L’inattendibilità del sito Tim sulla velocità stimata
Cià, andiamo dritti al punto. Dall’autunno scorso, affrontando con serietà tutte le regole anti-Covid previste dai vari DPCM, io e la mia compagna – Federica – abbiamo deciso di cominciare a cercare una casa tutta nostra. Una casa di proprietà, insomma. Abbiamo visitato circa una 15ina di offerte tra le più disparate: appartamenti, villette indipendenti o a schiera, al piano terra, con ascensore o senza, con giardino o senza, con mansarda oppure no, con classe energetica più o meno vantaggiosa, da ristrutturare o pronta all’uso, e via dicendo. E’ stata dura, perchè ogni volta – come potete immaginare – c’erano un po’ di cose che ci piacevano, ed altre cose no, ed ogni volta cercavamo di trovare la classica quadratura del cerchio.
Alla fine, quasi per caso, l’abbiamo trovata. Dico “quasi per caso” perchè quella mattina avevo appuntamento con l’agente immobiliare per vedere un altro appuntamento. Abbiamo visto quello, poi – quasi sussurrando – mi fa: “Poi ci sarebbe un altro appartamento, sempre qua a Villanterio, che però non ho ancora pubblicizzato online, se le interessa possiamo vedere anche quello…“. Io accetto, ed è così che incontro l’appartamento della mia vita. In una bella palazzina, al secondo piano con ascensore, tutto in parquet, con due camere e due bagni. Perfetto. Io e Federica ci ragioniamo, ci pensiamo la notte, e subito ci viene in mente un piccolo ma grande dettaglio: quale copertura di Internet avrà quella zona? Per chi non lo sapesse, Villanterio è un piccolo paese in provincia di Pavia, ad un paio di chilometri da Sant’Angelo Lodigiano, paese in cui ho sempre vissuto sin da quando son nato. E quindi è più che lecito aspettarsi che un piccolo paese di 3.000 abitanti non abbia il top del top della connettività Internet. Poco male. Attraverso il sito ufficiale https://www.tim.it andiamo subito a verificare la copertura e la velocità stimata. Il risultato è il seguente: la copertura è FTTC con EVDSL.
Mentre la velocità stimata è di 125Mbps:
Notare: massimo 200Mbps, minimo 50Mbps.
Questa mattina, 1° Aprile 2021, arriva il tecnico TIM – gentilissimo – che fa tutti i suoi bravi lavori. Beh, volete saperne una? La velocità reale è di 30Mbps, oserei dire ben al di sotto del minimo garantito. Lo trovo assurdo. Ripeto: posso anche capire che un paesello con abbia FTTH, o che comunque non sia possibile raggiungere i 200Mbps teorici. Ma 30Mbps è uno scherzo. Forse è colpa del fatto che abbia chiesto l’attivazione della linea il 1° Aprile. A questo punto, credo sia lecito chiedere che quella sezione del sito dedita a comunicare la velocità stimata venga chiuso, perché non è attendibile, per nulla. Per uno che fa il mio lavoro, la connettività internet non è importante ma di più, e questo fattore è stato tra i primi che abbiamo verificato, e l’unico strumento che avevamo è proprio solo ed esclusivamente il sito tim.it. Avrei preferito che quella specifica via venisse marcata come inattendibile: magari avrei chiesto ai condomini attuali, magari avrei rischiato comunque l’azzardo di acquistare casa con una connessione “ignota”, ma a quel punto sarei stato io dalla parte del torto.
Così no, cara Tim, così sei in torto tu.
Detto questo, non potendo soddisfare la velocità minima garantita (i 50Mbps menzionati prima), probabilmente Tim mi permette di recedere dal contratto senza penali o spese aggiuntive. Ma non è questo il punto. Io non voglio recedere, voglio pagare tutte le bollette del mondo, ma con un livello minimo di qualità che mi dovrebbe essere garantito, porca miseria. Se il problema risiede nel tratto tra il cabinet Telecom e la palazzina in questione, Telecom dovrebbe uscire e risolvere la questione. Non mi interessa in quale modo, ma dovrebbe farlo, permettendo ad un normale palazzina, nell’anno 2021, di poter vivere e lavorare da casa – soprattutto in questi lunghi periodi di lockdown & smart-working.
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