare offline non serve solo quando non avete la rete Web attiva. Se lavorate on-line intensamente, l’icona di Live Mesh non la smette più di lampeggiare, perchè è perennemente impegnato a spostare bytes dal PC locale al Live Desktop. Oppure, ancora, se siete in GPRS/UMTS, potreste voler risparmiare banda. I motivi possono essere diversi.

Non appena reimpostate la modalità di lavoro on-line (disattivando chiaramente la voce Work offline), l’icona ricomincia a lampeggiare. Live Mesh risincronizza la/le directory locali con Live Desktop, ed il gioco è fatto. L’unica cosa…è che ci vuole tempo (cit.).

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Integrazione di Live Mesh in Windows XP/Vista

Live Mesh, come tutti i software che si rispettino, non è solo uno strumento Web, ma anche uno strumento smart client. Quando installate Live Mesh su un client, esso diventa a tutti gli effetti parte della vostra rete (mesh).

Questo significa che potete sincronizzare i folders con quelli presenti nel repository on-line (Live Desktop) e potete connettervi tramite una sorta di Desktop Remoto via Web (un po’ come fate con Virtual Server, dove tramite un plug-in di Internet Explorer potete accedere ed utilizzare sistemi remoti).

I client previsti sinora sono due: Windows XP e Windows Vista. Sarebbe carino testarlo anche su Windows 7: lo farò. In futuro potranno essere inseriti client Mac e Windows Mobile.

Integrazione Live Mesh in un sistema Windows
Sul client viene installato un tool che si integra con il resto del sistema operativo.
Esso si posiziona nella tray-bar di Windows:

La sfera azzurra è l’icona di Live Mesh. Da qui è possibile aprire un menù contestuale:

Le voci sono auto-esplicative. Show notifier fa apparire la finestra delle News, che riporta tutte le modifiche fatte ai files condivisi, da voi e da tutti gli altri utenti on-line. Le tre icone in basso aprono rispettivamente: News, Devices e Folders. La finestra News è quella di cui abbiamo parlato adesso. La finestra Devices elenca tutti i client appartenenti alla mesh, evidenziando quali sono quelli on-line e quelli offline. La finestra Folders elenca i folders condivisi e le attività recenti in questi folders.

Da ciascuna di queste tre finestre è possibile raggiungere il portale Live Mesh per gestire le tre componenti News/Devices/Folders.

L’integrazione di Live Mesh dentro Windows si completa con le funzionalità esposte dal menù contestuale di Windows Explorer, e con l’icona che viene inserite dentro Risorse del Computer.

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Live Mesh su Windows 7 funziona

Ho appena provato ad installare Live Mesh sulla mia virtual machine con Windows 7. Funzionano così come funzionano sotto XP e Vista.

La tray-bar viene gestita correttamente. L’installazione del client sotto Windows 7 ha chiaramente fatto entrare la virtual machine nella mesh, che adesso appare come segue:

Il Notebook è offline (nello zaino). PC TERRA a casa è acceso (quello su cui sto scrivendo). Virtual Windows 7 è acceso e connesso: è la virtual machine che gira dentro PC TERRA.

Non appena Windows 7 è entrato nella mesh, ha automaticamente scaricato in locale il contenuto del Live Desktop. L’espressione “in locale” indica di default il Desktop.

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Live Sync vs. Live Mesh: differenze e overview

Da questo post dell’amico Nicolò è nata la voglia di dare un’occhiata a Live Mesh mettendolo a paragone con Live Sync, e di capire esattamente quali fossero le differenze sostanziali tra i due prodotti (entrambi freeware) di Microsoft.

L’idea che mi sono fatto dopo 48 ore di utilizzo di entrambi i prodotti è che Live Mesh è un prodotto più completo e più maturo, con strumenti Web e client più curati dal punto di vista grafico e più ricchi di features.

Ma andiamo con calma. Prima voglio elencarvi quali sono le caratteristiche che ho rilevato nei due prodotti.

Live Sync

  1. Portale : https://sync.live.com/
  2. Richiede un account Live per potervi accedere
  3. Creare una rete peer-to-peer (p2p) tra n client
  4. Permette la sincronizzazione automatica/manuale di n directory che risiedono sui client
  5. NON ha un repository on-line, quindi per effettuare la sincronizzazione è necessario che i client siano disponibili e connessi alla rete p2p
  6. Portale Web e strumenti client raggiungibile dalla tray-area di Windows

Live Mesh

  1. Portale : https://sync.live.com/
  2. Richiede un account Live per potervi accedere
  3. Crea una rete di client (mesh)
  4. Utilizza uno storage di 5Gb come repository on-line, quindi sempre disponibile
  5. E’ possibile connettersi via Desktop Remoto ad uno dei PC presenti nella propria mesh
  6. Portale Web e strumenti client raggiungibile dalla tray-area di Windows
  7. Integrazione con Windows Explorer (ad esempio, menù contestuale di Windows)

Spero di avervi fornito qualche indicazione per capire meglio quale strumento possa fare di più per le vostre esigenze.

Il punto essenziale è che Live Sync non ha un repository on-line. Cosa comporta questo? E’ semplice. Supponiamo di avere due client nella rete p2p di Live Sync: un desktop a casa ed un notebook che vi portate in giro per lavoro. Supponiamo di avere un folder sul notebook (D:Documenti) che volete mantenere sincronizzato con un altro folder sul desktop a casa (H:Documenti). Per effettuare questa sincronizzazione è assolutamente necessario che entrambe le postazioni siano accese, funzionanti e connesse alla rete, altrimenti nisba.

Live Mesh al contrario utilizza un repository on-line. Ogni volta che un PC connesso al proprio mesh modifica un file presente in una delle directory da sincronizzare, l’engine di Live Mesh installato in locale ne fa l’aggiornamento nel repository (aggiunta/modifica/cancellazione). Sebbene sia un prodotto ancora in beta, l’impressione che ho avuto di Live Mesh è di un prodotto leggero e non invasivo: vi ritrovate un’icona nella tray-bar di Windows dalla quale potete controllare un po’ di impostazioni. Questa icona si anima quando c’è attività di rete. Ripeto: il tutto in modo leggero, veloce e senza troppi “frullamento” di disco (anche su un notebook, dove gli hard-disk sono più lenti).

Caso pratico con Live Mesh
La rappresentazione della mia mesh è la seguente:

Ho inserito due client: il PC TERRA a casa ed il notebook che uso per lavoro. Oltre a questi due elementi, è possibile sfogliare quello che viene chiamato Live Desktop, che è in pratica il repository: da qui possiamo vedere tutti i folders e tutti i files che vengono condivisi all’interno della mesh. Cliccando sulla ‘+’ arancione è possibile aggiungere il client che si sta utilizzando alla mesh:

I client previsti per ora sono Windows XP e Windows Vista (entrambi a 32 o a 64 bit). Del client ne parlerò in un prossimo post: vi basti sapere che tale client si integra – come ho già detto – nella tray-bar di Windows, nel menù contestuale di Windows e in alcune finestre di Esplora Risorse.

I test che ho fatto in queste 48 ore sono del tutto positive. La sincronizzazione è veloce ed efficiente: se tutti i client della mesh sono accessi e connessi, basta fare una qualsiasi modifica ad uno dei files condivisi (aggiunta/modifica/cancellazione) per ritrovarsi tale modifica all’interno del Live Desktop, e da qui su tutti gli altri client della mesh. Se un certo client non è connesso, esso viene evidenziato da una ‘X’ rossa nella mesh (prima figura in alto di questo post) per indicarne lo stato di offline. Tale client subirà la sincronizzazione non appena tornerà on-line.

Conclusioni
Di cosa da dire su questo prodotto ne ho ancora molte, ma le spezzetto in più post per comodità. Dico solo che è una genialata (mi faccio paura quando utilizzo questi termini tecnici – ho paura che non mi capiate). Se usate più di un PC, non potete farne a meno, indipendentemente dal lavoro che fate: programmatori, venditori, commerciali, dentisti, commercialisti. Lavorate su un PC, fate quello che dovete fare ed automaticamente ne avete una copia di backup on-line. Non solo…usate un secondo PC? Lo connettete alla mesh ed automaticamente avete tutto sincronizzato! Ci saranno difetti e/o bugs, ma ricordatevi che Live Mesh è in beta, perciò utilizzatelo e testatelo e segnalate tutto quanto. Se le premesse sono queste, c’è da ben sperare.

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Convertire vecchi VHS in digitale

Durante le ultime vacanze natalizie, ho sfruttato il Pinnacle PCTV Hybrid Pro Stick che ho acquistato per una missione molto particolare. Una missione che non è ancora terminata, ma che ormai ha raggiunto il massimo grado di impegno richiesto: ora ho solamente una cartella pieni di files AVI in DivX che non devo far altro che masterizzare su DVD e copiare sul mio hard-disk multimediale. Per maggiori informazioni su questi due miei acquisti cliccate qua e qua.

In pratica, nel salotto di casa mia aleggiavano da ormai più di una decina d’anni una miriade di nastri VHS. Essi contenevano un po’ di tutto: film registrati dalla TV ed altre trasmissioni soprattutto di carattere sportivo – leggesi: tappe del Giro d’Italia. Ignorati bellamente.

Ma un sacco di altri nastri contenevano materiale che sarebbe stato davvero un peccato perdere: matrimoni di famiglia, comunioni, cresime, vacanze estive e molto altro ancora. Provate anche voi ad immaginare tutto quello che la vostra famiglia (in senso allargato, quindi zii, cugine, etc.) ha passato e ve ne farete un’idea. Non solo: mio padre negli anni ‘70 aveva una cinepresa, i cui filmati sono stati riversati su VHS negli anni ‘80. Sono filmati in cui ho potuto vedere i miei genitori in versione pre-matrimonio, feste di Natale dove cugini che adesso hanno 40-50 anni, lì ne avevano 10, o forse meno. Sono filmati senza audio, perchè l’audio a quei tempi non c’era.

Insomma, per farla breve, ho fatto scattare l’operazione “Nostalgia”.

Si dà il caso che il Pinnacle che ho acquistato non solo prende in input il classico cavo coassiale da antenna, ma anche vari input audio/video analogico (RCA, S-Video, SCART). Da questo a collegare il mio player VHS è stato uno scherzo.

Quindi – armato di santa pazienza – mi son fatto passare tutti quei nastri VHS e li ho convertiti in DivX. Essi attualmente risiedono sul mio hard-disk in un certo numero di files. Sono contento, perchè mi piace pensare che altrimenti sarebbero stati filmati che prima o poi si sarebbero persi – non solo perchè il nastro VHS si deteriora, quanto perchè……vai tu a cercare un player VHS nel 2010!!! 🙂

La cosa più difficile è stata cercare di dire a TV Center, il software incluso nel pacchetto, di prendere in input il segnale composito invece del cavo antenna. Questa impostazione viene chiesta all’avvio dal wizard del primo avvio, ma poi non si sa più dove trovare (in realtà è possibile eseguire più volte questo wizard, quindi potete cavarvela così). La soluzione sta – come sempre – nel manuale. E’ sufficiente premere ‘0’ come canale – in questo modo il software switcha tra composito ed antenna, e siete a posto. Se ce la faccio, metto on-line anche una fotografia del collegamento che ho messo in piedi con il materiale che ho acquistato su Extreme Technologies.

Riflessioni personali
Uno dei filmati più importanti che ho convertito riguarda una festa di Natale del 1970 a casa dei miei nonni. Nonni che, potete immaginarlo, oggi non ci sono più. Il video è stato mostrato durante la cena della vigilia di Natale, con tutti i parenti riuniti, ed un certo effetto di commozione l’ha fatto. Chi si è visto, si è visto molto più giovane, in un’era che per me – che non c’ero ancora – sembra preistoria. E’ pieno di persone che oggi non ci sono più, o che sono lontane fisicamente per aver presto altre strade o altri percorsi di vita. Ripeto, è stata proprio una bella cosa: è stata un’operazione “Nostalgia” che non è da ripetere troppo spesso, pena una certa e troppo assillante malinconia. Ma, giuro, è servita.

Sono aperto all’ironia. Se ne sentire il bisogno, prendetemi in giro su tutto, ma non su quest’ultimo punto.
Grazie.

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