Technology Experience
My daily work

Volete leggere Jeffrey Palermo?

Lorenzo mi ha parlato tantissimo del suo amico Jeffrey Palermo in passato, durante le cene UGIdotNET o in altre occasioni minori. Stamattina ho trovato il suo blog, e l’ho sottoscritto al volo. Il post che mi ha colpito di più è quello intitolato “Sharepoint is not a good development platform“, con ben 75 commenti di gente che protesta o che invece si trova d’accordo. Non sviluppo su Sharepoint, sono solo un suo semplice utente, per cui non ho voce in capitolo per decidere se si tratta di una buona piattaforma su cui sviluppare le proprie applicazioni.

Comunque sia, ho trovato il blog seguendo quello di Ted Pattison, aperto oggi, segnalato da mio fratello sul Muro di UGIdotNET. Tra i blogger di Sharepoint leggo quello di Andrew Connell, che risponde a suo modo alla polemica di prima in questo post. Credetemi: è tutto da leggere!

Insomma, il mio Omea Reader si è arricchito questa mattina di personaggi più che interessanti.

Technorati Tags:   

Send to Kindle
My daily work

Analisi, sviluppo, modifiche, cambiamenti. Stravolgimenti.

Ci sono decine e decine di testi che trattano argomenti spinosi della programmazione di un buon software, che insegnano – o danno linee guide – su come un buon developer debba sviluppare e creare il software affinchè sia facilmente manutenibile, espandibile, adattabile ad esigenze future, etc. etc. Concetti importanti e ai quali non riusciamo più a fare a meno consentono di rendere indipendente un componente software da un altro. Parlo in prima persona: quando sviluppo un software (compreso quello su cui sto lavorando in questi mesi su PPC/WM) penso a come separare la UI dal DAL, oppure le logiche di business dall’engine che uso per i report, il componente per la comunicazione seriale e così via. E’ importante, ovviamente, perchè se un giorno decidiamo – esempio a caso – di usare Crystal Report invece di SQL Server Reporting Services, il software deve essere modulare, al punto che posso sostituire un assembly con un altro pur mantenendo il dialogo fra i componenti (interfacce).

Ma c’è una cosa su cui ho sempre difficoltà. Il cambiamento deve essere un cambiamento in linea con quanto determinato dall’analisi iniziale. Il cambiamento non deve portare a ripensamenti dell’architettura tale per cui quello che prima era uno stupido e semplice client diventi addirittura un server. Questi non sono cambiamenti: sono stravolgimenti, ai quali sinceramente non so ancora reagire in modo naturale. Quando al team di sviluppo vengono comunicati questo tipo di cambiamenti, bisogna avere la mente lucida ed avere il coraggio di dire che le persone che inizialmente hanno dato il via ai lavori probabilmente non hanno assolutamente pensato al sistema nella sua completezza.

E’ qui che le cose cominciano ad andare male, perchè apportare stravolgimenti ad un progetto software significa attaccare pezzi, significare invertire le frecce dei diagramma di flusso, significa che quello che prima era un output adesso è un input. Un bel po’ di cose per essere sicuri di poter continuare a sviluppare secondo i criteri a cui ho accennato all’inizio del post, perchè magari bisogna adattarsi a queste modifiche in tempi rapidi, e non sempre si ha l’accortezza di seguire le buone maniere della programmazione. Ed i bytes ne risentono, soprattutto se parliamo di bytes di un device PPC/WM, dove le risorse sono limitate e bisogna stare un pochino attenti a quello che si fa.

Ma non solo: se all’analisi segue lo sviluppo, se allo sviluppo segue un cambiamento, e poi un altro, ed un altro ancora, poi c’è uno stravolgimento…chi ci assicura che dopo non seguirà un altro stravolgimento che invalida (più o meno parzialmente) il lavoro che sto facendo oggi e per il quale vengo pagato?

Technorati Tags:  

Send to Kindle
My personal life

8:03 al lavoro

Questa settimana cambio di programma. Le tangenziali di Milano da una certa ora sono invivibili. Così, invece di uscire alle 7:40 come al solito, esco alle 7:00, come questa mattina. In strada poche auto, autostrada libera e parcheggio di San Donato Milanese più vicino a casa e assolutamente meno trafficato. Così, ecco il piccolo miracolo: alle 8:03 – qualche minuto fa – sono arrivato tranquillo alla mia postazione di lavoro. Arrivare tardi (con tardi intendo 9:15 – 9:30) è sempre stata una cosa che mi fa innervosire parecchio, soprattutto perchè perdere gran parte del tempo in coda per strada è una cosa fuori dal mondo. Ne va della mia reputazione, perchè arrivare costantemente 15 minuti dopo ogni giorno e raccontare “c’era traffico!” tutte le volte ha poco senso.

Oggi pomeriggio alle 17 posso decidere se stare qui al lavoro, oppure uscire a fare quattro passi a godermi la città: sono (quasi) in centro, e durante la settimana della moda vi posso assicurare che c’è proprio un gran bel vedere di modelle.

Send to Kindle
My personal life

La nuova Miss Italia: Silvia Battisti!!!

Eccoci qua, come ogni anno (qua il 2006, qua il 2005), a festeggiare la nuova Miss Italia, che sta per essere incoronata questa sera a Salsomaggiore Terme. Claudia Andreatti, che avevo festeggiato il 23 Settembre dello scorso anno, deve cedere il trono alla più Bella d’Italia.

Da questa sera Miss Italia è Silvia Battisti, Miss Veneto, nata nel 1989. Capelli castani ed occhi azzurri, alta 1,80 metri. Ha appena cominciato l’ultimo anno del Liceo Sportivo, e dopo vorrebbe frequentare l’università nel ramo della medicina. Gioca da ben 11 anni a pallavolo. Beh, sono felice di questa elezione, perchè il Veneto è una regione che mi sta simpatica: ho diverse cugine (molto carine anche loro…ROFTL) ed il dialetto mi piace molto. Beh, Silvia, complimenti, vivi un anno felice, accumula tutto l’esperienza che ti può servire e ci vedremo fra qualche tempo, quando parteciperai in modo più attivo alla vita televisiva.

Voglio bocciare velocemente due cose: Loretta Goggi, in diverse occasioni davvero impacciata, casinista e confusionaria durante la conduzione. Non mi è piaciuta. Ha sbagliato a chiamare le ragazze, non sapeva la scaletta e ha persino mandato in palla persino un gigante della TV come Mike Bongiorno. E voglio bocciare la litigata finale sull’anoressia, con un battibecco sull’anoressia tra alcune ragazze ed alcuni tipi della giuria. Fischi ed urla dal pubblico, Loretta Goggi che più che calmare gli animi faceva di tutto per continuare il litigio: insomma, un bel macello, anche perchè a pochi minuti dalla fine è l’ultima cosa da fare.

Send to Kindle
Software

Flight Simulator: links, rotte, aerovie e altra teoria

Questa sera mi sono sorbito una veloce lezione di mio fratello su come calcolare una rotta tra due aeroporti. Non parlo di una rotta qualsiasi – ovviamente – ma della loro rotta aerea che per esempio un MD80 segue quando parte da Milano e deve arrivare a Barcellona. Riporto qui qualche link perchè – ne sono certo – quando mi sveglierò domani mattina non me ne ricorderò più nemmeno uno.

Prima di segnalare i link, occorre una piccola precisazione. Ogni aeroporto civile e militare è identificato da una sigla, detto Codice ICAO. Tale codice è composta da 4 lettere. Per calcolare una rotta, è ovviamente necessario indicare da dove vogliamo partire (departure) e dove vogliamo arrivare (destination). Tutti gli altri waypoint vengono automaticamente calcolati a seconda del livello di volo (FL, ovvero Flight Level) che impostiamo per il volo. Cominciamo.

Questo link fa riferimento a RouteFinder e consente il calcolo di una rotta. La pagina chiede, come dicevo prima, l’ICAO dell’aeroporto di partenza e l’ICAO dell’aeroporto di destinazione. Dalla Combobox è possibile impostare anche un range di livelli di volo all’interno del quale vogliamo trovare la rotta: per esempio, possiamo chiedere le rotte comprese tra FL200 (20.000 piedi di quota) e FL330 (33.000 piedi di quota). Poi è sufficiente cliccare sul pulsante Find route. La rotta non viene sparata a caso, ma viene estratto dai vari database delle aerovie ufficiali.

Se non sapete dove trovare i Codici ICAO degli aeroporti, è sufficiente consultare questa pagina della Wikipedia. La pagina mostra gli aeroporti il cui nome comincia per M, ma basta cliccare una lettera in alto per vedere tutti gli altri aeroporti. Scoprirete che LIML è Linate, che LIMC è Malpensa, LIRF è Fiumicino, KJKF è il John Fitzgerald Kennedy di New York, che KSFO è San Francisco e così via. Come dicevo, ogni aeroporto ha un ICAO associato.

Leggere le rotte come si deve è un bel casino, almeno per me. Una rotta non è nient’altro che:

  1. l’ICAO della partenza, e fin qua è normale
  2. la SID della rotta, cioè l’ingresso di una sorta di autostrada del cielo. In altre parole, un’aerovia.
  3. una serie di waypoint, che possono rimanere all’interno della stessa aerovia del punto (2) oppure cambiare aerovia.
  4. la STAR della rotta, ovvero l’uscita dell’aerovia. Se ho ben capito, in una STAR comincia la manovra di avvicinamento finale per l’atterraggio.

Al punto (4) la rotta in sè vi serve ben poco. Ogni aeroporto ha le proprie carte di avvicinamento, perciò dovreste scaricarvele per capire come vi dovreste avvicinare ad un aeroporto per intercettare il sentiero di discesa dell’ILS (Instrumental Landing System): non potete farlo a caso. Oddio, forse se pilotate un Cessna potete anche provarci, ma quando siete al posto di comando di un Boeing 767-300ER (come me il weekend scorso e nel prossimo futuro) le cose sono ben diverse. Potete scaricare il PDF delle carte di avvicinamento da questo sito, che vi mette a disposizione però solo gli aeroporti americani. Ce n’è uno anche per gli aeroporti italiani, ma non lo conosco ancora, forse Google potrebbe aiutarvi in tal senso. Quando si ha a disposizione la carta di avvicinamento di un certo aeroporto, si sa da che parte si deve arrivare, a quale quota dovete passare sopra ciascun waypoint e così via. Semplificando un po’, è chiaro!

Technorati Tags:  

Send to Kindle
My personal life

Dell, fammi decidere la mia spedizione!!!

Da un paio di settimane mi gira in testa un’idea neanche troppo strana, anzi: poter caricare il mio palmare, un Dell Axim X51, non solo dalla tradizionale presa elettrica, ma anche in automobile o via USB. Volendolo utilizzare un po’ più spesso, capita di avere la batteria esaurita, e di volerla caricare in posti diversi dalla propria casa. La prima cosa che faccio è quella di andare sul sito ufficiale Dell, dove trovo questo prodotto: la settimana scorsa costava 17,90 Euro, adesso lo vedo a 22.

Nonostante il prezzo, tutto sommato accettabile, decido di mettermelo nel carrello e di procedere all’acquisto. So che Dell vende solo on-line, e se voglio qualcosa di originale, non ho altra scelta che acquistarlo lì sul sito. Quando raggiungo il carrello, mi arriva un gancio destro proprio sul mento: il prezzo è schizzato da 17,90 a 37,90 Euro. Il motivo sono le spese di spedizione, che obbligatoriamente ammontano a ben 20 Euro!!

Non ho nessuna voglia di pagare così tanto, soltanto perchè Dell non mi lascia altra scelta che pagare una cifra folle per la spedizione, per cui annullo il tutto e decido di cercare lo stesso tipo di prodotto su ebay.it. E – detto tra noi – non capisco perchè non ci ho pensato prima. In 5 minuti trovo una cosa simile, non ovviamente il prodotto originale Dell, ma che forse è anche meglio: il cavo originale è un cavetto accendisigari–>Dell, mentre questo ha un adattatore accendisigari–>USB, al quale posso collegare ed alimentare quello che voglio.

La considerazione finale è questa: se Dell ha deciso di adottare la politica di vendere solo on-line, non posso discuterlo e volendo mi sta anche bene. Ma che poi non consenta di decidere in che modo fare la spedizione, lo trovo davvero sconcertante. Dovrebbe essere cura dell’acquirente finale decidere se voglio una posta prioritaria, una posta assicurata o un super-corriere che mi consegni il materiale ogni 12 ore. Così sinceramente proprio non mi sta bene!

Send to Kindle
IV del Venerdì

[IV] del Venerdì (18), in ritardo

Ragazzi, che venerdì! Mi riferisco ovviamente a ieri. E’ stato un venerdì particolarmente intenso e stressante, al punto che non sono davvero riuscito a trovare 10 minuti per bloggare il mio tradizionale IV del Venerdì. L’ho sempre detto innumerevoli volte in passato: per me bloggare è principalmente un hobby ed un divertimento che ben si accompagnano alla mia attività lavorativa. Una delle principali regole che applico nel bloggare è il massimo divertimento, non il massimo profitto, e ci mancherebbe. Per questo ieri ho preferito saltare del tutto l’impegno quotidiano con il mio blog, e far slittare tutto a questa mattina. Ok, si tratta pur sempre di un IV del Venerdì, anche se un pochino in ritardo. L’ultima volta che ho scritto un OT del Venerdì fuori tempo (quella volta in anticipo) era il venerdì nel quale dovevo farmi operare. Questa volta è un ritardo, va bene lo stesso.

La settimana prossima un mio collega va in ferie, per una settimana soltanto. Non è un collega qualsiasi: è IL collega col quale sto sviluppando l’applicazione Pocket PC/Windows Mobile presso il cliente. Insieme lavoriamo al 140%, divisi produciamo la metà. Ho un bel affiatamento con lui. Quando siamo seduti davanti ai nostri notebook, spesso ci ritroviamo a lavorare su uno solo dei due: chi chi scrive il codice, e chi lo sta leggendo. C’è chi lo digita, e chi sta già ragionando al punto dopo da fare. E’ una persona onesta, gentile e divertente. Ha due anni meno di me, ma è già sposato ed ha già un figlio. Qualche domenica fa siamo andati – io ed altri colleghi amici – a trovarlo a casa sua ad Asti, per conoscere la moglie e suo figlio Francesco. Beh, insomma, per una settimana mi sobbarcherò io tutti i lavori sul codice, dovrò pensare io a tutto, per cui mi sa che avrò un regime di lavoro più alto del solito. Ci sto. Ne risentirà il mio blog, credo: si dice che si sente di più la mancanza di un qualcosa proprio quando quella cosa viene a mancare davvero. Vedremo un po’.

Questo IV del Venerdì si chiude qua. Nonostante abbia dormito come un ghiro, ho una stanchezza addosso e mi devo svegliare un po’. Questa mattina il mio lato mattiniero, non so perchè, viene a mancare: probabilmente il “non sapere che devo lavorare” ed il “sabato mattina completamente libero” mi hanno ficcato in testa un relax mentale che si abbatte anche sul fisico. Mi lavo la faccia e sono come nuovo.

Send to Kindle
My personal life

Foto dal FlyFest di Ravenna

Sabato scorso l’ho trascorso a Ravenna, in occasione del primo FlyFest, organizzato all’interno dell’Aeroclub della città. Giornata davvero bella, con un bel sole, un bel caldo, alcune ragazze degne di nota e tanti aeroplani (ad elica e jet) che si sono esibiti in cielo tra mille acrobazie. Le prime volta in cui andavo agli airshow rimanevo a bocca aperta, adesso sto cominciando a farci l’abitudine. Oltre al volo reale, c’era una zona dedicata al volo simulato, tra cui capeggiava lo stand di PVI (Piloti Virtuali Italiani), di cui fa parte anche mio fratello Omar.

Non posso non proporvi qualche fotografia tratta dal set fotografico su Flickr dedicato.


Sopra: un Flight Simulator X che gira dentro il cockpit di un vero Boeing, con tutta la strumentazione funzionante. Ogni singolo tastino/switch/leva ha il suo ruolo e viene decodificato da FS ed applicata all’aereo. L’avevo già visto, ma tutte le volte è spettacolare come se fosse la prima.


Sopra: Cessna Citation sulla pista. Veramente bello!


Sopra: cockpit di…qualcosa (non ricordo)


Sopra: Fiat G59 al rifornimento (168 litri sull’ala destra, 167 litri sulla sinistra!)


Sopra: no comment, la mia preferita.

Send to Kindle
Community

Tre post da leggere

Oggi sono davvero incasinato, non ho tempo di scrivere (a parte questo breve post). Ma di leggere sì, e ho trovato questi post a cui una lettura veloce la darei:

  1. http://blogs.ugidotnet.org/pape/archive/2007/09/17/ueeeeeeee.aspx
  2. http://blogs.ugidotnet.org/giorgio/archive/2007/09/18/88398.aspx
  3. http://www.leledainesi.com/archives/2007/09/18/meta-e-il-suo/

Sul primo post posso solo dire che io e i miei colleghi qua ci siamo scannati a mezzogiorno davanti ad una buona pizza. Mi ha fatto piacere sentire il parere di persone che solitamente hanno un atteggiamento contro-Microsoft, sentirle questa volta commentare la notizia della multa in modo onesto e sincero, senza pregiudizi e – insomma – anche io posso dire che effettivamente l’opinione pubblica sta cominciando a ragionare con la propria testa.

Send to Kindle
Software

Expression Blend 2 September Preview

Certo che vedere Commando su Rete 4 e intanto leggere blog e scaricare software, è proprio un bel piacere! 🙂

Ho appena scaricato la September Preview di Expression Blend, sebbene avessi già installato la versione precedente. Magari – mi son detto – posso installarlo in una directory diversa, così tengo due versioni in parallelo. Anche perchè una è la licenza MSDN, mentre l’altra è una trial, ed è destinata a scadere. Invece no: quando ho lanciato il setup di Blend 2, mi ha detto di disinstallare prima la versione vecchia e ovviamente l’installazione abortisce.

Technorati Tags:   

Send to Kindle