Technology Experience
Hardware

Lo so che lo sapete, ma…Occhio alle Calamite!

Questa mattina, mentre lavoravo davanti al notebook, mi è accaduta una cosa strana. I fatti si sono sussegguiti in modo confuso, cercherò perciò di renderveli nel modo più chiaro possibile.

Mentre scrivevo sulla tastiera, decido in un attimo di voler spostare in avanti il notebook sulla scrivania, perchè ho bisogno di far posto ad un bloc-notes per poter scrivere a penna.
Nel momento stesso in cui lo faccio, il PC entra in stand-by. Il monitor si spegne.

La prima cosa che penso è che è terminata la batteria. Controllo: l’alimentatore è attaccato e funzionante, quindi da questo punto di vista non ci sono problemi.

Non capisco la cosa, riavvicino il notebook ed il PC si riaccende. Ma il monitor lampeggia, si accende e si spegne, ad intervalli casuali. La cosa comincia a puzzarmi, penso che sto perdendo lentamente controllo del notebook. Oddio, ho su un miliardo di cose.

Da questo momento in poi, le cose si fanno ancora più strane. Appena tocco il display (per chiuderlo ed aprirlo), il PC va in stand-by. Lo riaccendo: il PC rimane acceso qualche secondo (il tempo di vedere la finestra di login), poi va in stand-by di nuovo. Il monitor è buio.

Ok – mi dico – per oggi ho smesso di lavorare. Prima di telefonare alla società per avvisarla del problema, penso a come fare per salvare il salvabile. Dovrei committare delle cose, così permetto agli altri di continuare il lavoro. Mi faccio dare un monitor esterno CRT, così se trovo il modo di tenere acceso il PC solo per qualche minuto, il danno è limitato.

Stacco tutti i cavi (mouse, LAN, alimentatore) e sollevo il notebook per spostarmi di postazione. A quel punto, ecco che vedo una calamita attaccata alle porte posteriori del notebook…

Una vocina dentro sussurra…
Ma vuoi vedere che? Ma no dai, non può essere!
Ma la vocina si fa seducente e comincio a crederle…
Ma forse è proprio questo. Calamite e PC non sono mai andati troppo d’accordo.

Ed effettivamente è proprio così. Nel momento in cui stacco la calamita dalla porta parallela, tutto ritorna a funzionare regolarmente. Il display si accende e si spegne come dovrebbe ed il PC non va più in stand-by. Perfetto, meglio così, non si può chiedere di meglio!

Per la cronaca, non è tanto difficile trovare “calamite” sulla mia scrivania. L’applicazione che stiamo sviluppando per PPC2003/WM5 deve comunicare con apparecchiature particolari, e questa comunicazione avviene con sonde altrettanto particolari. Sonde che – per l’appunto – sono calamitate.

Quindi, lo so che sapete di stare attenti alle calamite, ma un avviso in più è sempre meglio! Spero che il racconto della mia disavventura di questa mattina possa servirvi a qualcosa.

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My personal life

‘Le Grand Saut’ è ufficialmente fallito

Domenica pomeriggio Michel Fournier avrebbe dovuto battere un record, tuffandosi con il paracadute da un’altezza di 40.000 metri. 40 chilometri equivalgono a ben 131.233 piedi: nemmeno gli aerei arrivano fino lì! Per raggiungere quella quota Fournier si è fatto costruire un pallone aerostatico apposito. A quell’altitudine – ragazzi – si vede il nero dello spazio, si è più fuori che dentro l’atmosfera, ci sono più meteoriti che aria da respirare. Non so se ci capiamo.

Era 20 anni che ‘sto tizio (oggi 64enne) si stava preparando a questa impresa, che qualche rischio ovviamente ce l’aveva: embolia, finire fuori rotta, congelamento, etc. etc. Con un po’ di ignoranza nel campo, anche io dicevo fra me e me…questo qui è fuori di testa!

Il lancio doveva essere domenica, poi rinviato a lunedì (ieri) a causa del maltempo.

Oggi ufficialmente il tentativo è stato annullato. Ho aperto la home-page ufficiale, che è in francese per la gran parte, e quindi non ci ho capito nulla. La pagina è aggiornata molto di frequente, quindi non escludo che al momento della pubblicazione ci sarà qualche news in più.

La notizia è riportata anche da Repubblica.it.

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Hardware

Un giorno le memoria flash sostituiranno gli hard-disk!

Oggi può anche essere semplice prevedere una cosa del genere: basta leggere notizie come questa per rendersi conto della rivoluzione che il mondo di notebook & mobile vivrà nel prossimo futuro. Ma onestamente ha un moto di orgoglio quando penso che dissi una cosa del genere un sacco di tempo fa, quando le compact-flash e le secure-digital erano agli inizi.

Dicevo…un giorno gli hard-disk non ci saranno più, con un risparmio terrificante in termini di calore, energia richiesta sia per il funzionamento (rotazione meccanica dei dischi) che per la dissipazione (ventole).

E una volta – mi pare addirittura qua sul mio blog – dissi che non vedo l’ora di vedere un portatile la cui batteria duri almeno una settimana. Fino ad allora, non comprerò mai un notebook mio, a meno che non sia davvero costretto per il mio lavoro o per qualche altro motivo “serio”.

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.NET World

Primo tentativo di utilizzo di Linq4SP

Qualche giorno fa mio fratello ha bloggato parlando di questo provider per Linq, che permette di – passatemi il termine – interrogare una basedati Sharepoint usando i costrutti Linq di C# 3.0.

L’ho scaricato. Il file zip contiene un tool con GUI che, dato un Sharepoint Site Url, dovrebbe creare una classe che fa da context a Linq. Purtroppo – e segnatevelo se avete intenzione di usarlo – che questo tool richiede la presenza dell’assembly Microsoft.Sharepoint.dll, quindi deve girare sul server.

Non ho provato a vedere cosa succede ad eseguirlo su un server Sharepoint e poi ad utilizzare l’output su un altro client. Ma il discorso è sempre lì: un cliente che vuole interfacciarsi a Sharepoint non può utilizzare il suo object model, ma deve passare attraverso le chiamate ai web-services esposti.

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.NET World

Microsoft Certified Logo upated!

Venerdì scorso ho superato l’esame 70-526 acquisendo la qualifica di Microsoft Certified Technology Specialist: .NET Framework 2.0: Windows Application. Nei giorni scorsi ho provveduto ad aggiornare i loghi sia sul mio blog che sul mio sito. Dovrei farlo anche sul mio curriculum sostituendolo al “vecchio” logo MCP: ma lo farò con calma domani, perchè stasera sono davvero fuso. Ho solo tre ore di sonno nell’ultima notte causa Indiana Jones, e questa mattina ero a Milano alle 8:00.

Ho anche scoperto che grazie al Certificate Manager sull’MCP Site di Microsoft è possibile scaricare un file PDF con il certificato relativo alla nostra certificazione, così lo si può stampare a colori senza aspettare la copia originale che arriverà – dopo previa richiesta esplicita – un po’ più tardi.

E poi è anche possibile scaricare il transcript in formato XPS.

Il prossimo esame – che voglio superare nei prossimi due mesi – è il 70-548 per poter diventare Microsoft Certified Professional Developer!

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My personal life

Indiana Jones ed il Regno del Teschio di Cristallo

Notte tra il 22 ed il 23 Maggio 2008, ore mezzanotte ed un minuto.
Cinema Arcadia di Melzo (MI), Sala Energia, Fila 9, Posto 21.

Indiana Jones è tornato, ed è sempre lui. Non dico nulla, perchè quello di ieri sera era molto probabilmente la prima assoluta in Italia e quindi la stragrande maggioranza di voi non l’ha ancora visto.

Non dico nulla anche perchè sarei troppo a rischio spoiler. Ne parlerò fra un po’, giusto il tempo di andarmelo a vedere una seconda volta. E forse – chissà, magari anche una terza.

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Software

Perchè non usare Microsoft Office OneNote ?

A volte non si pensa che Office non è solo Word, Excel o Powerpoint, ma con l’ultima versione si sono aggiunti due software, Groove e OneNote che possono essere davvero utili. Mi pare che entrambi derivino da due prodotti non-Microsoft, le cui società sono state acquisite.

Da ieri sto provando ad utilizzare OneNote per eliminare tutti i files di testo che occupano il mio desktop. I files sono del tipo: da_fare.txt, manca_questo.txt, appuntamento.txt e roba del genere. Sarebbe riduttivo spiegare OneNote in un solo post: non ne ho nemmeno la pretesa, dal momento che è solo ieri/oggi che provo ad usarlo.

Mi sembra utile, perchè con un Blocco Appunti riesco a raccogliere tutti i miei bloc-notes. Posso suddividerli in diversi sezioni (Team, Links, Da Fare, etc.). Ogni pagina è formattabile come se fosse un documento Word, con tutti i vantaggi del caso.

Una delle cose più affascinante è che OneNote può salvare il proprio repository in una Document Library di Sharepoint. Ciò significa che ovunque io vada, posso recuperare il mio blocco appunti: a patto di avere un PC con installato OneNote. Basta premere F9 ed il software si occupa di sincronizzare le modifiche su Sharepoint.

Tecnicamente parlando, OneNote non si chiude mai. Rimane un’icona nella tray-bar, dalla quale possiamo avviare OneNote oppure alcune delle sue features nascoste. La memoria occupata non è granchè: il processo principale è ONENOTE.EXE ed occupa 18Mb. Quando lo si chiude, questo processo sparisce dal Task Manager. Rimane solo un ONENOTEM.EXE, che occupa 464Kb, che è quello che mette l’icona nella tray-bar.

C’è un motivo per non usare OneNote? Non ditemi: “Perchè è di Microsoft, perchè non vale!!!“.

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Hardware

La mia videocamera si è comportata bene!

Recentemente ho acquistato una videocamera Canon MD120, che ho utilizzato durante il weekend scorso a Cesenatico per riprendere alcune fasi della Nove Colli, cicloturistica di richiamo internazionale alla quale ha partecipato come fa ogni anno.

Premetto che non sono esperto di videocamere, perciò prendete la mia recensione ed il mio giudizio con le dovute cautele. La videocamera registra il video su nastri MiniDV, ha il display da 2,7″ orientabile, pesa poco ed è comoda da tenere. Zoom ottico a 35x, zoom digitale – che ho disattivato per non fare porcherie nel filmato – a 1000x. La batteria in dotazione dura circa un’oretta, e l’ho usata senza risparmiarmi troppo (zoom in & out, rec & play, riavvolgimento del nastro, applicazione di effetti digitali, messa a fuoco di soggetti macro): direi che è più che sufficiente. Ho acquistato due cassette MiniDV da 60 minuti l’una: costo 5,50 euro, prezzo più che onesto.

Il primo dubbio che ho avuto quando sono tornato a casa è stato: come diavolo riverso il filmato su PC? Prima mi hanno risposto i colleghi più esperti di me. Poi ho avuto personalmente la conferma: basta collegare la videocamera al PC attraverso la Firewire. Windows XP rileva automaticamente il nuovo dispositivo e propone di catturare il video usando Windows Movie Maker. Morale: i 35 minuti di video sono diventati un file da più di 7 Gigabytes.

Il secondo dubbio è stato: come diavolo “spezzetto” questo gigantesco file in più parti da montare sul DVD finale che voglio realizzare? La prima cosa che ho fatto è stato utilizzare VirtualDub, software freeware, leggero e funzionale che fa proprio questo. C’è però un problema tuttora irrisolto: se vedo il file AVI originario sulla videocamera oppure con Windows Media Player non c’è alcun problema.

Se apro il file AVI con VirtualDub, ogni tanto (ed in modo completamente random) sento degli strani beep che, lo ripeto, non ci sono con altri software. Fintantochè ci saranno questi beep, non potrò usare VirtualDub per tagliare l’AVI. Mi sono dovuto per adesso accontentare di altri software in versione trial.

Se qualcuno di voi conosce software gratuiti per tagliare files AVI, vi prego, fatemelo sapere. La Rete ne è talmente piena che non so giudicare quale sia il migliore.

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My daily work

Sì, sono sicuramente una persona fatta a ‘T’

Molto interessante questo post di Lorenzo. Andate a leggerlo e poi leggete il mio.
Credo fondamentalmente in questo:

  1. una volta ero una persona ‘I’, ma rispetto ad oggi lavoravo sul Web. Parlo del periodo 1995-1999: HTML, ASP-classic, CSS e tutta robaccia del genere.
  2. nello stesso periodo sviluppavo anche applicazioni desktop per Windows, e questo rappresenta la barra orizzontale della ‘T’. Questa barra era molto piccola all’inizio, ma pian piano si è allargata fino ad essere la parte predominante del mio lavoro.
  3. negli ultimi anni (dal 2002 ad oggi) la parte Web è praticamente collassata su se stessa: ho ottenuto una ‘T’ molto bassa e molto larga. Ruotando di 90° gradi la ‘T’ descritta, si ottiene un’altra ‘I’. Specializzazione quasi estrema di sviluppo di applicazioni desktop per Windows.

Ed oggi?

Già da qualche mese il trend sta nuovamente cambiando. Quando si lavora è inevitabile che ci si ritrovi a lavorare con diverse tecnologie, che occorre conoscere almeno al minimo livello per potercisi interfacciare. Ad esempio, negli ultimi mesi ho letto ed usato più di una volta almeno una di queste tecnologie:

  1. applicazioni WPF (che adoro!)
  2. servizi WCF (in diverse occasioni)
  3. Sharepoint (solo da utente “evoluto”, diciamo)
  4. ASP.Net (una volta sola)
  5. JSP

Alla fine, essere talebani non paga per niente, soprattutto se si è un libero professionista che deve saper utilizzare la tecnologia migliore in base allo scenario in cui ci si trova. Non consigliare ad un cliente di realizzare un’applicazione ASP.Net solo perchè a me non piace è assolutamente folle ed irresponsabile, piuttosto si dice: “Questa cosa andrebbe realizzata così, ma…non chiedere di farlo a me perchè non sono skillato abbastanza!!“. Quindi secondo me è importante essere specializzati: avere uno scenario preferito ci distingue, ci mette in risalto e ci sentiamo forti. Dobbiamo saperci valutare e capire dove ci sentiamo più preparati e skillati, non solo nei colloqui di lavoro, ma in generale, anche solo parlando con gli altri. Ma fino ad un certo punto: dobbiamo essere flessibili, perchè al giorno d’oggi non esiste applicazione che non vada sul Web o – più in generale – che non si interfacci con un sistema più grande.

Dobbiamo modellare quella ‘T’, allungandola/stringendola/deformandola a seconda dei momenti, di quello che ci dice la nostra testa, il mercato, il trend. E forse un po’ anche il nostro cuore, perchè non sempre è tutto comandato dal nostro portafoglio.

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My personal life

Una delle mie tante fotografie

Sono uno che parla molto e che chiacchera altrettanto. E a volte sono narcisista, megalomane e mi piace essere l’unico ed incontrastato protagonista dei miei post. Non lo faccio tutti i giorni (spero, ditemelo voi), ma questo è uno di quei post. La foto qui sotto mi ritrae in un momento particolare: un istante prima ero in posa mentre sferravo un colpo micidiale alla punch-ball, mentre nel momento dello scatto stavo…ehm…parlando con il fotografo.

La foto è stata fatta con un banale Nokia N70 e nonostante il movimento improvviso e fulmineo, è venuta perfettamente a fuoco.

Non sono ovviamente proprio un modello, ma…come mi è potuta uscire un’espressione del genere???

Non c’è nemmeno da dire che è finita direttamente nel mio avatar del Messenger!

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