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My personal life

I miei amici, le mie scorribande, i luoghi da visitare, un po’ di ironia

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Telefilm con scene irrealistiche

Stamattina, mentre facevo colazione, stavo sfogliando un vecchio numero di TV Sorrisi & Canzoni. In particolare, ho letto un breve articolo di Carlo Lucarelli, il noto scrittore di libri gialli. Il testo era in pratica una sorta di lunga carrellata dei telefilm gialli più famosi, evidenziandone pregi e difetti. Sherlock Holmes, tenente Colombo, Kojak e via dicendo, tutti quelli che han fatto un po’ la storia di questo genere. Lucarelli alla fine dice che non riesce più a vedere una puntata della signora Fletcher, perchè è assolutamente irrealistico che ogni fottuta volta finisca in un posto dove ci scappa il morto. Sono d’accordo con lui, e se venisse a leggere il mio blog credo che sarebbe d’accordo anche la mia amica Fede, alias Chicca.

Ma, seguendo questo principio, mi spiegate perchè le puntate di Cobra 11, ogni mercoledì sera su Rai Due, nonostante ogni volta siano pieni di incidenti auostradali di ogni tipo, continuano a divertirmi più di ogni altra cosa??? Tamponamenti, macchine che volano, altre che finiscono in verticale sulla carreggiata di una mega-autostrada a 5 corsie, derapate assurde in piena città (altro che Camogli!!!), super TIR che esplodono in tutti i modi possibili. Non importa quante puntate veda di Cobra 11, perchè ogni volta è come se fosse la prima!

P.S. : la serie Cobra 11 è citata persino su Wikipedia. Pare che gli incidenti siano l’elemento di spicco della serie. Lo immaginavo!

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Il mio onomastico: San Liborio

Oggi è il 23 Luglio e si festeggia San Liborio. Ed è il mio onomastico. Nonostante la stragrande maggioranza di voi mi conosca semplicemente come Igor, il mio vero primo nome è Liborio. Non è un nome che i miei mi hanno dato a caso, perchè l’ho ereditato da mio nonno, Liborio, appunto. Pochissime persone mi hanno chiamato, o mi chiamano, Liborio: alle superiori, quando i miei compagni sono venuti a saperlo, hanno cominciato a chiamarmi Libbo – sì, proprio con due ‘b’. E siccome è una tradizione alla quale in famiglia teniamo, i miei mi hanno già chiamato dalla Puglia per avermi gli auguri di buon onomastico.

Se siete curiosi e volete sapere chi era San Liborio, cliccate qua.

Voi stasera fate come volete, io vado al festival del latino-americano ad Assago qua a Milano, mi infilo in un ristorante e mi riempio lo stomaco di bistecche, grigliate e di birra. L’ingresso questa sera dovrebbe essere di 6 euro. Perchè so già che stasera la fame sarà molta, e non c’è niente di meglio che festeggiare mangiando. Auguri, nonno, anche se non ci sei più!!!

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Un weekend in versione ‘casalingo’

I miei sono partiti mercoledì mattina, il giorno stesso in cui dopo un milione di anni sono andato al lavoro in giacca. Da quel giorno io e mio fratello siamo gli unici amministratori della casa. Questo weekend l’ho vissuto in versione casalingo: lavatrice, ferro da stiro, pentolame, bagnare i fiori, cucinare, spesa, etc. etc. Ogni tanto ci vuole, e credo sia un bel modo per staccare la spina dalla routine settimanale. L’unico momento in cui sono ritornato developer è stato sabato mattina (ieri) quando verso le 10:00 scendo in giardino e do un’occhiata alla casella di posta: ho trovato una fattura da pagare ed il numero di Agosto di MSDN Magazine. Mi sono ritagliato lì sul momento 15 minuti per leggere un bell’articolo lo standard OPC per creare archivi compressi e non con il .NET Framework 3.0.

Venerdì sera invece prima una cenetta a base di sushi e sashimi al locale giapponese del multisala Medusa a Rozzano, e poi spesa al Fiordaliso lì accanto. Il locale non si è riempito molto, e ne abbiamo aprofittato per chiaccherare con le argazze giapponesi che ci lavorano. Un ottimo modo per farsi spiegare come si chiama un piatto piuttosto che un altro e così via.

La cosa più bella, e che ho scoperto quando sono stato in quel post con Marco e Janky, è che quanto spendiamo dipende dal colore del piattino che decidiamo di prendere dal nastro trasportatore. Troppo bello!

Stamattina ho stirato e mi è pure venuto un bel mal di testa. Domani, caro Igor, si ricomincia!

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"Pensavo fosse un gioco di macchine…"

Mercoledì sera, ore 20:30 circa, punto vendita Saturn del centro commerciale Carrefour di Assago.

Tutte le PS3 in esposizione fanno girare un videogame di Formula 1. Il mio amico Fabio si avvicina ad una di queste, convinto di potersi fare un giro su un circuito qualsiasi del Mondiale. Si avvicina ad una delle console, afferra il joypad, preme qualche tasto e guarda il monitor LCD.

Invece di una vettura da Formula 1, sullo schermo compare un folletto in mezzo ad un bosco incantato, con stelline che volano da tutte le parti. Mormora un triste: “Pensavo fosse un gioco di macchine!“, ma continua a giocare.

Raccontata così non fa molto ridere, ma se aveste potuto sentire e vedere la scena, vi assicuro che da ridere ce n’è abbastanza!

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Domani visita a Gardaland!

Devo essere pazzo: domani, dopo un’intera e pesante giornata di lavoro, alle 18:00 parto da Milano per raggiungere gli amici a Gardaland.

Mi aspetta un bel tour-de-force: i miei partono mercoledì mattina alla volta della Puglia. Li rivedrò a fine agosto e dallo stesso giorno diventerò l’amministratore totale ed assoluto di casa mia: nemmeno l’Imperatore di Guerre Stellari ha mai avuto tanto potere. ROFTL! Il tour-de-force prevede che domani sera (notte) tornerò tardissimo come la volta scorsa (tipo, alle 3 a casa a dormire) e mi dovrò svegliare alle 6:30 per andare al lavoro come al solito. Non posso nemmeno arrivare troppo tardi mercoledì mattina, perchè c’è una demo piuttosto importante con il cliente e con vari pezzi grossi. Non sono coinvolto personalmente, però mi dispiacerebbe non esserci (oppure esserci in forma stordita): l’unione fa la forza, anche e soprattutto all’interno di un team di sviluppo.

Insomma, chi vivrà, vedrà!

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Transformers (contiene spoilers)

Sono sempre stato un grande appassionato dei film visti al cinema. A casa ho una collezione di quasi un centinaio di DVD originali dei film che preferisco e non solo. Negli ultimi tempi mi sono rifiutato di andare a vedere i grandi successi, perchè a mio modesto parere stanno diventando troppo giocattolosi, troppi effetti speciali assurdi, troppo umorismo e soprattutto calibrato male, troppi personaggi troppo stereotipati. Per tutta una serie di motivi non sono andato a vedere Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo: il primo l’ho adorato, il secondo è orribile. Stessa cosa per l’Uomo Ragno.

I Transformers invece sono voluto andare a vederlo lo stesso, un po’ perchè suscitava in me un po’ di nostalgia anni ’80 di quando ero ragazzino, un po’ perchè vedersi un bel film arcade ogni tanto fa bene. Beh, insomma, anche i Transformers mi hanno deluso fortemente.

La prima cosa che mi ha colpito negativamente è l’umorismo assurdo: vedere gli Autobot che si nascondono nel giardino di casa per non farsi beccare dai genitori del ragazzo è quantomeno ridicolo. Il tipo ciccione super-esperto di computer (!) che passa il suo tempo davanti ai videogame è ridicolo. Il capo della squadra S7 non ha capito nemmeno adesso se ci è o se ci fa.

Seconda cosa: scene troppo assurde. Troppe per enumerarle tutte. Mi sono fermato a contarle quando ho raggiunto 71. Il soldato che fa la “catapulta infernale” per uccidere uno dei robot cattivi scivolando per 100 metri sull’asfalto è assurdo. Gli Autobot che arrivano sulla Terra come meteoriti sono assurdi: in Armageddon o in Deeb Impact ci hanno fatto vedere che basta un sasso per estinguere un pianeta. Il combattimento finale dura almeno il 40% del film: assurdo. E poi è troppo confuso, veloce. E poi…scusate…qualcuno mi sa dire perchè il Cubo, alla fine, viene dato in mano al ragazzo per portarlo in cima al palazzo??? Non sarebbe stato più comodo darlo ad un Autobot, che è più sicuro?

Terza cosa: personaggi troppo sempliciotti. Il protagonista timido ed impacciato, la gnocca che prima si veste da gnocca e poi si chiede: “Ups, ma com’è che mi trovo ragazzi con addominali scolpiti e braccia muscolose?” (!!!) il solito gruppo di ricercatori più sveglio degli altri, l’hacker ciccione bravissimo col computer, i genitori apprensivi e quasi al limite dell’isteria, etc .etc.

Quarta cosa: la trama. Qui sarò breve: neanche per un attimo mi è interessato davvero come finisse il film. Che delusione. Neanche per un attimo mi sono esaltato, nemmeno quando la Camaro gialla scassata torna come una Camaro gialla sportivissima. Tante frasi scontate ma che non danno nulla al film.

In conclusione, gli ho appioppato un 5 meno meno. Ci sono punti positivi: la protagonista femminile. Credo la protagonista più gnocca che abbia mai visto su uno schermo cinematografico. Altro che Mila Jovovic o Angelina Jolie. Veramente una gran ragazza. Troppo gnocca per farla recitare in un film così. Non ho ancora capito adesso se è proprio lei che è tosta, oppure se il trucco e l’abbigliamento se hanno dato quelle 3 o 4 marce in più rispetto a tutte le altre. Mi ha ricordato Tea Leoni nel primo Bad Boys.

Tornando al film, comunque, non mi è piaciuto per nulla. Il regista Micheal Bay è lo stesso di Indipendence Bay. Dal paragone, secondo me, i Transformer escono sconfitti. Ditemi chi di voi non si è immedesimato in Willie Smith che combatte contro un UFO sul suo caccia, oppure se almeno per un pochino non vi sono venuti i brividi quando il presidente USA chiede all’alieno imprigionato nell’Area 51: “Le nostre razze sono diverse, ma sono sicuro che possiamo fare molto per aiutarci gli uni e gli altri. Diteci cosa possiamo fare, e noi lo faremo.” – e l’alieno risponde: “Morire!“. Oppure la scena degli F16 che attaccano l’astronave sulla città con missili tradizionali: l’astronave si apre e sciamano milioni di UFO che li fanno a pezzi. Insomma, nonostante Indipendence Day sia un film estremamente arcade, semplice e poco accurato scientificamente, mi ha divertito molto di più e quando mi capita di beccarlo in TV è sempre una piacevola sorpresa.

I Transformers mi hanno annoiato, al punto che – quando sono uscito dal cinema – mi sono immaginato la Cordoba di mio fratello trasformarsi in un robot gigante cattivo. Sapete cosa vi dico? Non sarei scappato per paura di essere ucciso, ma sarei scappato dalla noia.

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Uffa, la mia carta di credito implementa l’interfaccia ICloneable

Dovrei prendere l’abitudine di raccontare storie negative solo dopo che si sono concluse. Così posso dirvi nel momento stesso in cui le leggete se sono finite bene o male. Come questa, che riguarda la mia carta di credito.

Prologo
Un pomeriggio di qualche settimana fa (più o meno alla fine di giugno), mentre lavoravo, ricevo un SMS che recitava così: “A causa di una possibile frode e di una possibile clonazione, la sua carta di credito è stata bloccata. Per informazioni chiami il numero xyz.“. Lo spavento iniziale è inevitabile, poi penso che ho attivo il servizio SMS Alert: se qualcuno usa la mia carta ricevo un SMS, ed io non ho ricevuto nulla, per cui mi tranquillizzo un pochino. Tento comunque di chiamare il numero verde per avere delucidazioni. Riesco a parlare con un operatore solo il giorno dopo, il quale mi informa che sono state trafugate informazioni personali (pin ed altre cose) di 10.000 carte di credito, tra cui la mia. Bella sfiga! Quindi la carta è stata automaticamente bloccata ed è partita la procedura per la creazione di una nuova carta di credito.

Reazione
La prima cosa che ho pensato è stata: cavolo, e se fossi stato dall’altra parte del mondo e mi bloccavano la carta di credito cosa facevo? Un tizio magari è al TechEd, è in vacanza in India, è in albergo e deve pagare, oppure deve acquistare un biglietto aereo per tornare a casa, è a Siviglia e vuole comprare souvenir, è appena arrivato al Cairo e deve acquistare chissà cosa. Bloccare la carta senza alcun preavviso può essere pericoloso e può lasciare in panne chiunque. Sarebbe carino che l’operatore chiami e dica al cliente: “Gentile sig. Damiani, vede, la sua carta è a rischio. Le diamo 30 minuti per fare tutto quello che deve fare, poi la carta risulterà bloccata in modo irreversibile!“. Uno ha il tempo di prelevare contanti, di prendere il biglietto aereo, di pagare l’hotel, di fare il minimo indispensabile per organizzarsi ed evitare fortissimi disagi. Sbaglio? Che ne dite?

Risoluzione
Nessuna clonazione. Nessun utilizzo illecito della mia carta. Oggi pomeriggio mi è arrivata via posta la nuova carta di credito che ho già attivato. Tutto è bene quel che finisce bene. Quella vecchia è stata sminuzzata nel cestino della carta dietro di me.

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Una bella gita a Cuorgnè

Questa mattina alle 10:30 circa sono partito con la Fiat 500 di famiglia alla volta di Cuorgnè, nel torinese, per raggiungere alcuni amici. Alcuni di questi sono partiti da Milano, altri ancora erano della zona. Il punto di rendez-vous era l’uscita autostradale ad Ivrea, sulla A5, l’autostrada che porta ad Aosta. Abbiamo raggiunto Cuorgnè intorno alle 13:00, ci siamo fatti una scorpacciata di ogni cosa: un miliardo di antipasti, agnolotti al ragù e fritto misto di mele, rane, cotolette e dolcetti vari. Abbiamo finito con lo stomaco pieno fino all’inverosimile. Dopo il pranzo, siamo andati ad Agliè, un paesino penso sconosciuto ai più, ma nel quale è stato girato lo sceneggiato Elisa di Rivombrosa, Tutti voi potreste dire…”E chi se ne frega?????” – il fatto è che abbiamo visitato il parco del palazzo e devo dire che – sebbene non sia gigantesco e ci voglia neanche un’oretta per visitarlo tutto – mi è piaciuto molto.

Ovviamente, mi sono portato dietro la macchina digitale ed ho scattato le mie solite fotografie, che ho appena pubblicato su Flickr.

Adesso vado, perchè sono piuttosto distrutto: ho fatto 170km all’andata in 500, ed altrettanti 170km nel pomeriggio/serata al ritorno. Ho fatto un po’ di coda e ho chiaccherato ad una stazione di servizio un po’ con due tipe americane alla guida di un Ferrari 355 Maranello. Una delle due si è avvicinata alla 500 e mi fa: “Nice car!“, e io: “Mmhh, sorry…but I prefer your Ferrari!“. Si è messa a ridere – peccato, perchè magari avrebbe fatto volentieri uno scambio di auto – non si sa mai, con questi americani eccentrici!

Un saluto a Marco, Mauro, Sonia e Stefano per la bella giornata. Alla prossima (sperando che si uniscano anche gli altri).

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La mia estate preferita

Al contrario degli anni scorsi, quest’anno sto vivendo la più bella estate – meteoreologicamente parlando – che io abbia mai visto. Poca umidità, temperature ideali, gelati, bel sole al punto giusto, gonnelline svolazzanti come piacciono a me.

La temperatura e l’umidità riportate qui sopra sono state rilevate ieri sera alle ore 19:00 circa a Sant’Angelo Lodigiano (Lodi).

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