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Tutto l’hardware che acquisto: pareri, recensioni, disponibilità di driver, installazione

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Il mio ultimo acquisto: Dell XPS 12

Vi ricordate questo mio post del 29 Settembre scorso? Incredibilmente sono riuscito in un modo o nell’altro a smarcare tutti e tre gli acquisti, anche se devo confessarvi che sono stato abbondantemente aiutato da fonti esterne. Riassumendo:

  • sono entrato in possesso di un Asus Vivo RT, un tablet Windows RT con cui mi trovo molto molto bene, e che utilizzo per sviluppare app e durante il tempo libero. Bel prodotto!
  • sono entrato in possesso di un Nokia Lumia 920: questo grazie all’azienda in cui lavoro, Brain-Sys, che mi ha upgradato il cellulare aziendale, da un Blackberry Curve 9300 (che mi ha fedelmente accompagnato per circa tre anni) all’ultra-gioiello di casa Nokia. Veramente una bomba, nulla a che vedere con il mio vecchio Windows Phone 7
  • ho acquistato, e finalmente arriviamo all’oggetto in questione, un Dell XPS 12, l’ultrabook pronto a diventare tablet, per citare proprio Dell

Ma andiamo con calma. Il tutto comincia il 29 Ottobre scorso, con una breve chattata via GTalk con mio fratello:

La chattata fa avanti per pochi minuti.

In quel periodo stavo cercando un ultrabook Windows 8, per sostituire il mio vecchio Acer acquistato nell’estate 2009. Il mio obiettivo era avere un ultrabook Windows 8 (evitando proprio Acer, per il semplice fatto che dopo un anno di vita le batterie hanno una durata di circa 10 minuti), possibilmente convertibile in tablet. Non avevo particolari esigenze: non era obbligatorio avere un SSD piuttosto che un "più affidabile” HDD, non mi interessava avere 8 o 16GB di RAM, non avevo particolari esigenze sul display, sulla tastiera o cose simili. L’unica cosa che mi interessava era avere un ultrabook/tablet, schermo touch, Windows 8. Il primo periodo è stato deludente: prima di questo famigerato 29 Ottobre, ho passato qualche sabato a girovagare per i centri commerciali alla ricerca di un ultrabook, con scarsi risultati. Ne avevo parlato un pochino qua.

Tutto questo, ripeto, fino al 29 Ottobre, data della chattata qui sopra.

Di questo Dell XPS 12 mi sono innamorato fin dal primo momento. Era proprio quello che cercavo. Ultrabook con schermo touch ribaltabile per trasformarlo in tablet. Aggiungiamo: display Full-HD 1920×1080, 12 pollici, 2 porte USB 3.0, tastiera retroilluminata, disco SSD, leggero e maneggevole, prezzo competitivo (ma decisamente più alto rispetto a quanto ero abituato a spendere in passato per un portatile), etc. etc.

Ci penso un pochino e soprattutto grazie all’intervento di mio fratello, procedo all’ordine. Il sito Dell recita che i tempi di consegna sono di circa 6-8 giorni. Un pochino falso, diciamo, ma sopprassediamo. L’ordine parte il 31 Ottobre. Riceverò il Dell il 22 Novembre: tre settimane di attesa. Tra l’altro, il Dell arriva a casa mentre io sono in giro per lavoro, saltando da una trasferta all’altra (Valtellina, 3 giorni, per lavoro; Bologna, durante il weekend, per impegni personali; Cuneo, 4 giorni, di nuovo per lavoro).

Il primo impatto è spettacolare. Riassumendo: il Dell XPS 12 è una bomba. Veloce, leggero, ottimi materiali, schermo eccezionale, utilizzo sia in modalità ultrabook che in modalità tablet da goduria. Sulla modalità tablet aiuta moltissimo Windows 8, la cui interfaccia è decisamente la cosa giusta. Insomma, totalmente soddisfatto dell’acquisto!! Lo trovo lo strumento ideale sia per lavoro, sia per il tempo libero. Io lavoro per il 90% del mio tempo a casa, usando il desktop, ma poi la sera mi metto sul Dell, sia per altri impegni (app per Windows 8, la mia attività all’interno di Piloti Virtuali Italiani, etc. etc.), sia per qualche partitina. Chiaramente, puntualizzo, è un ultrabook, non un tablet puro, per cui il peso non lo rende agevole come un Asus Vivo RT o un iPad. Ma sono cose ben diverse, spero l’abbiate capito, questo.

Tutto questo fino al guasto delle porte USB!!

Sabato 8 Dicembre succede il patatrac! Per la cronaca: già risolto, grazie all’intervento veloce e tempestivo dell’assistenza Dell (bravissimi, eccezionali, vedere dopo).

Insieme al Dell, ho acquistato un MyPassword da 1TB con USB 3.0.

Questo chiaramente per sopperire all’SSD da 128GB, sufficiente per contenere Windows 8 e tutti gli strumenti con cui lavoro. Insomma, quel disco è il famigerato “disco dei dati”. Quel sabato infilo la porta USB nell’ultrabook ed il disco non viene rilevato. Il disco viene alimentato, vedo il led accendersi, ma non compare in Risorse del Computer. Insospettito, provo varie chiavette USB, periferiche varie. Nulla, il PC non rileva più nulla. Riavvio, faccio 10.000 prove e tentativi. Nulla, sembra non andare più. Non riesco nemmeno a fare il boot da USB, prova del fatto che Windows non c’entra niente con la questione. Tra l’altro vedo che la periferica “Intel USB 3.0 Extensible Host Controller” in “Gestione Dispositivi” è evidenziata con un punto esclamativo giallo: Windows non riesce ad attivare la periferica (codice errore 10). A questo punto comincia il weekend più deprimente degli ultimi tempi, e non vedo l’ora che arrivi lunedì per far intervenire l’assistenza Dell. Mio fratello, sopravvissuto un paio d’anni fa ad una Odissea con Dell, ha avuto l’oculatezza di inserire nell’ordine due voci importanti: l’assistenza 1 Yr ProSupport and Next Business Day On-Site Service, e soprattutto l’assistenza 1 Yr Accidental Damage Protection (danni non volontari, ma comunque causati dall’utente).

E qui arriviamo alla storia recente. Lunedì 10 Dicembre, alle 9 della mattina, chiamo l’assistenza, e faccio due telefonate. La prima è decisamente con un incompetente: mi chiede se il Dell XPS 12 è un desktop oppure un portatile, mi chiede se ha su Windows XP oppure Windows 7, si collega da remoto e cerca di reinstallare i driver dell’Intel USB 3.0 Extensible Host Controller. Non trova i driver, li deve chiedere al reparto ingegneristico. Cerco di spiegargli che comunque le porte USB non funzionano nemmeno da BIOS, perchè non riesco a fare il boot di Clonezilla, ad esempio. Niente, sembra non capire. Chiudiamo la telefonata con la promessa che mi avrebbe richiamato a breve con qualche news. Tutto questo avviene nella mattinata (ore 9:00 –> ore 10:00). Nel primo pomeriggio richiamo, con l’intento di essere un po’ più burbero. Il secondo interlocutore è più competente: spiego il problema e facciamo qualche tentativo un po’ più a basso livello (aggiornamento del BIOS, tentativi vari). Ma nulla, le porte USB continuano a non funzionare. Ma questa volta le cose accelerano: il tizio al telefono apre un intervento tecnico on-site per il giorno dopo: è prevista la sostituzione della scheda madre.

Martedì 11 Dicembre, all’ora di pranzo, arriva il tecnico. Un ragazzo giovane, dalla faccia che mi fanno pensare “questo è in gamba”. Gioco anche la carta psicologica: indosso una maglietta nera, con una bella scritta in verde: Microsoft. Giusto per mandare un messaggio subliminare: non stai parlando con un loser, so usare i computer da prima che tu nascessi (cit.), per cui non raccontarmi balle.

Ma il tizio è veramente in gamba. In dieci minuti apre l’ultrabook, usando tre cacciaviti diversi, rimuovendo circa 15 vitine. Lo tenevo d’occhio. Senza perdere un colpo, e senza battere ciglio, smonta la mainboard vecchia e sistema quella nuova. Velocemente, senza avere il minimo dubbio. Dico davvero. Rimonta tutto, accende il PC e tutto riprende a funzionare egregiamente. Mi dà dieci minuti di tempo per testare un po’. Inserisco il mio disco esterno MyPassword e funziona. Inserisco le mie chiavette USB e vengono rilevate. Dal momento che è stata sostituita la mainboard, controllo che il processore e la RAM siano le stesse, controllo lo schermo, mi faccio un giro. Ritorno a sorridere, il mio problema è stato risolto.

Detto questo, di tutto questo giro, sono comunque molto soddisfatto. L’XPS 12 è una gran bella macchina, l’assistenza Dell è eccezionale (un po’ meno al telefono, ma superlativa quando interviene).

Ultimi appunti finali

Nel momento in cui vi scrivo ho trovato questa recensione su questo Dell. Ve la segnalo perchè la trovo obiettiva e corretta. Ed ora vi lascio qualche appunto finale, con apprezzamenti e critiche costruttive.

  1. L’XPS 12 ha Bluetooth integrato: questo significa che potete utilizzare in abbinamento un Mouse Bluetooth senza mangiare una delle USB disponibili
  2. La tastiera non è ovviamente full. Quindi non avete tastierino numerico, per esempio, e per muovervi nel testo (home/end/pageup/pagedown) siete costretti ad usare la combinazione con Fn
  3. Occhio alla rotazione del display, che è figa ma è pericolosa allo stesso tempo. Mi spiego: quando uso il Dell XPS 12 come ultrabook e poi lo sollevo, per spostarmi, lo afferro in un modo tale per cui sblocco lo schermo (mano destra in prossimità della parte inferiore destra dello schermo). Per cui se non state attenti rischiate di tenere l’ultrabook con la cornice: meglio evitare. Ma in fondo basta farci l’abitudine!

Buon Dell XPS 12 a tutti, insomma!

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Non capisco l’equivalenza tablet = mobilità. E chi l’ha detto?

E’ passato qualche giorno da quando ho avuto uno scambio di tweet con alcuni follower/following sul discorso tablet, Windows 8, ultrabook ed autonomia delle batterie. Il discorso è piuttosto complesso, e dipende molto dal modo con cui si utilizza un pc, un portatile, un tablet. Ma il concetto di fondo è ben riassunto dal titolo del post. Ovvero: non è assolutamente obbligatorio che un ultrabook/tablet Windows 8 debba venir utilizzato in mobilità. Da cui una semplice deduzione: un ultrabook Windows 8 con un’autonomia di 4 ore è perfettamente in linea con quanto offre il mercato oggi.

Cerchiamo di tornare indietro nel tempo con la mente, e pensiamo ai primi PC e notebook dotati di connettività WiFi. Una bella comodità, senza dubbio, per chi lavora in mobilità. E’ talmente una cosa comoda che oggi ci ritroviamo il WiFi dappertutto, su portatili che mai e poi mai ci capiterà di usare in mobilità. Morale: il WiFi nel 2012 non ha nulla a che fare con la mobilità. Ce l’abbiamo punto e stop, anche se utilizziamo il notebook in ufficio tutti i giorni, come è capitato a me per anni ed anni.

Idem per i tablet Windows 8. E’ verissimo che iPad ha un’autonomia imbattibile. Ma è solo un tablet, nulla di più, nulla di meno. Ci fai solo le “cose da tablet”, punto. Ed il paragone con gli ultrabook è totalmente fuori luogo. iPad è solo un tablet, ripeto, gli ultrabook sono dei veri e propri PC. Se un ultrabook è anche un tablet (come il mio recente Dell XPS 12, tanto per intenderci) non lo paragonerò mai e poi mai con alcun tablet, men che meno con un iPad. Sono due prodotti totalmente diversi.

Il fatto che un ultrabook Windows 8 moderno sia anche touch, e sia anche un tablet, non significa assolutamente che sia la scelta ideale anche per chi lavora in mobilità. Se siete spesso su un treno, in aereo, in automobile, in fiera, un tablet puro, leggero e con una bella batteria è senz’altro la cosa migliore.

Sono pronto a scommettere che entro pochi mesi tutti i notebook/ultrabook avranno schermi touch. Il touch sarà una cosa così naturale che presto saremo qui a dire: ma come cavolo facevamo prima, senza? Ed utilizzeremo il touch sempre ed ovunque, in modo naturale, così come oggi è naturale avere il WiFi, che inizialmente era prerogativa esclusiva dei portatili. Quindi, per favore, non associate tablet ed interazione touch con il concetto di mobilità: non c’entrano assolutamente nulla.

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Windows 8: 40 milioni di copie vendute, ma pc sugli scaffali

E’ di ieri sera la notizia che nel primo mese dall’immissione sul mercato, Windows 8 ha venduto 40.000.000 di copie in giro per il mondo. Qualche fonte:

http://arstechnica.com/information-technology/2012/11/windows-8-sales-are-good-if-not-great-at-40-million-copies-in-the-first-month/

http://phys.org/news/2012-11-windows-sales-million.html

Questo in risposta a tutti quei blog e a quelle più disparate fonti su Internet che invece dichiaravano che le vendite erano di sotto delle aspettative. Eppure, a quanto pare, i notebook e gli ultrabook Windows 8 che si trovano nei negozi rimangono invenduti. Evidentemente, i consumatori preferiscono e vogliono il software, per essere aggiornati, ma non comprano l’hardware.

Io un’idea me la sono fatta, e da qualche settimana, a dir la verità.
Ci sono alcuni fattori da prendere in considerazione.

Innanzitutto, la gente vuole prodotti funzionali e belli. La gente ha capito che Windows 8 è anche per dispositivi touch, siano essi notebook, ultrabook o tablet. Non ne ho la certezza matematica, ma ho la netta sensazione che ad oggi si trovi ben poco, al Mediaworld, al Saturn, all’Unieuro, al Darty, e via dicendo. Ci sono i cari buoni vecchi portatili 15”, senza touch, con Windows 8 installato sopra. Davvero uno scenario triste. Senza parlare dell’importanza del “day-one”: io stesso sono andato in giro per un intero sabato nei centri commerciali più grossi della Lombardia alla ricerca di un notebook/ultrabook Windows 8, trovando praticamente nulla.

Per motivi di lavoro, ho girovagato nella scorsa settimana un po’ i centri commerciali in tre luoghi diversi del Nord Italia (io bazzico da queste parti):

  • in Valtellina
  • a Bologna
  • a Cuneo

In tutti questi tre posti, non ho trovato hardware adeguato, capace di sfruttare le capacità touch di Windows 8. Quindi, lo ripeto, evidentemente la gente preferisce aspettare di vedere qualcosa di bello.

La seconda questione è che secondo me con Windows 7, e di conseguenza l’8, sia cominciato un trend piuttosto particolare. Un trend che va a vantaggio per noi utenti, ma probabilmente un po’ a svantaggio dei produttori. Mi riferisco al fatto che l’uscita di un nuovo sistema operativo Microsoft non scatena per forza l’acquisto di un hardware più potente. Anzi, semmai proprio il contrario. Questo a mio avviso è un concetto molto importante. Attenzione: con “potente” mi riferisco alla velocità della CPU, alla memoria RAM, all’occupazione su disco. Quindi è molto probabile che un utente si tenga il pc che ha già, ci installa sopra Windows 8, e lo usa. Io conosco circa 15 persone che han seguito questo approccio. Mentre una volta avrebbe magari voluto migrare da un dual-core ad un quad-core, oppure passare a 1GB a 4GB di RAM, e via dicendo. Windows 7 ha dato il via ad un’era, secondo me, di “ottimizzazione del software”, al punto che Windows 8 si avvia ed in generale è più performante di Windows 7, a parità di hardware. Quindi un consumer che a casa ha un quad-core e 4 GB di RAM, non sente assolutamente l’esigenza di comprare un pc nuovo; anzi, probabilmente tenta di installare Windows 8 sopra un PC più vetusto, perchè si rende conto che – cavolo – è davvero “fast and fluid”!!! Mio padre, per esempio, usa Windows 8 anche su un vecchio Athlon 64 3800+ con 1GB di RAM, e per le cose che fa si trova più che bene.

E’ vero che Microsoft fa il software, e quindi è più che contenta delle 40.000.000 di copie vendute. Ma l’hardware rimane lì. E questo è colpa dei produttori (in minima parte) e soprattutto colpa di chi deve vendere, che dovrebbero avere hardware da vendere fin dal primo giorno di commercializzazione.

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iPad ed iPad Mini

Qualche giorno fa ho letto una statistica secondo la quale più del 50% degli acquirenti del “Nuovo iPad”, quello con il display retina, è piuttosto arrabbiata per il fatto che circa 7 mesi dopo Apple ha messo sul mercato una nuova versione di iPad, ovvero l’iPad Mini da 7 pollici. Sette mesi sono troppo pochi, dicono quei clienti arrabbiati

Lasciate che vi spieghi una cosa semplice semplice.

Innanzitutto non è assolutamente obbligatorio inseguire per forza l’ultimo modello, di qualunque prodotto Apple si tratti.

Seconda cosa, voi vi eravate abituati bene. Solitamente Apple faceva uscire UN prodotto, al massimo si poteva lasciare il taglio della memoria (8, 16, 32 GB e così via), ma non c’era molta varietà: iPhone è iPhone, iPod è iPod, iPad è iPad. Questo è il bello ed il brutto di Apple: se ti piace il loro prodotto – cosa molto probabile – allora lo acquisti senza pensarci due volte, e senza nemmeno metterci troppa testa, proprio perchè non c’è nulla da scegliere. Entri in negozio, chiedi un iPhone e te lo danno. Se invece il prodotto non ti piace, ancora meglio: te ne stai alla larga, non lo compri ed il gioco è finito.

Con la scomparsa di Steve Jobs, Apple non è più una forza innovatrice come lo è sempre stata. E da questo punto di vista – e per molti altri – si è adagiata ad essere una delle tante case produttrici di hardware/software del mondo. La più ricca, la più prestigiosa, la più cool: ma pur sempre una produttrice di hardware/software. Ma non innova più come faceva un tempo. Senza Steve Jobs, e mi dispiace dirlo, è tutta un’altra cosa.

Una delle dirette conseguenze di questa nuova posizione di Apple sul mercato è che sta introducendo tutta una serie di prodotti hardware che prima evitava con cura. Per farla breve: Steve Jobs non avrebbe mai permesso la produzione di iPad Mini. E per la prima volta gli utenti Apple se vogliono un iPad sono di fronte ad una scelta: mi conviene l’iPad classico oppure il Mini? Prima andavano a botta sicura: quando esce una nuova versione di iPad, buttavano/vendevano il vecchio e prendevano il nuovo. Adesso non è più assolutamente la stessa cosa. A seconda delle proprie esigenze, uno può preferire il 10 pollici ed il 7 pollici. Ognuno ha pro e contro.

C’è da scegliere, da valutare, pensare se magari te lo devi portare in giro, e se sì con quale frequenza. C’è da capire se la risoluzione per te conta (uno è retina, l’altro no), c’è da capire se ci sta nella tua borsa o zaino. Devi capire cos’è importante per te, cosa intendi tu per “tablet”. Prima era Apple che decideva per te, ed in primis Steve Jobs. C’è da metterci la testa, insomma.

E gli utenti Apple a tutto questo non sono per nulla abituati.

E si lamentano. Spiacenti, ma questo è il mondo vero.

Questa è la nuova Apple. E per fortuna che è così.

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Tablet, Surface, evoluzione

Mamma mia, come corre il nostro mondo digitale. Facciamo un gioco. Se vi chiedessi la definizione di “tablet”, cosa mi rispondereste? Sono assolutamente convinto del fatto che se avessi la macchina del tempo e facessi questa domanda a quattro persone provenienti da anni diversi, le risposte sarebbero diverse. Ma facciamola breve.

La mia personale definizione di “tablet” indica un dispositivo leggero, portatile, da usare ovunque, in mobilità e non. L’interazione con un tablet avviene tramite lo schermo touch, il cui sistema operativo è stato progettato e realizzato tenendo ben presente che l’utente lo utilizzerà con le dita. Tutte le funzionalità di sistema e tutte le app sono utilizzate con le dita. L’utilizzo di un tablet avviene solo in modalità “scanzonata” (tutti i diritti su questa parola sono riservati): intendo dire che si usano le dita, e che comunque usare app su un tablet non deve richiedere particolare attenzione, non deve richiedere una superficie piana ed ovviamente nessuna particolare “precisione sullo schermo”. Un tablet posso usarlo sbragato sul letto o sul divano davanti alla tv, per esempio. Lo posso usare tenendolo appoggiato sulle gambe accavallate, in un bar, oppure in un palazzetto sportivo. Posso usarlo in piedi, durante una fiera come speaker, o in mezzo alla gente per prendere prenotazioni o appunti su qualcosa. Poco importa se opzionalmente ci posso collegare tastiera Bluetooth, oppure un mouse, se il sistema operativo non supporta appieno questi dispositivi di input per svolgere il 100% delle operazioni siamo punto e a capo. Un tablet lo devi usare solo con le dita. Non appena allontani le dita dallo schermo, magari per usare una tastiera fisica, in realtà ci si accorge che ogni minima operazione richiede il touch, per cui occorre quasi immediatamente tornare a tappare sul display. Questo perchè banalmente ci sono elementi dell’interfaccia utente non raggiungibili se non attraverso il touch.

Assioma: l’unità minima indirizzabile su uno schermo da un utente su un tablet è la dimensione del suo polpastrello.

Questo è ciò che io considero un tablet. Inutile dire che leader indiscusso di questa categoria è iPad.

Windows 8 è un sistema operativo nato per unire i mondi. Prendiamo Surface RT che – lo sappiamo – monta a bordo Windows RT. Lo puoi usare con tastiera, mouse & touch. Windows RT nativamente supporta al 100% tutte e tre le modalità di utilizzo, senza alcun deficit nel passare dall’uno all’altro. La modalità di interazione touch è solo una delle possibilità, ma non è assolutamente necessaria. Chiunque di voi abbia già provato Windows 8 sul proprio PC desktop non-touch sa benissimo che questo è vero. La famigerata Start Page è perfettamente utilizzabile con tastiera & mouse. Leggere questo mio vecchio post di Marzo 2012. Qui qualcuno di voi comincerà a storcere il naso: ma come – starete dicendo – Surface RT permette l’utilizzo di app esclusivamente di tipo Metro Windows Store Apps, devo per forza usare il touch!!!! Falsissimo. Le app Windows Store sono e devono essere perfettamente utilizzabili anche con tastiera & mouse, proprio perchè nella fisolofia Windows 8 l’utente deve poter cambiare dispositivo di input senza perdere appeal o feeling nei confronti del dispositivo e dell’app stessa. E’ per questo motivo che il team che controlla e valida le app per lo Windows Store le controlla anche con tastiera & mouse. Su Surface devono esistere “app scanzonate”, come dicevamo prima, ma non solo. Assolutamente non solo. Io, per esempio, auspico che sullo Windows Store arrivino app come Paint.NET ed Audacity, per citarne due a caso, che adoro. La prima è un’applicazione di grafica freeware irrinunciabile, la seconda è un’applicazione di editing audio freeware ed open-source. Per essere sfruttate appieno, probabilmente bisogna usarle con tastiera & mouse, e non il touch, ma io le voglio sullo store, perchè un dispositivo ARM con Windows 8 prevede non solo il touch. Su un tablet, da usare con le dita, app così non avrebbero senso.

Assioma: l’unità minima indirizzabile su uno schermo da un utente su Surface è il polpastrello se lo sta usando in modalità touch, il pixel se lo sta usando con tastiera e/o mouse.

La morale di tutto questo è riassumibile con poche frasi.

  1. Un dispositivo il cui display è touch non è assolutamente per forza un tablet (se così fosse, tra circa 4 mesi ci ritroveremo con milioni e milioni di tablet Windows 8 in giro per il mondo, il che è falso: sono pc, ultrabook convertibili, che hanno lo schermo touch – ma non tutti sono tablet)
  2. Su iPad, tablet per eccellenza, hanno senso solo “app scanzonate”
  3. Su computer Windows RT hanno senso sia “app scanzonate”, sia app dalla usability più tradizionale (tastiera & mouse), che però girano nello stile delle app Windows Store
  4. Surface non è un tablet

Per tutti questi ragionamenti, io non paragono il prezzo di Surface a quelli di un tablet, ma a quelli di un pc. Perchè ciò che conta non sono tanto le app disponibili (che comunque devono crescere di numero), ed il fatto che il processore sia un ARM piuttosto che un “vero x86: ciò che conta sono le modalità con cui interagisci con il dispositivo. E Surface non è un tablet.

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I miei prossimi acquisti sul fronte Windows 8 e Windows Phone

Come ben sapete, l’autunno sul fronte Microsoft è davvero molto caldo per tutta una serie di nuove uscite hardware e software che sono davvero imperdibili. Ho molto entusiasmo soprattutto per quanto riguarda Windows 8, e per tutto ciò che comporta: in primis Surface e tutti i nuovi ultrabook di nuova generazione. Insomma, soldi da spendere ne voleranno parecchi (purtroppo, almeno per le mie tasche, visto che non dispongo di fondi illimitati), per cui l’intento di questo post è quello di buttare giù qualche idea da convidere con tutti voi. Dunque, vediamo…gli elementi sul piatto sono tre:

  1. un nuovo ultrabook convertibile x86 (ultrabook/tablet) per lavoro e per hobby
  2. un tablet con Windows RT, preferibilmente Surface RT
  3. un nuovo telefono Windows Phone 8

Di questi, obbligatorio è sicuramente il punto (1). Il mio notebook attuale è piuttosto datato (estate 2009), ed ormai è inservibile, anche solo per il fatto che ormai lo utilizzo senza batteria, sempre collegato all’alimentazione. E da parecchi mesi. Inoltre è lento, non sfrutta appieno le caratteristiche di Windows 8, e via discorrendo. Ultimo punto: lavoro principalmente da casa, con un desktop multi-monitor; l’ultrabook mi servirebbe solo nelle giornate di trasferta, per cui non mi serve nulla di particolarmente pretenzioso, veloce e potente. E sì, conterrà ahimé un totalmente inaffidabile SSD, ma come ho già detto non sarà mai il mio pc principale di lavoro, per cui…accettabile.

Passiamo al punto (3). Windows Phone mi piace, mi piace davvero tanto. Sia dal punto di vista utente, sia dal punto di vista developer. Mi piace sviluppare app per Windows Phone, mi piace usarlo, mi piace il suo lato social. Di Windows Phone mi piace tutto. E quindi penso proprio che prenderò un nuovo telefono Windows Phone 8. I Nokia sono sicuramente un passo avanti dal punto di vista sia hardware che software, ma francamente io preferisco altro. Sono uno di quelli che va sempre in giro con due (a volte persino tre) batterie, per cui esigo un telefono che nell’arco della giornata mi permetta di cambiare batteria per essere sempre online.

Infine, la nota dolente, il punto (2).

L’idea è quella di avere un tablet leggero, che possa sostituire iPad. L’idea, da parecchi mesi, è quella di avere un Surface RT. L’idea è quella di poter twittare, di poter scrivere sul blog (cosa impossibile da fare con iPad e la sola UI touch), di fare qualche partita. Ma ad oggi (28 Settembre) non si sa ancora il prezzo, nè in dollari, nè in euro. Quindi, cosa farò? E’ facile a dirsi. Se il prezzo è contenuto (circa 300 euro) probabilmente sarà mio. Se sarà superiore, probabilmente skipperò questo acquisto. La cosa triste è l’aspetto commerciale che Microsoft ha improntato alla cosa: secondo me è assurdo che non si sappia ancora il prezzo, a probabilmente meno di un mese dall’uscita ufficiale. Se fai un evento che presenta un prodotto (anche se era dedicato alla sola stampa, se ricordo bene), dì anche il prezzo. Punto. Un prodotto completo contempla anche il prezzo, su questo non faccio passi indietro; perchè se costasse 200 è una botta al mercato, se costasse 400 un po’ meno e se invece costasse 600 sarebbe la fine prima dell’inizio. Quindi, di fatto è l’unico hardware opzionale, in balìa del prezzo finale.

Fine, tutto qua. E voi, cosa avete in ballo, come prossimi acquisti? Avete consigli da darmi? Cosa ne pensate?

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Sostituzione alimentatore e scheda video, problemi e risoluzione

Prologo
Giovedì scorso, durante la giornata, Amazon ha consegnato a casa mia i primi componenti hardware che volevo sostituire al mio PC desktop. Se avete letto il mio precedente post, siete già informati su questa storia, perciò vado diretto al dunque.

Giovedì sera, sebbene fossi piuttosto stanco dato il rientro dalla mia trasferta di lavoro in Valtellina (fatto sulla mia automobile, con aria condizionata guasta, con 28°C come temperatura esterna), ho preferito mettermi subito al lavoro e fare ciò che mi piace molto: l’assemblatore, soprattutto se fatto sul mio PC. Anche perchè, mi sono detto, se qualcosa non funziona ho tutto il tempo, il giorno dopo, di contattare Amazon e di gestire eventuali guasti e resi.

Cambiare un alimentatore ed una scheda video è una cosa piuttosto rapida: in circa 45 minuti, nella mia mansarda calda ed afosa, avevo già terminato tutto quanto. Ho tolto il vecchio alimentatore, ho inserito quello nuovo; ho tolto la mia vecchia Radeon 4850 per montare la nuova Radeon 6870, ho riorganizzato la cavetteria interna. Ho cercato, insomma, di dare il meglio di me! Aggiungo qualche nota che magari può essere utile.

  1. La Radeon 4850 richiede uno slot PCI Express ed ha un solo connettore di alimentazione; in altezza occupa un solo slot
  2. La Radeon 4870 richiede uno slot PCI Express, ha due connettori di alimentazione, ed in altezza occupa due slot
  3. L’alimentatore è il Corsair da 850W, modello TX850M; sebbene sia indicato come modulare, occhio, in realtà è un semi-modulare!! Questo significa che un certo numero di cavi di alimentazione sono già cablati, come in un alimentatore normale, e che poi potete eventualmente connettere altri cavi (compresi nella confezione) all’occorrenza. Avrei preferito un alimentatore modulare puro, pazienza!

Terminato l’assemblaggio, portato a termine senza troppi sforzi, riattaccato il tutto e funziona tutto, al primo colpo. Mi ritengo molto soddisfatto. Ho solo dovuto riprogrammare nel BIOS la priorità d’avvio degli hard-disk: evidentemente nel staccare cavi e cavetti ho scambiato i connettori SATA. Poco male.

Avvio velocemente DiRT3, Skyrim, Call Of Duty MW3, giusto per alzare i dettagli grafici e vedere come rulla la nuova scheda video. Direi alla grande! Ma il tutto dura qualche minuto: sono davvero stanco, mi faccio una doccia e me ne vado a letto. Il giorno dopo utilizzo il mio PC in configurazione lavorativa, e non mi dà alcun tipo di problema. Le varie installazioni di Windows 7 e Windows 8 Consumer Preview rilevano la nuova scheda video senza battere ciglio.

Il brutto arriva venerdì sera, però.
Venerdì sera, complice il weekend, non prendo impegni nel mondo reale e decido di dare sfogo alla potenza della scheda video. Avvio Call Of Duty Modern Warfare 3, dettagli impostati su Ultra, alzo il volume delle mie casse Creative THX, mansarda nel buio assoluto, e comincio daccapo la campagna single-player. Completo le prime due missioni, sbalorditive ed ultra frenetiche, beandomi degli effetti grafici assolutamente spettacolari.

Le prime due missioni, decido, per stasera possono bastare. Appena sta per cominciare la terza, salvo tutto quanto e torno a Windows.
KKkKKaaaaaaBuUuUM!!! Faccio appena in tempo a vedere le icone del desktop, ed il pc sia spegne improvvisamente!
Niente, non c’è più verso di riaccenderlo! Come potete immaginare faccio un po’ di tentativi.

  1. Apro il case e la scheda video è un pochino calda
  2. Spengo la ciabatta, spegno l’alimentatore, stacco i cavi di alimentazione, aspetto un quarto d’ora: niente, il PC si raffredda ma non si accende più
  3. Nemmeno la mattina dopo, nonostante abbia lasciato staccato il più possibile, il PC sembrava morto, ed ho dichiarato almeno l’alimentatore definitivamente KO

Come ho affrontato, e risolto il problema?

La mattina dopo, sabato, alle 8:00 era già all’opera per capire e risolvere il problema. Vi do qualche spunto.

  1. Ho riattaccato i vecchi componente (alimentatore e scheda video), giusto per avere le prova del nove, e soprattutto di assicurarmi di aver salvato scheda madre, processore, RAM, etc. etc. Con i vecchi componenti il PC si accende, faccio il boot di Windows senza problemi
  2. Riattacco i nuovi componenti ed il PC riprende a funzionare. Evidentemente lasciar scollegati i connettori sulla mainboard ha scaricato eventuale energia elettrostatica residua

Decido che la causa è il calore generato dalla e sulla scheda video. Lasciando il case aperto, infatti, ho installato 3D Mark 11 (in versione Basic) per far girare un po’ di demo e benchmark grafici. Dopo qualche minuto la scheda video diventa bollente, riesco appena a toccarla, e prendo posizione: così non va affatto bene. E decido di agire.

  1. Non posso ovviamente cambiare posizione alla scheda video, il bus PCI Express 16x è lì e non posso spostarlo
  2. Cambio slot alla Sound Blaster Audigy 4 Pro, su bus PCI, che era secondo me troppo vicina alla scheda video
  3. Rimuovo una scheda su bus PCI per avere 4 porte USB aggiuntive: ne usavo una sola, per la webcam, e l’ho sacrificata
  4. Ho acquistato una ventola aggiuntive da posizionare sulla scheda video, in modo tale da raffreddarla costantemente

Ho inoltre cominciato ad utilizzare Open Hardware Monitor, scaricabile da qui, che permette di monitorare tutta una serie di informazioni sul proprio sistema: temperature dei core della CPU, della GPU, degli hard-disk; velocità della ventole in RPM, carico della GPU e molto altro ancora. Dopo tutta questa serie di correzioni ed accorgimenti, mantengo la temperatura della Radeon intorno ai 45°C mentre sto lavorando (carico basso, direi) ed intorno ai 60°C mentre gioco (picco di 62°C). Considerando che la temperatura massima gestita dalla Radeon 6870 è di circa 100°C (temperatura oltre la quale si blocca e va in protezione), direi che sono ampiamente dentro i valori di esercizio standard. Grazie a Open Hardware Monitor, tengo d’occhio la temperatura e soprattutto la velocità della ventola, che accelera al crescere della temperatura, ma rimane sempre nel range di 1000-1400 RPM, molto al di sotto del regime massimo.

Bene, quindi, posso ritenermi soddisfatto, e posso tranquillamente discolpare l’alimentatore, che inizialmente avevo accusato di essersi fuso nel giro di qualche ora di lavoro!

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Upgrade del mio desktop, divise in più rate, come l’IMU

Ho rinnovato il mio PC desktop l’ultima volta tre anni fa (2009), durante l’estate. E’ lo stesso PC che utilizzo tutt’ora, sia per giocare che per lavorare. Ecco i componenti principali:

  • alimentatore da 450W
  • mainboard Gigabyte, non ricordo il modello preciso
  • processore Intel quad-core
  • 4GBytes di RAM DDR2
  • ATI Radeon 4850

Nella mia natura di dev c’è anche un forte lato da assemblatore, per cui evito da lontano l’acquisto di desktop pre-confezionati, ma scelgo accuratamente i vari singoli componenti, risparmiando un po’ di soldi, ed anche perchè così facendo evito di tirare in ballo case, hard-disk, tastiere, lettori DVD, e compagnia bella. Il case è un ottimo middle-tower ThermalTake, elegante, spazioso ed arieggiato, su cui avevo investito un po’ (circa 120 euro, forse 5-6 anni fa)

Ebbene, ho deciso questa estate di aggiornare il sistema, dividendo il tutto in due rate. Se tutto va bene, domani dovrebbe arrivare una prima tranche di hardware, composto da:

  • alimentatore Corsair modulare da 850W
  • scheda video ATI Radeon 6870 con 1GBytes di RAM dedicata DDR5

Entrambi acquistati su Amazon.it, che effettivamente dal punto di vista dei prezzi è davvero imbattibile. Batte persino un altro noto fornitore di hardware, dal quale avrei addirittura acquistato ad un prezzo da fornitore. Ho pensato di cambiare alimentatore a causa proprio della scheda video: quelle più moderne necessitano di più energia, ed hanno uno o più connettori che arrivano direttamente dall’alimentatore. La 6870 richiede da specifica un alimentatore da almeno 500W, ma io ho preferito puntare più alto (ho un certo numero di hard-disk collegati, più varie periferiche USB, etc. etc.). Non ho voluto prendere una scheda video più potente per un solo motivo: non c’è alcuna buona ragione per spendere più di 200 euro per una scheda video. Se si spende più di questa cifra, si prende sicuramente una scheda potentissima, in grado di far girare qualsiasi cosa in FullHD, anche su più monitor, sempre in modo fluido, supportando configurazione CrossFire o SLI. Ma, fidatevi, se avete esigenze di un normale power-user o power-gamer, anche una scheda video di fascia media va più che bene. Ho personalmente visto persone investire 400-500 euro su schede video ultra-moderne, appena uscite, e rimanerne tutto sommato non particolarmente colpiti. Chi mi segue su Twitter lo sa: gioco ad un sacco di titoli recenti (Skyrim, DiRT 3, Call Of Duty Modern Warfare 3, Flight Simulator X), e con tutti questi gioco ad una risoluzione altissima (spesso e volentieri anche FullHD, come DiRT 3 o l’ultimo DiRT Showdown), senza alcun problema. Per cui non ne vale proprio la pena!

Successivamente, molto probabilmente intorno alla prima metà di luglio, prevedo un upgrade di:

  • scheda madre (sicuramente un’altra Gigabyte, che acquisto da una vita ed al quale rimango fedele)
  • processore (sicuramente un Intel i7 Ivy Bridge)
  • memoria RAM (Corsair DDR3, 1600Mhz, sicuramente 16GBytes di RAM)

Due sono i motivi che mi hanno indotto a spezzare l’upgrade in due rate. La prima è per suddividere la spesa, la seconda è per attendere sul mercato i processori Ivy Bridge: questi ultimi sono già in listino presso alcuni vendor italiani (ePrice.it, per dirne uno), ma voglio aspettare affinchè arrivino anche su Amazon.

Per adesso evito SSD, mi tengo i miei SATA che girano a meraviglia. E sono in forte dubbio se abbandonare la mia Creative Sound Blaster Audigy, acquistata anni fa, a favore della scheda audio integrata sulla mainboard. Perchè abbandonare? Perchè Creative si è dimostrata molto inaffidabile nel rilascio dei drivers per i sistemi operativi moderni (da Vista in poi). Purtroppo però Creative è l’unica casa produttrice che continua a produrre schede audio moderne (sfruttando il bus PCI-Express), ma per quanto riguarda il software non mi soddisfa moltissimo. Vedrò, insomma: la scheda audio tutto sommato è un componente che posso acquistare anche successivamente.

Concludo dicendo che il PC desktop è uno strumento che utilizzo tutti i giorni, compresi sabato e domenica, sia per lavorare, sia per gaming. Io solitamente taro l’hardware in base al gaming, perchè si sa che i videogiochi sono i software più esosi in termini di richieste hardware. Se uno acquista un PC per giocare, lo può tranquillamente utilizzare per tutto il resto.

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Per spiegare la mia reticenza verso gli SSD servono due teorie

Le due teorie sono le seguenti:

  1. La teoria della televisione appesa
  2. La teoria della ruota di scorta

La prima teoria espone i fatti accaduti circa 5-6 anni fa nella nostra famiglia. In camera mia avevo una vecchia televisione Mivar CRT (a tubo catodico, insomma), che tenevo sulla scrivania pronta all’uso. Un bel giorno, entrando in un centro commerciale – non ricordo quale fosse – vedo il classico supporto di metallo che permette di “appendere” la televisione al muro, in alto, in modo che sia fuori dalle scatole. L’idea mi aveva subito affascinato, tant’è che, dopo un breve consulto, l’ho acquistato. Ho chiamato a casa, ho fatto pesare la televisione, ed alla fine ho preso il modello più idoneo (in grado di reggere il peso della TV, tanto per capirci).
Tornato a casa, ho fatto montare l’aggeggio da mio padre che da buon falegname evoluto, ci ha messo dieci minuti per bucare la parete, mettere i tasselli e quant’altro. Nonostante fossi il promotore di quella cosa, ho vissuto i 2/3 giorni successivi come un piccolo incubo: sebbene avessi letto che quel supporto reggeva tranquillamente il peso della TV, ero convintissimo che prima o poi tutto si sarebbe staccato, facendo precipitare la TV per terra, distruggendola completamente. E vi dirò di più: ero convintissimo che questo sarebbe accaduto durante la notte, mentre uno dorme. Già vedevo l’epitaffio sulla mia tomba: “Igor Damiani, morto d’infarto durante il sonno”.
La morale è: se anche una cosa è tecnicamente fattibile, non è detto che ci debba far dormire tranquilli. Ed il fatto che la TV non sia precipatata non significa che ad altri non possa cadere. Ed io non voglio essere fra quelli, onestamente.

L’altra teoria, più breve, riguarda la ruota di scorta della nostra automobile. Essa è lì, nel nostro bagagliaio, pronta all’uso in caso di emergenza. Ecco: in caso di emergenza, appunto. Nessuno è mai facile di bucare e di dover cambiare la ruota, giusto? Oppure, il fatto che la vostra assicurazione vi metta a disposizione un’auto di cortesia, vi rende più sicuri? Ovviamente sì! Ma cominciare una giornata con un guasto della vostra auto è pur sempre una rottura di scatole. Usare la routa di scorta o l’auto di cortesia deve essere un evento eccezionale, non certo un’abitudine.

Torniamo a questioni più serie? Perchè non voglio mettere un SSD sul mio PC? I motivi sono innumerevoli:

  1. Non funzionano. Su questo non discuto. Attenzione: non voglio dire che non funzionano mai. Intendo dire che ti possono abbandonare in un momento del tutto casuale. Imprevedibile. Che è ancora peggio. Possono durare un mese come due anni. La sera alle 21 spegni il pc, e la mattina dopo l’SSD non esiste più. Voi acquistereste un’automobile che magari ha una certa probabilità imprevedibile di non accendersi? Io no. Non funzionano esattamente come non funziona la tangenziale di Milano: la mattina ti alzi, ti metti in auto e non sai se arriverai al volo alle 8:50 oppure alle 9:30, per capirci. Assolutamente imprevedibile.
  2. Capacity and Reliability over speed. Nei parametri di giudizio che metto quando acquisto un nuovo hard-disk ci sono la capacità e l’affidabilità. La velocità ok, ha un suo peso, ma non così determinante.
  3. Non funzionano. Ah, l’ho già detto?!?
  4. Lavoro su desktop e non su notebook. Questione magari di poco conto, ma credo che gli SSD siano molto più importanti su un notebook perchè aiutano la batteria a vivere meglio (minor consumo elettrico, niente meccanica, minor dissipazione, etc.). Su notebook, con i dischi da 5400rpm, sicuramente la pesantezza dell’OS si fa sentire molto di più. Alla fine dell’anno, con l’arrivo di Windows 8, è schedulato l’acquisto di un nuovo notebook (o ultrabook): fino ad allora vedremo, sicuramente le cose cambieranno
  5. Sul mio disco di avvio sul desktop ho tre vhd: uno dedicato al lavoro (w8cp_working.vhd), uno al gaming (w7ult_gaming.vhd) ed uno dedicato alla simulazione di volo (w7ult_fsx.vhd). Ciascuno dei quali allocato per un massimo di 200Gb. Ditemi per favore come fare ad ottenere la stessa cosa con un SSD senza prima vincere al Totocalcio, con un Gratta & Vinci o andare in qualche quiz televisivo.
  6. Non funzionano. Scusatemi, davvero, ogni tanto mi torna in mente
  7. Su questo mi trovo davvero in imbarazzo, perchè non so se citare le statistiche ufficiali oppure l’esperienza personale. Facciamo così: lasciamo perdere le statistiche ufficiale, perchè avrei vita facile. Parliamo di esperienza personale: non è un’esagerazione se vi dico che sui miei PC (desktop e notebook) non ho mai visto un disco EIDE/SATA rompersi (a 17 anni avevo un 386 con un hard-disk di cui non ricordo la capacita, quasi 20 anni di storia). Sono sempre andati perfettamente. Sarà che ho un ottimo case ThermalTake da qualche anno, sarà che ho un alimentatore perfetto, ma io non ho mai avuto un problema. Invece se fate una ricerca su Google scoprirete che i problemi sugli SSD riguardano il firmware del disco stesso: morale, se avete un problema (perdite di dati, BSOD, etc.) non potete farci nulla, dovete aspettare un rilascio da parte della casa costruttrice
  8. Giustamente, mi è stato fatto notare che il mio iPad dunque fondamentalmente dentro contiene un SSD da 32Gb. Assolutamente vero, ma come ho già fatto notare su Twitter, se il mio iPad perde l’hd interno, non perdo alcun dato essenziale. Siamo d’accordo su questo? Se invece perdo il mio hdd principale, ho un bel po’ di rotture di scatole. In pratica un suicidio informatico…
  9. Non funzionano

Detto questo, io è MOLTISSIMI ANNI che dico a mio fratello, agli amici, a tutti quanti, che la meccanica è la rovina per un pc. Meno componenti meccanici significano sicuramente minor usura, in tutti i sensi. Questo chiaramente vale per ogni componente, compreso l’hard-disk. Ma ovviamente la controparte deve funzionare, non deve portarmi nuove preoccuopazioni, nuovi pensieri.

Soprattutto in un componente come l’hard-disk. Anche perchè, pensateci bene. Se siete early adopter ed acquistate nuovi prodotti (iPad3, schede video, telefonini, etc. etc.) e magari cascate male (nel senso che il prodotto nuovo è inaffidabile), non perdete nulla. Se invece vi si rovina l’hard-disk, perdete i dati. Come? Siete quelli che giustamente fate i backup regolarmente? Ok, tornate in cina e rileggete la teoria della ruota di scorta. Il backup è un’emergenza, nessuno è mai felice di restorare un backup. Punto. Anche se ci mette pochi minuti. Punto.

Purtroppo la velocità non è tutto. Nel nostro lavoro, credo fermamente che l’SSD non fa di un programmatore un buon programmatore. L’80% del mio valore come programmatore è dentro la mia testa, non certo negli strumenti hardware che uso. Scusatemi, ma io la penso così. Altrimenti, a questo punto, vorrei che durante un colloquio di lavoro mi venisse chiesto anche che processore uso, quanti monitor uso, che tastiera ho, e se uso un HDD tradizionale oppure un SSD. Nossignore, nulla di tutto questo. Durante il colloquio

Detto questo, concludo: ognuno di noi ha i suoi soldi e decide come spenderli. Io decido di aspettare e di spendere in altri modo i miei soldi: ho preso un Windows Phone, un iPad, non vedo l’ora alla fine dell’anno di prendere un tablet Windows 8. Per quanto riguarda gli SSD, io aspetto.

La verità è essenzialmente una: ognuno ha la sua testa, le sue esigenze e le sue tranquillità. Mi sono espresso con toni assolutistici, in questo post, ma ciascuno di noi sceglie in base a ciò che gli serve e vuole. Ci sono persone che non acquisterebbero mai uno smartphone (per costi, o per altro), mentre io ho acquistato un Windows Phone il Day 1, come si dice. Perciò, come vedete, ognuno di noi è un piccolo mondo.

Voi insomma, fate come vi pare!
Smile

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Microsoft rilascia Mango a tutti gli sviluppatori Windows Phone 7

Ieri sera – almeno per noi italiani – è accaduta una cosa piuttosto importante, se siete sviluppatori Windows Phone 7. Con questo post viene infatti annunciata la disponibilità dell’aggiornamento 7.10.7712.60 – per gli amici Mango. La procedura spiegata è dedicata solo ed esclusivamente agli sviluppatori.

La prima cosa da dire è che non si tratta del vero Mango in versione RTM, ma una versione del sistema operativo leggermente più indietro rispetto a quella che verrà rilasciata al pubblico fra…qualche mese?.

Parliamoci francamente, i passi avanti rispetto alla versione Windows Phone 7 che trovano nei negozi in questo momento (presumibilmente aggiornati a NoDo) sono davvero moltissimi, e per certi versi trasformano il vostro telefono in un vero e proprio amico, del quale non fareste più a meno. E francamente, ci sono così tante migliorie che di fronte alla domanda: “Dimmene una…la feature che ti piace di più!” mi sono trovato in difficoltà. Perchè non c’è una vera feature che ammazza tutte le altre, ma il tutto è così ben sparso che l’unica soluzione è cominciare un elenco più o meno corto. Ad esempio:

  • Molto più fluido e responsivo
  • Possibilità di dettare gli SMS (e, credetemi, funziona davvero bene in diverse condizioni ambientali: in camera da letto o in auto, mischiando italiano/inglese/francese)
  • Integrazione con XBOX Live
  • Multi-tasking migliorato
  • Alcune funzionalità per risparmiare la batteria
  • Ricerche, gestione delle mail in forma di conversazione
  • Integrazione totale ed assoluta con Messenger, Facebook, Twitter, LinkedIn, Office 365, Exchange
  • Dal punto di cui sopra: credo fermamente che WP7 sia il telefono più social di tutti (almeno nativamente, senza app di terze parti)
  • Le tiles sulla videata principale di WP7 sono decisamente più interattive ed informative
  • Googlate per tutto il resto: ci sono già centinaia e centinaia di blog che spiegano meglio di me tutte le innovazioni
  • Ecco un url interessante ed utile: http://www.plaffo.com/2011/07/rilasciata-la-nuova-versione-beta-di.html (in italiano)

La cosa forse più interessante è lo sblocco – passatemi il termine – di una moltitudine di API, che permettono e permetteranno agli sviluppatori di creare e pubblicare applicazioni capaci di sfruttare tutte queste nuove caratteristiche, rendendo così la user-experience per l’utente finale decisamente migliore.

Il client Twitter integrato, se confrontato con app dedicate di terze parti, è limitato, nel senso che non permette uno scrolling “infinito” dei tweets, e non permette ricerche tramite hashtag (esempio: #wp7, #fear3, #shangai, etc.). Ma lo scopo essenziale è quello di permettere ad un utente di twittare, ed il tutto è calibrato per conoscenze di basso livello, e quindi è sicuramente una cosa positiva. Inoltre, come ha giustamente sottolineato Lorenzo su Twitter, questa integrazione con Twitter consente anche ad app di terze parti (come possono essere le mie, già pubblicate) di twittare in modo estremamente rapido.

Microsoft ha insomma fatto un ottimo lavoro: Mango era stato annunciato per l’autunno, mentre siamo qui a fine luglio con i nostri telefoni già aggiornati! Ok, questo non vale per tutti gli utenti, ma direi che ci siamo. Sono davvero lontani i tempi in cui anche noi devs eravamo scontenti per gli aggiornamenti ritardati intorno a febbraio/marzo di quest’anno (mi riferisco agli updates PreNoDo e NoDo stesso). Evidentemente qualcuno di mamma Microsoft si è un po’ arrabbiato, e tutti gli ingranaggi hanno cominciato a girare nel modo giusto.

Una delle noti dolenti rimane probabilmente il marketing e la pubblicità fatta nei confronti di questo splendido prodotto. Non ho le competenze necessarie per dare idee in questo senso: l’unica cosa che posso dire è che vedo troppa poca pubblicità. Raramente entro in un centro Mediaworld e vedo WP7: questo era vero qualche mese fa, ed è vero tuttora. Mettiamola così: ormai qui da noi è estate, ed a parte le vacanze stiamo tutti pensando all’autunno. Nokia entrerà presto nel mondo WP7, e vedremo i risultati.

L’ultima nota dolente è probabilmente l’autonomia della batteria: è probabilmente una cosa soggettiva, ma un telefono che sta acceso per un giorno o poco più, per me non va bene. Ma sia chiaro: basta cambiare le proprie abitudini ed attaccare il telefono ad una presa elettrica appena se ne ha una a disposizione. Il ciclo di vita di uno smartphone di questo tipo da va uno a tre anni, per cui il rischio di rovinare la capacità della batteria è molto basso. E tenete sempre presente che – a dispetto di quello che accade con iPhone – la batteria è sostituibile senza alcun problema: io stesso ho preso su ebay.it una seconda batteria per il mio HTC. Ed il gioco è fatto!

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