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Software di terze parti: utility, developer tools, software per Windows Mobile. Software che può aiutarvi nella vita quotidiana (almeno…si spera!)

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Show Cars, un charmap più evoluto

Nelle ultime settimane mi sono ritrovato diverse volte a dover utilizzare charmap, l’utility di sistema di Windows, per cercare alcuni caratteri speciali contenuti nei font come il Segoe UI Symbol ed altri ancora. Il caro buon vecchio charmap di Windows non mi piace molto: la finestra è minuscola e non è ridimensionabile (quindi sugli schermi Full-HD dei nostri monitor è molto piccola), la dimensione dei caratteri non è impostabile e quindi secondo me pecca di alcune features importanti.

Morale…sono un dev e mi sono scritto un’alternativa a charmap un po’ più evoluta, che ho chiamato Show Cars (nota bene: so benissimo che in inglese ‘carattere’ è ‘character’, ma il nome del mio tool è comunque questo; piccola precisazione per tutti quelli che erano già sulla linea di partenza per farmi notare che al massimo avrebbe dovuto chiamarsi Show Chars, LoL).
Ecco qualche screenshot qui sotto:

ShowCars_1

 

Vi elenco un po’ di feature che ho implementato:

  • permette di vedere i caratteri di tutti i font installati nel sistema
  • permette di vedere i caratteri dei font in un file .TTF
  • permette di ridimensionare i font (da 16 a 200)
  • permette di sfogliare i caratteri a paginate (ogni pagina può contenere 50, 100 o 300 caratteri, impostabile a piacimento). Ovviamente è possibile spostarsi di una pagina alla volta, oppure ad un numero di pagina specifico
  • è possibile modificare i colori di background e foreground con cui viene visualizzato ogni carattere
  • la finestra è ovviamente ridimensionabile a piacimento sullo schermo
  • Show Cars si ricorda della sessione corrente: carattere, numero di pagina, posizione e dimensione della finestra
  • permette di ottenere il codice XAML per alcuni controlli WPF (Label, TextBlock e TextBox) e per ora di un solo oggetto HTML 5 (<span />)
  • per ogni carattere potete ottenere il codice Unicode che lo rappresenta, e l’eventuale combinazione di tasti da utilizzare con ALT per ottenerlo via tastiera
  • è tutto in inglese

ShowCars_2

Il fatto di sfogliare i caratteri a paginate è una decisione voluta, perchè imho una delle cose più scomode di charmap è che non ricorda del tutto la sessione di lavoro corrente. Si ricorda il font, ma non ricorda la posizione esatta della scrollbar, quindi alla fine ci si perde, soprattutto quando si sfogliano font con un gran numero di caratteri (esempio: DengXian, con 28.541 caratteri).

ShowCars_3

Se siete interessati ad un beta-testing, fatemelo sapere con un commento a questo post!

Vi lascio con il sottotitolo che ho inserito nell’About:
Show Cars 1.0 (CharMap reimagined: paged, user-friendly, dev-oriented)

Grazie mille!!!!

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Steam e le lingue parlate, è il momento del mea culpa

Il due gennaio scorso ho scritto questo post dove raccontavo un po’ di cose che la piattaforma Steam avrebbe dovuto migliorare, secondo il mio punto di vista, per avere uno store più efficiente. Una di queste cose riguardava l’indicazione delle lingue supportate da ciascun gioco, e raccontavo di come fossi rimasto fregato dall’ultimo Tomb Raider.

Beh, è il momento di fare un grosso mea culpa. Aprofittando di un’offerta, ho acquistato Bioshock Infinite, indicato – ancora una volta – come pienamente compatibile con la lingua italiana. Acquisto, scarico, lancio il gioco. Completamente in inglese. Prima di farmi prendere dall’ira e dalla rabbia, ho cercato sul web ed ho scoperto una cosa meravigliosa, cosa di cui ero completamente all’oscuro.

In breve, all’interno di Steam è possibile impostare la lingua con cui si vuole giocare; io di solito cercavo una cosa del genere all’interno dell’interfaccia del gioco, e non in altri posti, escludendo poi quei casi in cui il gioco parte direttamente in italiano. Dove? Come? Semplice!!!

  1. Andate nella vostra Library di giochi
  2. Cliccate con il pulsante destro del mouse sul gioco e poi andate su Properties
  3. Andate sotto la scheda Language
  4. Scegliete la lingua che preferite e confermate cliccando su Close

Fine!!! Steam scaricherà un aggiornamento del gioco (più o meno corposo, chiaramente), e poi avrete il gioco nella lingua che più desiderate. Fantastico!!!

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Due cose che Steam dovrebbe migliorare

Sono sempre stato un grande estimatore di Steam, perchè mi permette di sfogliare un catalogo fornitissimo contenente tutte le uscite dei videogiochi, perchè c’è molto indie e perchè spesso e volentieri ci sono sconti che mi permettono di acquistare questo o quel gioco a prezzi estremamente bassi. A volte apro il client senza nemmeno accorgermene, così, giusto per dare un’occhiata e vedere se c’è qualcosa che può fare al caso mio (preferibilemente giochi horror, rally, ma non solo: mi sono accorto che proprio il grande catalogo mi ha fatto acquistare giochi di diversi generi a pochissimi eurini, anche solo per curiosità).

Detto questo, ritengo che ci siano due cose in cui Steam può e DEVE migliorare.

La prima cosa, assolutamente necessaria, è l’indicazione delle lingue supportate da ciascun gioco, che in qualche caso è fuorviante. Fino a qualche mese fa non veniva detto nulla in merito, per cui non si capiva se un gioco fosse solo in inglese, oppure in altre lingue, oppure in cosa fosse tradotto (tra interfaccia, audio ed eventuali sottotitoli). Insomma, un vero incubo. L’unico modo era chiedere sui forum, oppure chiedere a qualcun’altro che abbia già fatto lo stesso acquisto. Altrimenti si rischiava un po’. Ultimamente le cose sono migliorate, dal momento che adesso Steam ci dice chiaramente le lingue supportate da ciascun gioco: è sufficiente entrare nella scheda di un gioco. Peccato che a volte le indicazioni siano errate. Un esempio? L’ultimo Tomb Raider, la cui scheda è visibile qui. Tale scheda ci dice che il gioco supporta 13 lingue, tra cui l’italiano (sia interfaccia che audio). Peccato però che non sia vero: io l’ho acquistato ed il gioco è solo in inglese!! Nel mio caso ho risolto praticamente “barando”, nel senso che sul web si trovano i files di traduzione, per cui è bastato scaricarli, metterli nella cartella dove il gioco si aspetta di trovarli ed ho fatto. Ma così facendo si vanno a cambiare/sostituire alcuni files originali del gioco, per cui il meccanismo di backup di Steam smette di funzionare. Lo trovo profondamente sbagliato ed ingiusto, anche perchè non tutti possono avere le capacità per farlo. E la cosa non riguarda solo Tomb Raider, mi è capitato con altri giochi. Steam, devi rimediare!!!

L’altra questione è il punteggio Metascore che Steam dà ad ogni gioco come valutazione, ovvero il solito punteggio da 0 a 100 e che esprime la qualità del gioco, pratica che arriva dalle riviste e dai siti specializzati in recensione. Sopra il 90 significa che il gioco è eccezionale, da prendere al volo, man mano che si scende la qualità diminuisce. Il problema è che ormai Steam ha nel catalogo giochi in qualche caso davvero vecchi, che all’epoca avevano preso punteggi altissimi, e che sono ancora lì nelle prime posizioni in classifica. Io, alla veneranda età di 37 anni, li conosco, li ho giocati all’epoca, ma oggi sono punteggi che devono essere ridimensionati, senza alcun dubbio. Faccio qualche esempio.

Half Life 2, uscito il 16/11/2004, ha un punteggio 96. Se scaricato e giocato oggi, sarebbe imbarazzante, perchè è ovvio che la grafica nel frattempo ha fatto passi da gigante.

Il primissimo Quake, splendido all’epoca e che ha fatto scuola, ha un punteggio di 94, ed è uscito nel lontano 1996. Probabilmente ci si gioca a 640×480, e la grafica oggi sarebbe davvero inguardabile.

C’è persino il primo Thief (30 Novembre 1998), punteggio 92. Oggi probabilmente sui PC non ci gira nemmeno più, la grafica è 320×240 stile Doom, e sarebbe assolutamente inguardabile, ingiocabile, da evitare, una cosa davvero indecente. Eppure è lì.

Tra un gioco antico e l’altro, spuntano invece nomi recenti di tutto rispetto, come Skyrim, Dishonored, Batman Arkham City, Sid Meier’s Civilization V, e via dicendo. E poi compaiono, sempre mischiati, Star Wars Jedi Knight: Dark Forces II (9 Ottobre 1997). Ripeto: chi è anziano come me riesce a valutare, altri più giovani possono rischiare di fare un acquisto sbagliato.

Bisogna trovare un modo per regolare il Metascore in base all’anzianità del gioco esprimendo un semplice concetto: il gioco xyz all’epoca si è beccato un bel 94, ma oggi equivale a 54. Praticamente stanne alla larga! E non è, ahimè, un concetto solo legato al tempo, ma dipende molto da come invecchia un gioco. Un gioco FPS invecchia molto più rapidamente rispetto ad uno strategico, perchè un FPS basa molto il gameplay su grafica, effetti speciali e coinvolgimento dell’azione. Esempio: la serie Call Of Duty deve sfornare un titolo all’anno per rimanere a galla, mentre Civilization sopravvive al progresso più agevolmente. Ci vuole un po’ di attenzione, insomma.

Queste sono le due critiche che rivolgo alla piattaforma Steam, che per tutto il resto è perfetta. Per offerta, prezzi, apertura al mondo indie, sondaggi, community, etc. etc. E sto attendendo con molta impazienza anche la Steam Machine, forse la prima console che abbia davvero un senso per chi proviene dal mondo PC. Staremo a vedere!!!

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Avviare Internet Explorer con più siti aperti, da command line

Tutti sappiamo che Internet Explorer (IE) può essere avviato da command-line, con un parametro che specifica l’unico ed il solo sito web che si desidera aprire. Ad esempio…

“C:Program FilesInternet Explorerexplore.exe” http://www.facebook.com

…avvia IE direttamente sulla pagina di Facebook. Notare l’uso degli apici per gestire i path che contengono spazi, come in questo caso.

Ieri mi sono posto la domanda: e se volessi avviare una sessione di IE dedicata al mondo social, e quindi aprire contemporaneamente Facebook, Twitter e magari Yammer? Oppure una sessione IE dedicata alle notizie, e quindi aprire Repubblica, Il Cittadino (quotidiano di Lodi) e La Gazzetta dello Sport? Da command-line non è possibile specificare più siti da aprire. Fortunatamente, una googlata ed il problema si è risolto da sè. E’ necessario creare un file, che chiameremo social.js:

var navOpenInBackgroundTab = 0x1000;
var objIE = new ActiveXObject(“InternetExplorer.Application”);
objIE.Navigate2(“http://www.facebook.com”);
objIE.Navigate2(“http://www.twitter.com”, navOpenInBackgroundTab);
objIE.Visible = true;

Queste poche righe di JScript avviano una nuova istanza di IE, ed aprono i siti indicati, uno per tab, chiaramente. Molto comodo. Purtroppo, però, il semplice doppio-click sul file .js non ne scatena l’esecuzione, ma vi chiede un qualche editor con cui aprire il file (o almeno: sul mio PC succede questo). Come risolvere? Basta passare il .js come parametro di input a wscript.exe, e quindi:

wscript.exe social.js

Questo comando esegue lo script contenuto in social.js. Notare che siccome il folder C:WindowsSystem32 (path in cui si trova wscript.exe) è contenuto nei path predefiniti del sistema, non è necessario specificarne il path. Semmai, sarà necessario specificare il path del vostro file social.js. Ovviamente, potete predisporre più files .js, ciascuno dei quali…come dire…tematico, tagliato su misura in base a ciò che vi serve.

E se avete una tastiera gaming come la Logitech G510?
Potete associare l’esecuzione di ciascuno dei files .js ad uno tasti G sulla tastiera.

Quindi: premete G1 e si apre IE sui social, premete G2 ed andate sui siti di news, oppure su qualsiasi altro sito (o gruppi di siti) che vi servono. Il tutto in modo estremamente intuitivo e rapido (una volta che avete messo a punto tutto il meccanismo).

Cool! Sinceramente non so come ho potuto farne a meno fino ad oggi!

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Perchè 15 caselle di posta in Outlook?

Il mio post di ieri sera, relativo all’occupazione di RAM di Outlook 2013, ha scatenato il solito dibattito, sui social network. Chi come me ha lo stesso problema, chi invece lo tiene aperto per ore senza che accada nulla di anomalo, etc. etc. Poi è saltato fuori che utilizzo Outlook 2013 con 15 caselle di posta, e che quindi il problema potrebbe essere tutto qua. Innanzitutto preciso una cosa: il fatto che Outlook 2013 mi arrivi ad occupare 2GB di RAM, alzando allo stesso tempo il carico sulla CPU, non è sistematico: a volte accade, a volte no. Quindi non può essere solo un problema riguardante le 15 casella di posta, altrimenti accadrebbe tutte le volte, invece no.

Ma arriviamo al dunque. Perchè gestisco 15 casella di posta elettronica. Voglio spiegarvelo, per un motivo molto semplice: ho voglia di scrivere e credo di darvi qualche spunto su cui ragionare.

Di queste 15, una è quella relativa al mio Microsoft Account.

Un’altra è quella lavorativa, della mia azienda, insomma.

Ne rimangono 13. Cercherò di elencarvele, una ad una.

  • una è la mia personale, quella che utilizzo più spesso, per scrivere ad amici, o comunque ogni qualvolta la persona dall’altra parte deve leggere il nome “Igor” riconoscendomi senza sforzi
  • una è quella che utilizzo per gli acquisti (ad eccezione di Amazon, vedere dopo): qui ricevo le ricevute di pagamento di tutto ciò che acquisto online (da Steam, per esempio, a via via tutti gli altri siti su cui bene o male si possono fare acquisti)
  • una è quella dedicata a tutto ciò che è “community”: con questa casella mi sono registrato su Facebook, su Twitter, su Foursquare, su Pinterest, e via dicendo. Qui ricevo tutte le mail di notifica: nuove amicizie su Facebook, qualsiasi forma di interazione su Twitter (nuovi follower, miei tweet retwittati, e via dicendo). Spesso queste mail sono poco importanti, per cui ogni tanto spazzolo via tutto senza curarmene più di tanto
  • una è quella interamente dedicata al NAS della mia rete locale: se qualcosa va storto qui ricevo una mail di warning o di allarme. Effettivamente potrebbe essere eliminata ed accorpata con qualcos’altro
  • una è dedicata alla ricezione di qualsiasi newsletter a cui mi sia sottoscritto. Promozioni, offerte, sconti, volantini, viaggi last minute. Anche queste sono mail davvero poco importanti, però mi è utile avere una casella dedicata da spulciare in modo spensierato
  • due di queste caselle sono dedicate a Piloti Virtuali Italiani: una mi permette di seguire la mailing-list interna all’Associazione (decine, decine e decine di mail ogni giorno). L’altra è più legata al mio software VivendoByte Fsx Logger, ed è una casella su cui ricevo notifiche varie ogni volta che qualcuno termina e pubblica un volo virtuale. Queste due caselle generano molto, molto traffico ogni giorno, e non potrei farne a meno. Senza impazzirei in tre minuti
  • una è dedicata al supporto tecnico di tre cose: il mio software Fsx Logger, le app Windows Phone e le app Windows 8. E’ la mail che indico nelle app, insomma, su cui qualsiasi utente delle mie app mi può scrivere per segnalarmi qualcosa che non va
  • una è dedicata al mio TFS locale (quando ce l’avevo e lo utilizzavo). Effettivamente ad oggi potrei eliminarla senza problemi
  • una è dedicata alle fatture Telepass. Anche questa effettivamente ad oggi potrei eliminarla senza problemi, non ho idea sinceramente del perchè abbia deciso di creare una casella di posta dedicata. Ho fatto questa cosa anni fa, e non ricordo più il motivo reale
  • una è dedicata agli acquisti Amazon. Qui ricevo tutte le mail sui miei ordini: quando un pagamento viene completato con successo, quando un ordine viene spedito, etc. etc. Ma non solo: è la casella che ho autorizzato come mittente per inviare ebook sul mio Kindle

Se ho contato bene, sono arrivato a 11. Ne mancano 2: due caselle che effettivamente potrei spazzare via. Ok, potrei scendere da 13 a 11, e forse qualcosa meno, togliendone un altro paio. E’ evidente che io abbia esagerato un po’, ma francamente è un metodo che mi piace e che trovo molto molto utile.

Ma mi piace sinceramente avere caselle dedicate, perchè mi permette di organizzare meglio tutta la posta che ricevo: ogni casella ha un suo compito preciso. Ogni casella è molto specifica, e soprattutto nel caso di spamming posso chiudere temporaneamente la casella senza troppi problemi (e mi è successo: se avessi avuto una sola casella sarei stato in grossi guai).

Spero di essermi spiegato!!

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Quella brutta bestia di Outlook 2013

A Luglio di quest’anno ho cambiato PC. Adesso il mio desktop è un Intel i7 con 16GB di RAM, monta un SSD ed una ATI Radeon HD6870. Ciò nonostante, Outlook 2013 è un virus talmente potente che riesce a metterlo in crisi. Ecco il mio aneddoto.

Nel BIOS della mia mainboard ho attivato un po’ di allarmi a livello hardware. Essi sono di due tipi:

  1. se una qualsiasi delle ventole montate nel case smette di girare
  2. se la temperatura della CPU supera i 60°C

Ieri pomeriggio, lavorando, sento partire il beep dalla mainboard, che dura un paio di secondi. Nel giro di 3-4 secondi apro il case, convinto che una delle ventole si fosse improvvisamente fermata. Invece no. Dopo aver rimosso il pannello laterale, vedo tutte le 4 ventole girare senza problemi: quella della CPU (soprattutto!!) e via via tutte le altre. Sul momento non ho pensato alla temperatura della CPU. Ho pensato ad un problema un po’ casuale, per cui non gli ho dato troppo peso.

Questo pomeriggio il fenomeno si ripete. Sto lavorando ed improvvisamente parte il BeeeEEEEeeeeeP dalla mainboard, e si ferma quasi subito. Avvio Open Hardware Monitor (OHM), che mi permette di tenere d’occhio un sacco di parametri del mio hardware (carico della GPU, giri/minuto di ogni ventola, temperatura di CPU, hard-disk, scheda grafica, frequenze di clock, e via dicendo). Torno a lavorare, tenendo aperto OHM. Quando il beep ritorna, do subito un’occhiata ai valori da OHM: vedo la CPU intorno ai 60-62°C, per cui capisco che il problema sta tutto lì.

Indago indago, apro il Task Manager di Windows. Outlook 2013 sta occupando 2,1 GB di RAM (su 16 totali disponibili), e la CPU è sopra il 60% di carico. Chiudo Outlook 2013, ed ovviamente la RAM viene liberata, la CPU torna intorno al 2-3%, e la temperatura del processore torna su valori accettabili, intorno ai 29-32°C. Per quello che mi riguarda, considero Outlook 2013 come un virus vero e proprio: se lo lascio aperto (o se me lo dimentico – cosa che accade molto spesso), so per certo che finirà per occupare tutte le risorse di sistema.

Quella brutta bestia di Outlook 2013 ha colpito ancora, insomma.
Ancora una volta.

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Videogame e ricompense

Mi è abbastanza piaciuto questo post di @87arya, alias Erika, che parla di videogame e “trucchi” che ci spingono a videogiocare. Io non li chiamerei trucchi, a dir la verità: la parola “trucco” io la associo a una mossa che viene messa in atto per prenderci in giro, per fregarci, per illuderci di una cosa quando in realtà quella cosa è tutt’altro. Un trucco è quello di un illusionista, è quello delle star televisive per migliorare il loro aspetto. Ma ho capito cosa intendesse dire lei, per cui non c’è problema. Trucco è solo una parola, l’importante è capirne il significato. Io avrei metto tecniche, o metodi, per esempio. Ma lasciamo perdere questo dettaglio.

Mi è piaciuto il paragrafo dedicato alla Ricompensa programmata. Cioè, in due parole: vogliamo continuare a giocare un videogioco perchè vogliamo migliorare il nostro personaggio, vogliamo vedere il livello successivo, vogliamo vedere cosa c’è dopo, quali sono le avventure che aspettano il nostro personaggio. Fino alla fine. Fino a sconfiggere il cattivone finale, fino a vincere l’ultima delle gare, fino a salvare la bella principessa uccidendo il drago, etc. etc.

Per quello che mi riguarda, la ricompensa che più apprezzo è la “sequenza cinematografica”. Ed ultimamente sono piuttosto carenti. Mi spiego meglio. Possiamo assimilare un videogioco ad un film interattivo. C’è un protagonista, c’è una storia che evolve, c’è un compito da portare a termine. In entrambi i casi è lo sceneggiatore/game designer che decide il tutto, ma nel caso del videogioco la storia non va da nessuna parte se non prendiamo noi in mano le redini del gioco. Se falliamo noi, fallisce il personaggio, la storia si pianta. Eppure. Eppure c’è un momento (o almeno, io la penso così) in cui io – videogiocatore – voglio fermarmi un attimo, incrociare le dita dietro la testa e godermi una scena di X secondi/minuti che mi aiuti ad entrare meglio nella storia. E questa scena deve essere cinematografica: una colonna sonora, inquadrature ben studiate, dialoghi efficaci ed emozionanti. Il campione in questo senso secondo me è Mafia. Gioco d’azione vasto, molto vario come gameplay, con una storia impressionante, e con sequenze cinematografiche da brividi (che ricordano Il Padrino). Sequenze di sparatorie, di riunioni, e di scene d’amore. Il gioco ad oggi è vecchiotto, quindi la grafica è quella che è, ma questo è quello che intendo. Se l’avete giocato, e finito, capite cosa intendo.

Ultimamente invece rimango piuttosto deluso. Finisco Skyrim, e non c’è una straccio di ricompensa, da questo punto di vista. Forse lo capisco: Skyrim è quasi un simulatore di una vita parallela. E nella vita vera non c’è colonna sonora, non ci sono scene particolari. Finisco DiRT3, completando decine, decine e decine di gara, con ogni tipo di veicolo in giro per il mondo, e non c’è un minimo di festeggiamento (ci sono fuochi d’artificio alla fine di ogni gara, sarebbe stato bello fare qualcosa di speciale per il finale totale globale). Domenica ho finito Dishonored: finale così così.

L’unico forse che si differenzia un attimo è Deus Ex Human Revolution: sia durante il gioco, sia alla fine dello stesso, ci sono sequenze molto molto belle (tra l’altro la voce maschile italiana mi piace tantissimo, altro che Luca Ward). Un altro gioco che ho apprezzato in questo caso è il recente XCOM: Enemy Unknown. Anche i Call Of Duty eccellono, ma francamente gli ultimi (due?) li ho evitati perchè mi hanno un po’ stancato: però è innegabile che le sequenze cinematografiche siano paurosamente belle, inserite spesso anche nel gioco (anzi, per come lo vedo io a volte sono troppo scriptate, diciamo). Promosso anche Dead Space (tutti e tre gli episodi), anche se qui i finali non li gradisco perchè solitamente sono negativi, come nei film horror.

Insomma, per chiudere. Io la penso così. Ci deve essere un momento in cui ti senti gratificato dal tuo personaggio, da ciò che hai fatto, e godertela un attimo, lasciando per un attimo i tasti WASD. Sono uno di quelli che pensa che il pugno finale al cattivo non devi farlo davvero tu, ma te lo devi solo godere. Il giocatore deve fare il 99,999999% del lavoro sporco, ma alla fine te lo devi godere. Punto e basta. Ah: sono anche uno di quelli a cui piacciono i titoli di coda, leggo tutti i nomi (quelli che riesco), ascolto le musiche. E così ho scoperto che Mavi Felli ha doppiato non-ricordo-che-personaggio in Dishonored (non credo sia un caso di omonimia).

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Windows Search e la cartella Documenti

Potrei partire da molto lontano, con questo post, parlando dei Documenti in ambito Windows (la mia personale definizione era, e tutto sommato è: tutte le cartelle e tutti i files che mi riguardano, lavorativamente parlando ma non solo). Cercherò di farla breve e di come è evoluto dentro di me il significato di Documenti, e spero di dare un po’ di consigli utili a tutti, considerando diversi punti di vista: cosa e come salvare, come fare in modo che Windows funzioni al meglio, come ottimizzare i backup, come evitare che i backup diventino giganteschi. E soprattutto come evitare che il servizio Windows Search (correlato con il discorso Documenti, ma non solo) vi frulli continuamente il disco, SSD oppure no. Cominciamo, mettetevi comodi.

Cosa sono per voi i vostri Documenti?
La prima cosa da fare è pensare ai vostri Documenti. Cosa sono? Quali cartelle contengono? Io vi parlerò dei miei. Sul mio PC Desktop, il mio PC principale, i documenti contengono un po’ di tutto. O almeno, contenevano, continuate a leggere!

  • Cartelle di lavoro (sorgenti di codice, documentazione, etc.)
  • Salvataggi dei giochi (molto comodo, questo, anni fa invece era un delirio: adesso se formatto e reimposto la cartella Documenti al solito percorso, tutti i giochi riprendono i salvataggi delle partite in corso senza troppi problemi – prima bisognava backupparli manualmente)
  • Posta elettronica: in pratica una cartella con i files .pst di Microsoft Outlook
  • Macchine virtuali Virtual Box
  • Download
  • Cartella root di Team Foundation Server
  • Cartella SkyDrive
  • Tantissime altre e cartelle e tantissimi altri files, di cui non si può avere il controllo (ovvero: il programma a cui fanno riferimento non permette di modificare il path, e va benissimo così)

Usate un disco esterno, o comunque separato rispetto al disco di avvio
Sappiamo tutti che Windows parte solitamente da un disco C: La cosa importante da fare è definire un altro disco come disco dei documenti. Può essere un disco SATA interno, oppure un disco esterno USB, 2.0 o 3.0, poco conta, solo la velocità. Un disco esterno è utile (direi essenziale) perchè: lo potete staccare ed attaccare ad un altro PC, aumenta la sicurezza, quando formattate e state per selezionare la partizione di destinazione lo potete riconoscere più facilmente (e quindi ignorarlo per evitare di installare Windows spazzandovi via i Documenti), perchè è un’altro disco fisico, con il suo nome/modello, con la sua label, e via dicendo.

Come organizzare questo disco dei documenti? Io solitamente gli do una lettera ben precisa: la Z. In questo disco Z ho creato un path Z:Data, all’interno del quale ho creato quattro folder, uno per ciascuna delle Raccolte (Libraries) di default di Windows. Ecco quindi una struttura come questa:

  • Z:DataDocumenti
  • Z:DataMusica
  • Z:DataImmagini
  • Z:DataVideo

Lasciamo stare Musica, Immagini e Video. Parliamo dei Documenti. Io qui dentro mettevo TUTTO DI TUTTO: robe vecchie e nuove, macchine virtuali, download, backup dei giochi via Steam (per evitare ogni volta di scaricare un gioco da zero), la cartella SkyDrive, la cartella root di Team Foundation Server, e via dicendo.

Per un totale di ben 129GB (in realtà, in periodi passati, ancora di più).

Ragioniamo sulla voce “robe vecchie e nuove”. Con “robe vecchie” intendo tutto ciò che è rimasto invariato da mesi, se non anni: vecchi progetti con Visual Studio 2005/2008/2010, backup assurdamente vecchi, documenti Word, immagini, file di testo, powerpoint, un sacco di roba risalente a dieci anni fa. Robe vecchie, insomma. Robe che andrebbero backuppate, ma che non ha senso mantenere nei Documenti “attivi”, quelli su cui lavoro tutti i giorni (quelli che contengono i software su cui lavoro tutti i giorni, per capirci, o qualsiasi documento Word/Excel che mi serve quotidianamente).

Qui mi collego ad un altro discorso che compare nel titolo del post: Windows Search.

Questo è un servizio di Windows che indicizza i contenuti del vostro hard-disk: Documenti, posta elettronica, SkyDrive, etc.). Potete configurarlo usando il pannello di controllo di Windows, chiaramente, e potete decidere cosa aggiungere e cosa togliere, se disattivarlo o se lasciarlo attivo. Questo servizio indicizza i vostri files, e gli indici vengono salvati di default nel path C:ProgramDataMicrosoftSearch. Ora, fate attenzione. Vi ricordate i 129GB citati prima? Per indicizzare 129GB di Documenti, Windows Search mi occupava 64GB nel path qui sopra: è in C, e se questo C è un SSD – magari piccolo – può essere un problema. Oltre a questo, Windows Search vi fa dannatamente frullare il disco, la memoria e la CPU. Basta tenere aperto il Task Manager di Windows per rendervene conto: se avete un PC moderno (i7, 16GB di RAM ed un SSD) magari non ve ne accorgete, ma se il PC è un vetusto quad-core, 4GB di RAM ed un disco SATA, ecco che le cose si fanno problematiche. Talmente problematiche che alla fine ho deciso di disabilitare il servizio, con tutte le conseguenza del caso (non molte, per la verità: per quello che mi riguarda, solo la ricerca in Outlook non era indicizzata, e quindi qualsiasi ricerca era più lunga – poco male).

Salvare capra e cavoli
L’upgrade del PC mi ha fatto nascere la voglia di risolvere questa situazione. Parlando con amici, reali e virtuali, parlandone con mio fratello, etc. etc., sono giunto ad una conclusione: avevo una cartella Documenti decisamente troppo corpulenta. Nno gestisco i files del caso Ruby, non ho nulla a che fare con l’assassinio di Kennedy, non lavoro alla Nasa per cui di missioni su Marte non se ne parla, non lavoro nella fotografia ad alta qualità. Per cui era assurdo avere 129GB di Documenti.

Riflettendoci, quindi, ho riorganizzato le cose. Ho creato altri folder:

  • Z:DataBackup Giochi (contiene gli installer dei giochi acquistati e scaricati da Steam, per evitare ogni volta il download: prima erano sotto Documenti ed occupavano 238GB)
  • Z:DataDownload (download di tutto ciò che arriva da Internet: prima erano sotto Documenti, il che non era proprio il massimo: non sono miei Documenti, ma sono semplici files scaricati)
  • Z:DataSkyDrive (cartella SkyDrive locale, che è sul cloud)
  • Z:DataTFS (cartella principale di TFS, non lavorativa, con tutti i miei sorgenti: è comunque tutto hostato sul TFS server)
  • Z:DataVM (macchine virtuali VirtualBox, parecchi GB, che prima occupavano spazio dentro Documenti)
  • Z:DataTools (software ed utility che funzionano anche in modalità portable, quindi non hanno bisogno di essere installati; software ed utility vecchi e nuovi, accumulati negli anni)
  • Z:DataArchivio

L’ultima cartella merita un discorso a parte. In Z:DataArchivio ho praticamente backuppato tutti i files vecchi, che non mi servono più, ma che non posso nè voglio comunque cancellare. Sono andato praticamente a replicare la stessa struttura di folder della cartella Documenti, solo che qui c’è roba vecchia, che magari chissà quando mi servirà (mai?).

Per finire…
Con tutti questi accorgimenti, adesso dentro Z:DataDocumenti ho solamente i files che mi servono davvero, escludendo tutti quegli elementi che prima sporcavano la situazione. Nel momento in cui vi scrivo, la cartella Documenti occupa 8,43GB. Con questi ordini di grandezza, Windows Search non dà più problemi, gli indici occupano il giusto (1,01GB), e lo posso tenere avviato senza più problemi. I backup (gestiti per la cronaca con True Image 2013) sono molto più rapidi e leggeri.

Il sunto di tutto questo è: predisponetevi un disco Documenti (spero che lo abbiate già fatto da anni, questo lavoro), e createvi tanti folder per “suddividere” i vostri contenuti, seguendo le raccolte di Windows (come ho inizialmente fatto io) ma non solo. Mantenete i Documenti piccoli e leggeri, ma fate comunque in modo di avere sempre tutto con voi: l’ultima cosa che vi auguro è di essere in un luogo senza connessione e di dover aprire il file XYZ. Il disco Documenti deve contenere tutto quanta la vostra vita digitale. Ma dentro la cartella Documenti devono esserci solo i contenuti più attivi.

Polemica finale
Non è proprio una polemica, è solo una precisazione. Sono abbastanza sicuro del fatto che – presi 100 utenti Windows a caso – ognuno ha le proprie abitudini, usanze, credenze, modalità d’uso, sensibilità differenti. Quindi può essere benissimo che tutto ciò di cui vi ho parlato in realtà pensate sia un’idiozia; o magari altri lo troveranno utile. C’è chi userà un disco esterno su USB, chi direttamente un NAS da usare via rete perchè magari ha una rete Gigabit ultra veloce, etc. etc. Insomma, ogni ha la sua testa, soprattutto se siete dev o utenti esperti. Altrimenti spero di esservi stato un po’ di aiuto.

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Recuperare spazio dal proprio SSD con Windows 8

Se avete un SSD piccolo e montate Windows 8, c’è un piccolo modo piuttosto simpatico, per recuperare qualche GB dal disco. Questa volta la faccio breve: seguite questa procedura pubblicata su Tom’s Hardware. Windows 8 alloca un certo numero di partizioni sul vostro disco fisso: una di queste è una Recovery Partition (Partizione di Ripristino), di diversi GB, che teoricamente dovrebbe venir utilizzata in caso di malfunzionamenti del sistema operativo. La cosa più furba è – imho – di spostare questa partizione su un device esterno, come una chiavetta USB. Che è esattamente la procedura illustrata sopra.

La cosa che non viene indicata dall’articolo è che al termine della creazione Windows vi propone di cancellare la partizione appena trasferita. Se rispondete di sì, Windows cancellerà la partizione ed unirà lo spazio alla partizione dedicata al disco C.

Detto questo, sul mio Asus Vivo Tab RT la partizione è da 4GB, mentre sul mio Dell XPS 12 è da 6GB. Poca roba, magari, ma può servire.

E pensare che tutto questo è nato anche da un thread sui forum Dell Community ai quali ho partecipato, chiedendo specificatamente dell’hardware Dell e dello UEFI.

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