Durante gli ultimi Community Days 2 ho conosciuto qualche persona che leggeva il mio blog su UGI e mi hanno fatto i complimenti per i contenuti e per la passione che riuscivo a trasmettere. Grazie a tutti. Non sapevano che avessi aperto un blog nuovo su questo dominio, e ho provveduto ad informarli. Uno di loro si chiama Roberto, di Parma, e ne aprofitto per salutarlo, dal momento che abbiamo chiaccherato a lungo appena dopo pranzo del primo (o del secondo?) giorno. Oltre a questi, mi ha fatto molto piacere reincontrare dopo tanto tempo Christian F., un amico/collega di lunga data, che prese parte negli anni ’90 alla creazione del portale Ciakmania interamente in ASP-Classic. Quando l’ho visto, mi è sembrato di tornare indietro nel tempo, un tempo nel quale ero un dipendente che consegnava PC a destra e a manca, facevo corsi e piccoli software in VB. Bei tempi, ma non così belli come oggi.
Tutti quelli con cui ho parlato sono rimasti piuttosto stupiti dalla competenza, bravura e preparazione dei vari speaker. Ormai io – devo ammetterlo – non ci faccio neanche più caso: è la forza dell’abitudine, non è che c’è stato un abbassamento di qualità. Anzi. Il discorso è che tutte le persone si chiedono dove trovano il tempo per essere sempre all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. Noi poveri mortali, mi diceva uno, siamo sempre alle prese con i clienti, con software più o meno antiquati da manutenere e codice VB6 da dover migrare ma che poi non si migra mai sul serio. Dove lo trovano il tempo per studiare Workflow Foundation o Presentation Foundation? Come diavolo faccio a proporre ai miei clienti siti, portali ed applicazioni in Ajax? Esco dall’ufficio alle 18 e sono a casa alle 19:30…non ho voglia di mettermi lì a studiare chissà cosa.
Io un piccolo ragionamento me lo sono fatto. Credo che il nostro lavoro debba essere spezzato in due grandi tronconi: il lavoro che ci dà da vivere nell’immediato, e che ci fa portare a casa la pagnotta ed un lavoro invece più orientato al futuro e a tecnologie innovative. Il primo è il lavoro che facciamo tutti i giorni: assistenza su software in produzione, rispondere al telefono, consegnare a nuovi clienti, debuggare, migrare e così via. Diciamolo pure: il lavoro più rompiscatole e al quale dobbiamo stare dietro.
Oltre a questo, c’è un secondo lavoro, che magari non sfrutteremo mai, ma che ci permette comunque di poter parlare ai clienti e di essere costantemente in un certo qualmodo esperti e competenti in materia. Io l’ho detto moltissime volte: scrivere sul blog non è un lavoro, ma è comunque un modo per spronare me stesso a stare – per quello che posso fare io – sulla cresta dell’onda, con particolare riguardo a tecnologie/linguaggi/framework che mi piacciono maggiormente. O che magari sento che un giorno potrebbero servirmi in produzione (NHibernate in primis, per esempio). Anche scrivere piccoli software in WPF, seppur molto semplici, mi permettono comunque di studiare la tecnologia e di avere un’idea su di essa che mi permette di andare da un eventuale cliente e a parlarne con cognizione di causa. La morale quindi è che per 8 ore al giorno sviluppo con il Compact Framework applicativi per palmari e fino a poco tempo fa sviluppavo su SQL Server ed Oracle. Ma poi investo parte del mio tempo libero in studio, studio, studio. E trovo comunque il tempo per andarmene in giro, per andare al cinema, per viaggiare in Fiat 500, per fare barbecue con gli amici e le amiche e via dicendo. Non è così difficile, se lo si vuole veramente. Ma posso capire che per la maggior parte delle persone sia anche uno sbattimento. Io, e parlo personalmente, reputo davvero molto importante leggere e tenermi informato. Anche solo leggere i blog altrui è una fonte devastante di informazioni.
Ma la cosa su cui bisognerebbe riflettere è che non bisogna investire chissà quanto tempo: probabilmente basterebbe leggere un libro per 30 minuti al giorno. Nel giro di un paio di mesi si è riusciti a leggere un libro su WPF, o su WF, o su WCF, o su Ajax, quel tanto che basta per ritenersi un pochino pronti ad affrontare un progetto (anche personale, non dimentichiamolo!) che faccia uso di queste tecnologie. E non c’è bisogno di applicare queste nuove conoscenze su un progetto in produzione presso un cliente? Chi ci dice che non possiamo creare un software freeware? O scrivere un articolo per IoProgrammo? O collaborare con una community come UGIdotNET, XEDotNet o DotNetSide? Insomma, le opportunità ed i motivi per essere sempre on-the-top ci sono e non sono assolutamente legati al fatto di dover lavorare sempre e solo con i clienti “tradizionali”.
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