Lo so che è un discorso trito e ritrito, come so anche che molti di voi lettori non sono d’accordo a priori. Ma mi piace ogni tanto riprendere questo discorso, perchè mi rendo conto che passa il tempo, le tecnologie Web cambiano e vengono stravolte, ma il mio ragionamento continua ad essere valido. O almeno così io credo.
Diciamolo francamente: esistono oggi un gran numero di siti e portali Web 2.0 che riempiamo con tutta una serie di informazioni personali, siano esse post, foto, curriculum, video, etc. etc. Il fatto di pubblicare su Internet tutte queste informazioni non significa assolutamente che il tutto nasca, viva e muoia lì, anzi, più passa il tempo e più ho l’impressione che ci sia sempre più bisogno di portare tutti i dati in locale sul nostro PC. E quando c’è bisogno di fare “vere” elaborazioni, è sul desktop che si fanno. Non sempre è vero, sia chiaro, ma in alcuni casi è proprio così.
Qualche esempio tratto dalla mia esperienza o leggendo altri blog.
Flickr
è un prodotto di Yahoo che permette di pubblicare e di condividere fotografie. E’ possibile commentare fotografie, geotaggarle, aggiungere descrizioni e nomi, assegnare tag, creare e gestire album fotografici. Chiaramente è possibile fare tutto questo tramite il portale Web di Flickr. Nonostante questo è stato creato un ottimo tool per fare le stesse cose in modo disconnesso.
LinkedIn
è un prodotto di puro social networking che mantiene in contatto le persone nel mondo del lavoro. Si parla di curriculum, esperienze professionali, skill tecnologici, etc. etc. Anche questo può essere definito un portale Web a tutti gli effetti: ciò nonostante Raffaele segnala che Xobni – plugin per Outlook 2003/2007 – è in grado di interfacciarsi a LinkedIn per scaricare la fotografia del nostro profilo per visualizzarla come mittente delle e-mail che riceviamo. Ed in futuro Raffaele si auspica l’integrazione con Facebook. Anche qui…il Web è solo un mezzo di pubblicazione e di trasporto verso il mondo desktop.
Sharepoint
è un prodotto Microsoft che permette di pubblicare su Intranet/Internet documenti, inteso nel modo più flessibile possibile. Documenti vuol dire files Word, Excel, liste customizzate con tutte le informazioni che vogliamo, etc. etc. Sharepoint può integrarsi con applicazioni desktop tramite web-services o con altri portali Web tramite un domain model opportuno. Di questi web-services ne ho parlato anche io sul mio blog. Applicazioni come Word, Excel e Groove si interfacciano con Sharepoint, ancora una volta per portare sul desktop ciò che il Web non può dare. O – meglio ancora – ciò che il Web sia sbagliato o innaturale che dia: potenza di calcolo, disponibilità totale delle informazioni in ogni momento.
YouTube
lo conosciamo tutti: è il più grande portale di video del mondo, dove chiunque può pubblicare filmati di ogni tipo. E’ gestibile tutto da Web: upload del filmato ed impostazione di tutti i suoi parametri, come luogo, data, tag, descrizione, etc. etc. Ma sono stati creati una serie di tool che permettono l’upload anche tramite applicazione desktop.
del.icio.us
è un servizio Web che permette di mettere on-line i propri preferiti. Ma qualcuno ha creato un plug-in per Firefox, in modo tale che sia possibile comunque accedere ad essi senza passare per forza attraverso una pagina Web.
Senza contare tutta quella miriade di applicativi che permettono di interagire con mail/forum/blog, e di esempi ce ne sono un’infinità . Non tutti gli obiettivi possono essere raggiunti via browser, non c’è scampo, e quindi sarà sempre necessario creare applicazioni desktop ad-hoc. Per questo tecnologie di presentation saranno sempre necessarie, che siano Console o WPF e via dicendo.
La morale di tutto questo, secondo me, è che il Web tende ad avvicinarsi al desktop come modalità di interazione con l’utente, e su questo ci siamo. Questo è quasi banale dirlo. Qualcuno una volta mi disse che un giorno tutte le applicazioni saranno accessibili via browser. Questo onestamente lo ritengo plausibile ed è sicuramente una maledetta comodità . Ma se mi dite che un giorno di applicazioni desktop non ce ne sarà più bisogno, allora io sono fermamente contrario. Se ci si pensa un attimo, il Web funge da enorme ed infinito repository di bytes, che raggiungono prima o poi un sistema desktop: i bytes possono essere pagine HTML, immagini JPG o PNG, video, filmati Flash, script, bytecode Java, Silverlight e via dicendo. Il sistema desktop significa la maggior parte delle volte un browser, ma altre volte non è così. Quando un sito Web è creato con criterio, ecco che esso permette di veicolare informazioni in modo più strutturato. Oggi non si tratta più di scaricare banali pagine Web statiche, ma di far viaggiare veri e propri oggetti serializzati che verranno manipolati in modo opportuno ed in modo più complesso che non attraverso un browser. Tutti gli esempi prima, e chissà quanti altri potreste farmene voi, non sono uno scherzo.
Il desktop ha delle peculiarità uniche: potenza di calcolo, disponibilità e proprietà fisica delle informazioni, possibilità di fare backup. Non ditemi, per favore, che un giorno il Web sarà ovunque, perchè non potete saperlo. Oggi in Italia la televisione non c’è dappertutto, sebbene sia fisicamente possibile portarsi un apparecchio TV e ricevere il segnale. Internet sarà certamente accessibile ovunque, ma con velocità /disponibilità /affidabilità differenti, e quindi non ci si può fare troppo affidamento. Un tizio vorrebbe poter lavorare in treno, in spiaggia, in mezzo ad un parco, bloggare a 6000 piedi di quota, dalle Bahamas. Un tizio vorrebbe semplicemente non collegarsi alla Rete per lavorare.
E poi, ultimo ma non ultimo, c’è una cosa che on-line non è assolutamente fruibile: i videogame.
Finchè si videogiocherà , il desktop esisterà sempre. Per fortuna.
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