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Software di terze parti: utility, developer tools, software per Windows Mobile. Software che può aiutarvi nella vita quotidiana (almeno…si spera!)

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Half Life 2 Episone One : un’esperienza memorabile

Ho giocato sia al primo Half Life che al secondo. Quest’ultimo in particolare mi colpì moltissimo: innanzitutto, il motore fisico degli oggetti, poi la grafica estremamente realistica, dai paesaggi al viso dei personaggi principali, le animazioni di Alex, la storia, gli enigmi. Sebbene sia un appassionato dei 3D in soggettiva che mettono un po’ di angoscia (F.E.A.R. e Doom 3, per esempio), posso tranquillamente affermare che probabilmente HL2 ha il primo posto, perchè è sicuramente il più coinvolgente e poi per due fondamentali motivi regala un’esperienza fantastica. Quali sono questi due motivi? Eccoli:

  1. la continuità tra un livello ed un altro. Effettivamente, parlare di livello è difficile, perchè mi viene più da parlare di enorme grande mondo (chilometri e chilometri da esplorare, sia a piedi che usando veicoli), dove ogni tanto ci sono caricamenti.
  2. già detto parzialmente: la vastità del mondo. Capita a volte di essere su un veicolo e di vedere in lontananza un palazzo, una casetta o un qualsiasi altro edificio che sembra far parte dello sfondo. Beh, non è così. Alla fin fine, in quell’edificio potrete entrarci, raccogliere oggetti, far fuori il nemico e magari continuare la vostra missione passando proprio da lì.

L’unica nota negativa di HL2 era la musica di sottofondo, una musica unz-unz molto dance, assolutamente inappropriata e fuori tema. Non ho mai capito chi avesse deciso di cacciare dentro un capolavoro così una musica assurda come quella.

Ieri sera ho provato Half Life 2 Episode One. Ragazzi, è uno sballo assoluto. Praticamente tutti i migliori pregi di HL2 con musiche dannatamente migliorate, a livello cinematografico. Ieri sera, mentre cenavo, ho detto ai miei: “Se sentite strani rumori provenire dalla mia camera, non preoccupatevi troppo!“. Ho alzato a livello medio il volume delle mie casse sorround e THX-compliant e vi posso assicurare che l’esperienza è impagabile, al punto che nonostante tutta la giocata di ieri sera, stasera lo ricomincio per godermi un po’ l’esperienza videoludica. Non vi racconto nulla sulla trama, vi posso solamente dire che HL2E1 ricomincia esattamente dove era terminato il primo. E andrete subito a farvi un Bel Giro dentro la Sentinella, l’enorme edificio che si innalza fino alle nuvole. Spettacolo, assolutamente consigliato!

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Flight Simulator: links, rotte, aerovie e altra teoria

Questa sera mi sono sorbito una veloce lezione di mio fratello su come calcolare una rotta tra due aeroporti. Non parlo di una rotta qualsiasi – ovviamente – ma della loro rotta aerea che per esempio un MD80 segue quando parte da Milano e deve arrivare a Barcellona. Riporto qui qualche link perchè – ne sono certo – quando mi sveglierò domani mattina non me ne ricorderò più nemmeno uno.

Prima di segnalare i link, occorre una piccola precisazione. Ogni aeroporto civile e militare è identificato da una sigla, detto Codice ICAO. Tale codice è composta da 4 lettere. Per calcolare una rotta, è ovviamente necessario indicare da dove vogliamo partire (departure) e dove vogliamo arrivare (destination). Tutti gli altri waypoint vengono automaticamente calcolati a seconda del livello di volo (FL, ovvero Flight Level) che impostiamo per il volo. Cominciamo.

Questo link fa riferimento a RouteFinder e consente il calcolo di una rotta. La pagina chiede, come dicevo prima, l’ICAO dell’aeroporto di partenza e l’ICAO dell’aeroporto di destinazione. Dalla Combobox è possibile impostare anche un range di livelli di volo all’interno del quale vogliamo trovare la rotta: per esempio, possiamo chiedere le rotte comprese tra FL200 (20.000 piedi di quota) e FL330 (33.000 piedi di quota). Poi è sufficiente cliccare sul pulsante Find route. La rotta non viene sparata a caso, ma viene estratto dai vari database delle aerovie ufficiali.

Se non sapete dove trovare i Codici ICAO degli aeroporti, è sufficiente consultare questa pagina della Wikipedia. La pagina mostra gli aeroporti il cui nome comincia per M, ma basta cliccare una lettera in alto per vedere tutti gli altri aeroporti. Scoprirete che LIML è Linate, che LIMC è Malpensa, LIRF è Fiumicino, KJKF è il John Fitzgerald Kennedy di New York, che KSFO è San Francisco e così via. Come dicevo, ogni aeroporto ha un ICAO associato.

Leggere le rotte come si deve è un bel casino, almeno per me. Una rotta non è nient’altro che:

  1. l’ICAO della partenza, e fin qua è normale
  2. la SID della rotta, cioè l’ingresso di una sorta di autostrada del cielo. In altre parole, un’aerovia.
  3. una serie di waypoint, che possono rimanere all’interno della stessa aerovia del punto (2) oppure cambiare aerovia.
  4. la STAR della rotta, ovvero l’uscita dell’aerovia. Se ho ben capito, in una STAR comincia la manovra di avvicinamento finale per l’atterraggio.

Al punto (4) la rotta in sè vi serve ben poco. Ogni aeroporto ha le proprie carte di avvicinamento, perciò dovreste scaricarvele per capire come vi dovreste avvicinare ad un aeroporto per intercettare il sentiero di discesa dell’ILS (Instrumental Landing System): non potete farlo a caso. Oddio, forse se pilotate un Cessna potete anche provarci, ma quando siete al posto di comando di un Boeing 767-300ER (come me il weekend scorso e nel prossimo futuro) le cose sono ben diverse. Potete scaricare il PDF delle carte di avvicinamento da questo sito, che vi mette a disposizione però solo gli aeroporti americani. Ce n’è uno anche per gli aeroporti italiani, ma non lo conosco ancora, forse Google potrebbe aiutarvi in tal senso. Quando si ha a disposizione la carta di avvicinamento di un certo aeroporto, si sa da che parte si deve arrivare, a quale quota dovete passare sopra ciascun waypoint e così via. Semplificando un po’, è chiaro!

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Expression Blend 2 September Preview

Certo che vedere Commando su Rete 4 e intanto leggere blog e scaricare software, è proprio un bel piacere! 🙂

Ho appena scaricato la September Preview di Expression Blend, sebbene avessi già installato la versione precedente. Magari – mi son detto – posso installarlo in una directory diversa, così tengo due versioni in parallelo. Anche perchè una è la licenza MSDN, mentre l’altra è una trial, ed è destinata a scadere. Invece no: quando ho lanciato il setup di Blend 2, mi ha detto di disinstallare prima la versione vecchia e ovviamente l’installazione abortisce.

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Se vi crasha un Airbus, potrebbe non essere colpa vostra!

Fonte : http://www.iemit.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=9420

Mi riferisco al prodotto della Wilco Airbus Series Volume 1, un pacchetto di aeroplani per Flight Simulator X che comprende Airbus 318, Airbus 319 e così via, fino all’Airbus 321. Purtroppo un baco documentato su questo forum – piuttosto recente – conferma quello che accade a me: se sul computer di bordo impostate un raggio maggiore di 40 miglia nautiche e passate alla visualizzazione dei VOR/DME, l’Airbus che state pilotando precipita…oopppsss…FSX crasha e tornate direttamente al desktop.

Nel forum interviene anche un tizio della Wilco, che giustamente vuole avere qualche notizia in più per poter debuggare il prodotto. Speriamo!

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Registry e Windows Live Writer

Un piccolo post veloce prima di partire per Ravenna.

L’altro giorno ho esplorato il registry alla ricerca del punto in cui Windows Live Writer salva le impostazioni, come il Weblog che abbiamo configurato per poter bloggare sul nostro blog. ll path nel registry è questo:

HKEY_CURRENT_USERSoftwareMicrosoftWindows LiveWriter

A partire da questo punto ci sono tutte le impostazioni. Non ho provato ad esportare in un file .reg questa porzione di registry e reimportarla da qualche altra parte, per cui non so se funziona oppure no, però secondo me vale la pena provare, così per esempio quando si formatta il PC c’è un modo veloce per recuperare i propri settings di WLW, che può sempre far comodo.

Ad esempio all’interno di HKEY_CURRENT_USERSoftwareMicrosoftWindows LiveWriterWeblogs ci sono tante chiavi quanti sono i blog che abbiamo configurato, inteso come url del servizio, credenziali per l’accesso, categorie, etc. La password del blog è salvata in modo criptato. Non lo è invece quella che viene utilizzata per l’accesso ftp per l’upload delle immagini: quella è nel nostro registry in chiaro. Burp!

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Ho installato la suite Windows Live

Mi piace chiamarla ‘suite’ perchè comprende Windows Live Writer, Messenger, Mail, Photo Gallery e Toolbar. Ho installato solamente quelli marcati in grassetto: il WLW è obbligatorio per chiunque voglia bloggare in modo serio. Il secondo me l’ha aggiornato automaticamente. Il terzo ho deciso io di installarlo, per farmi del male.

Di WLW sono già abbondantemente soddisfatto, del Messenger pure. Nota sul nuovo WLW: supporta al 100% tutti i plug-in che usavo con la precedente versione. Il setup non mi ha chiesto directory di installazione, ma lo shortcut vecchio ha smesso di funzionare, per cui deduco che sia stato installato da qualche altra parte. Il nuovo WLW è in italiano.

Di Windows Mail posso solo dire che è una sorta di remake (grafico e non) del mitico Outlook Express che, nonostante passino gli anni, rimane di gran lunga il mio software di e-mail/newsgroup assolutamente preferito. So che molti (la maggior parte?) lo criticano, ma rimango della mia idea: leggerissimo, fa quello che deve fare e non ho mai avuto nessun tipo di  problema. Tutti gli altri software con cui ho provato a sostituirlo (Thunderbird, ad esempio) hanno avuto la peggio. Questo Windows Mail riprende in parte i concetti di OE, con qualche vantaggio in più:

  1. gestisce più account di posta elettronica e di newsgroup (vabbuò, è il minimo, oggi)
  2. è integrato con i feed RSS di Internet Explorer. E’ comunque una pessima gestione, perchè fa leggere i blog ma non permette di inviare commenti, per esempio, che per quello che mi riguarda è il minimo indispensabile. Per i blog mi affiderò ancora ad Omea Reader
  3. è integrato con WLW, nel senso che potete prendere un’e-mail, un post su un newsgroup o su un blog e bloggarlo a vostra volta
  4. è integrato con Messenger
  5. la grafica è molto più pulita e ricorda quella di WLW: gradienti, menù più puliti, possibilità di cambiare il colore di background, etc.
  6. una cosa nuova è che adesso vedete un gruppo di cartelle (Posta in Arrivo, Bozze, Posta Inviata, Posta Eliminata) per ciascun account, mentre con il vecchio OE non era così
  7. A mio avviso, è peggiorata la finestra degli account: prima le categorie (Posta, Newsgroup, Directory Contatti) erano tab di un TabControl, mentre adesso c’è una ListBox che si sviluppa in verticale. E’ più brutta!
  8. Al primo avvio di Windows Mail, si importa automaticamente tutti gli account e tutti i messaggi di posta di Outlook Express. Non c’è possibilità di scelta. Non vi preoccupate, perchè OE continua a funzionare regolarmente, perchè gli archivi dei due software sono separati. Quello di Windows Mail nel mio caso è in C:Documents and SettingsigorImpostazioni localiDati applicazioniMicrosoftWindows Live Mail

Per adesso è tutto!

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In fondo mi serve un GPS Logger

Il prodotto segnalato da Lorenzo non è davvero niente male, soprattutto per chi come me ogni tanto ha paura di perdersi nei boschi. L’unico difetto è che costa davvero troppo. Alla fin fine si tratta di un GPS Receiver + Logger, un device che quando lo si accende comincia a registrare su una propria memoria la posizione ogni 15 secondi. Lo scopo è quello di produrre un file .log da poter riversare su un PC Desktop e vedere il percorso su [Google|Virtual]Earth ed altri software simili. Il prezzo è 275 dollari americani, più spese di spedizione. La cosa carina è che questo aggeggio rileva e memorizza anche la temperatura durante il tragitto. L’altra cosa carina è che con 2 batterie AAA dura un mese.

Però ci sono altre soluzioni più economiche, ma più grezze. Io personalmente un palmare Windows Mobile ce l’ho già, e ho anche un ricevitore GPS. Mi basterebbe un software diverso da Tom Tom, un banale e semplice GPS Logger, dopotutto, che possa scrivere su SD un file di log da poter esportare e manipolare con qualche strumento esterno. L’unico dubbio è la longevità del palmare, ma sono convinto che mettere il display in stand-by possa servire ad allungare la durata. Se si va in automobile, 4 ore sono sufficienti, magari per una giornata di trekking no.

Ho trovato questo Franson GpsGate, costa 49,99 dollari e non è davvero niente male.

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Se vi esplode Omea Reader, settate una regola di expiration

In Omea Reader ho sottoscritto un bel po’ di feeds, dal Muro di UGIdotNET a tutti gli altri amici di UGI (non faccio i nomi perchè sono un miliardo), dai vari blog delle altre community e developer italiani o stranieri che hanno il blog “in proprio” come me. Il numero di post da leggere questa mattina ha sfondato quota 6.000. Ho notato, per esempio, che il feed del blog di MSDN arrivava indietro nel tempo fino a marzo 2007: stessa cosa per tutti gli altri. Evidentemente, mi sono detto, è il giorno in cui ho installato Omea Reader sul notebook, o – meglio ancora – il giorno in cui ho sottoscritto il feed.

C’è un modo per fare in modo che Omea Reader cancelli automaticamente i post più vecchi, tenendo disponibili solo quelli, per esempio, degli ultimi 2 mesi? Certo che sì. Non chiedetemi però come far funzionare le “Auto Expiration Rules“: ho seguito step-by-step le indicazioni dell’help in linea, ma non c’è stato verso di farle funzionare! Per chi fosse interessato, le Auto Expiration Rules possono essere impostate da Tools –> Options –> Newsgroups, in fondo c’è una parte dedicata a questo: in bocca al lupo!

Per chi invece vuole risolvere il problema in modo rapido, faccia questo:

  1. Andare su Tools –> Manage Rules –> Actions Rules
  2. Dare un nome alla rule, ad esempio “Vecchie risorse”
  3. Cliccare su “Add Condition…”. Dal folder “RSS Conditions” selezionare “Post’s feed is in the folder”
  4. Cliccare su Ok. Cliccare su “folder” e spuntare uno alla volta i folder che avete impostato in Omea Reader (io ho Community, Developers, Friends e Technologies). Cliccare su Ok.
  5. Cliccare su “Add Exceptions”. Dal folder “Temporal Conditions” selezionare “Receveid within or dated by time span”
  6. Cliccare su Ok. Cliccare su “time span”. Spuntare “For last” ed impostare il periodo di tempo all’interno del quale volete tenere i post (io ho messo 2 mesi, ad esempio). Cliccare su Ok.
  7. Cliccare su “Add Action”. Spuntare sia “Delete resource” e “Delete resource permanently”. Cliccare su Ok.
  8. Cliccare su Ok per confermare la rule così come l’avete impostata. Potete comunque modificarla in seguito se non vi piace.

Tutto qua. Per lanciarla, andare sul menù Actions –> Apply Rules. La vostra rule apparirà nell’elenco: spuntatela ed indicate – se volete – anche l’insieme delle risorse su cui volete applicarla (tutti i feeds o solo uno in particolare).

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Il lato desktop non morirà MAI (*)

Ho sempre sentito dire, da un po’ di tempo a questa parte, che un giorno il desktop morirà. Personaggi più o meno illustri ogni tanto saltano fuori a turno e ci vengono a dire che un giorno tutti i nostri PC saranno sulla Grande Rete, che i sistemi operativi verranno caricati dalla Rete, che useremo applicazioni via http on-demand, eccetera eccetera eccetera. Ci dicono che il “lato desktop” del nostro computer è destinato a morire. Non ho mai creduto a queste voci. Anzi, sono assolutamente convinto che con il passare del tempo il desktop diventi sempre più forte e, come ho avuto modo di dire in passato, sia l’unica vera parte che cresca davvero.

Ci sono cose che faranno in modo che il “lato desktop” non morirà mai. Eccole.

  1. Non tutte le categorie di applicazioni sono adatte ad essere caricate dalla Rete. Ne dico una a caso: i videogiochi. E’ perfettamente normale che un videogioco usi la Rete per il multiplayer, per scaricare gli aggiornamenti o per uploadare gli high-scores. Ma l’idea di avere un terminale ultra-stupido che caricare il gioco dalla Rete è folle: oggi ci sono videogiochi che stanno su un certo numero di DVD, non è umanamente accettabile che tutte le volte debba scaricarli. Per poter giocare ad un gioco decente, ho bisogno di un’infrastruttura hw & sw lato client come si deve e gestita opportunamente: ciò significa hardware, sistema operativo, DirectX (nel caso di Windows), periferiche di gioco. Tutto lato client, è inevitabile, questo.
  2. Non sempre ho la Rete sottomano. Ok, questo potrebbe cambiare. Giriamo la frase: Non sempre voglio avere la Rete sottomano. Ci sono files personali e segreti, database con informazioni riservate, che non si vuole per definizione mettere su qualche server Web da qualche parte nel mondo. Certi files li vogliamo nei NOSTRI documenti, sul nostro disco fisso, in un posto fisico che abbiamo sotto gli occhi.
  3. La Rete può crollare. E’ inutile inventare nuovi protocolli più sicuri e più affidabili. Quando un router si spegne o si guasta, la Rete non funziona. Dobbiamo pensare a questo. Se ipotizzassimo un OS che si carica dalla Rete, con Word che si carica dalla Rete e via via tutti anche gli altri software…sarebbe un azzardo, un rischio che non possiamo correre. Non è accettabile non riuscire a bootare il PC solo perchè il server Web non è raggiungibile. Dobbiamo avere un’infrastruttura software lato client, che è quella che abbiamo oggi…che si chiami MacOS o Windows.
  4. Gli applicativi Web non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli desktop. Solo oggi con Ajax le cose stanno cambiando, ma ci sono comunque problemi di compatibilità – non ne parlo per manifesta incapacità di farlo – e di prestazioni. Gli applicativi desktop in alcuni casi hanno bisogno di potenza di calcolo (rendering audio e video, insieme a tanti altri, tra cui…videogiochi), hanno bisogno di accedere a periferiche locali (stampanti in primo luogo), possono offrire contenuti multimediali (filmati): ok, si può fare anche via Web, ma solo tramite streaming (con tutti i vantaggi e svantaggi), e comunque tenendo conto del punto (3).
  5. Mantenere separati desktop e Web apre un miliardo di possibilità. Il Web mette a disposizione strumenti potentissimi, che il desktop non può raggiungere per definizione. Ma io voglio sfruttare blog/forum/newsgroup/feeds anche sul client, dove ho strumenti adatti. E’ l’interazione fra Web e Desktop che è vincente, non l’uno senza l’altro. Non avrebbe senso che esista solo il Web – si perderebbe un sacco di roba. Non avrebbe senso che esista solo il Desktop – torneremmo indietro agli anni 70/80.
  6. Altri motivi: http://www.visionpost.it/index.asp?C=2&I=2367

(*) : questa dichiarazione è da consumarsi preferibilmente entro il 31/12/2010. Grazie.

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