Technology Experience
Hardware

Una moglie…davvero grandiosa!!!

Volevo fare i miei più sinceri complimenti a Simona B., una collega di mio fratello, che ieri sera, per il suo anniversario di matrimonio, ha deciso di regalare a suo marito Andrea un Saitek R440 Force Feedback, lo stesso volante per PC che ho acquistato io la settimana scorsa (difatti, abbiamo tutti e due usufruito della stessa…offerta).
Credo sia una cosa spettacolosa, perchè di solito con gli anniversari, e specialmente con l’età adulta, si fanno regali magari più altisonanti e celebrativi, come gioielli o simili. Regali che poi rimangono nei cassetti per paura di rovinarli e non vengono mai usati. Grande Simona!!!

Un volante per PC è invece una gran bella cosa. Voglio permettermi di dare un consiglio ad Andrea: il primo impatto potrebbe essere davvero devastante, perchè cominciare ad usare un volante dopo anni ed anni di tastiera ha una curva di apprendimento piuttosto ripida. Andrea, insisti, insisti, insisti. Carica il gioco che preferisci, guida piano, non mettere mai la 4°, impara e coordina i movimenti e pian piano vedrai che ti verranno solo soddisfazioni. Le prime partite a Colin McRae Rally Dirt (ne parlerò in un altro post) erano completamente senza senso, perchè facevo davvero fatica a capire cosa dovessi fare per girare a destra, per derapare o per affrontare un tornante stretto. Solo adesso, con qualche serata di pratica, sto riuscendo a tirar fuori il meglio, e devo dire che è una assoluta goduria. Quando si usa un volante per PC, bisogna imparare diversi “movimenti” nuovi, che sulla tastiera non esistono: usare il freno e l’acceleratore senza premere a fondo, girare il volante con forza per spostare il peso della vettura, usare il freno a mano come si deve. Anche io, dopo anni ed anni fatti sui precedenti Colin McRae (e dopo averli vinti tutti), dovrà impiegare tanto tempo per padroneggiarlo. Aggiungete il force feedback ed il gioco è fatto.

Beh, insomma…un saluto a Simona e ad Andrea, auguri per il loro anniversario e complimenti per la scelta del regalo.
Andrea, buon divertimento!!!

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Chi sono i miei nemici?

Il byte stava inginocchiato. Si sentiva a disagio in quella stanza, perchè si rendeva conto che nei prossimi e brevi istanti avrebbe dovuto condividerelo stesso range di memoria con un’entità infinitamente molto più complessa ed articolata rispetto a lui. L’entità, gli aveva spiegato prima, era un artefatto sviluppato con una metodologia, la OOP, che il byte non aveva mai sentito nominare prima d’ora. L’entità disponeva di proprietà pubbliche ed implementava un certo numero di interfacce, che avevano costretto il suo Creatore a scrivere un numero piuttosto elevato di funzioni. Il byte aveva un timore reverenziale a stare lì: quello che lo preoccupava era che l’entità voleva aiutarlo. Ma sapeva in cuor suo che avrebbe voluto qualcosa in cambio.

Chi sono i miei nemici?” – chiese il byte.

Oh, è semplice.” – rispose sussurrando l’entità. “Un giorno i tuoi nemici saranno i tuoi stessi fratelli, gli stessi byte che adesso si trovano in celle adiacenti la nostra. Il giorno dopo si faranno chiamare forze dell’ordine, ma dovrai stare in guardia ancora di più. E forse correranno su bus molto più veloci del tuo, e sfuggire ti sarà impossibile. E sembrerà che ti potrai fidare di loro, ma in realtà dovrai prestare ancora più attenzione. E ti sorrideranno per guadagnare la tua fiducia, ma non dovrai cedere. E magari un giorno avranno ruote per arrivare là dove ti è impossibile, avranno ali per spiccare il volo e avranno vesti per mimetizzarsi nel background. Sembreranno virus o malattie e dovrai trovare una cura il prima possibile. Dovrai nasconderti e imparare linguaggi che adesso ti sono ignoti, dovrai agire nell’oscurità, se vorrai evitare i tuoi nemici. Ma non ti sarà sempre possibile. Dovrai lottare.

Il byte ascoltava con estrema e preoccupante attenzione.
Lo scenario non era per nulla divertente.

Ma io sarò sempre al tuo fianco. E’ mio compito aiutare e proteggere tutti i bytes del mio sistema. Ovunque tu sarai, io ti vedrò e potrò intervenire per venire in tuo soccorso. Non dovrai fare nulla. Io ci sarò comunque.

Il byte sorrise tranquillizzato, questa volta. Ma il sorriso gli svanì dalla faccia quando il byte chiese all’entità cosa volesse in cambio.

(…continua…)

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My daily work

Lavorare per la pagnotta e lavorare per il domani

Durante gli ultimi Community Days 2 ho conosciuto qualche persona che leggeva il mio blog su UGI e mi hanno fatto i complimenti per i contenuti e per la passione che riuscivo a trasmettere. Grazie a tutti. Non sapevano che avessi aperto un blog nuovo su questo dominio, e ho provveduto ad informarli. Uno di loro si chiama Roberto, di Parma, e ne aprofitto per salutarlo, dal momento che abbiamo chiaccherato a lungo appena dopo pranzo del primo (o del secondo?) giorno. Oltre a questi, mi ha fatto molto piacere reincontrare dopo tanto tempo Christian F., un amico/collega di lunga data, che prese parte negli anni ’90 alla creazione del portale Ciakmania interamente in ASP-Classic. Quando l’ho visto, mi è sembrato di tornare indietro nel tempo, un tempo nel quale ero un dipendente che consegnava PC a destra e a manca, facevo corsi e piccoli software in VB. Bei tempi, ma non così belli come oggi.

Tutti quelli con cui ho parlato sono rimasti piuttosto stupiti dalla competenza, bravura e preparazione dei vari speaker. Ormai io – devo ammetterlo – non ci faccio neanche più caso: è la forza dell’abitudine, non è che c’è stato un abbassamento di qualità. Anzi. Il discorso è che tutte le persone si chiedono dove trovano il tempo per essere sempre all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. Noi poveri mortali, mi diceva uno, siamo sempre alle prese con i clienti, con software più o meno antiquati da manutenere e codice VB6 da dover migrare ma che poi non si migra mai sul serio. Dove lo trovano il tempo per studiare Workflow Foundation o Presentation Foundation? Come diavolo faccio a proporre ai miei clienti siti, portali ed applicazioni in Ajax? Esco dall’ufficio alle 18 e sono a casa alle 19:30…non ho voglia di mettermi lì a studiare chissà cosa.

Io un piccolo ragionamento me lo sono fatto. Credo che il nostro lavoro debba essere spezzato in due grandi tronconi: il lavoro che ci dà da vivere nell’immediato, e che ci fa portare a casa la pagnotta ed un lavoro invece più orientato al futuro e a tecnologie innovative. Il primo è il lavoro che facciamo tutti i giorni: assistenza su software in produzione, rispondere al telefono, consegnare a nuovi clienti, debuggare, migrare e così via. Diciamolo pure: il lavoro più rompiscatole e al quale dobbiamo stare dietro.

Oltre a questo, c’è un secondo lavoro, che magari non sfrutteremo mai, ma che ci permette comunque di poter parlare ai clienti e di essere costantemente in un certo qualmodo esperti e competenti in materia. Io l’ho detto moltissime volte: scrivere sul blog non è un lavoro, ma è comunque un modo per spronare me stesso a stare – per quello che posso fare io – sulla cresta dell’onda, con particolare riguardo a tecnologie/linguaggi/framework che mi piacciono maggiormente. O che magari sento che un giorno potrebbero servirmi in produzione (NHibernate in primis, per esempio). Anche scrivere piccoli software in WPF, seppur molto semplici, mi permettono comunque di studiare la tecnologia e di avere un’idea su di essa che mi permette di andare da un eventuale cliente e a parlarne con cognizione di causa. La morale quindi è che per 8 ore al giorno sviluppo con il Compact Framework applicativi per palmari e fino a poco tempo fa sviluppavo su SQL Server ed Oracle. Ma poi investo parte del mio tempo libero in studio, studio, studio. E trovo comunque il tempo per andarmene in giro, per andare al cinema, per viaggiare in Fiat 500, per fare barbecue con gli amici e le amiche e via dicendo. Non è così difficile, se lo si vuole veramente. Ma posso capire che per la maggior parte delle persone sia anche uno sbattimento. Io, e parlo personalmente, reputo davvero molto importante leggere e tenermi informato. Anche solo leggere i blog altrui è una fonte devastante di informazioni.

Ma la cosa su cui bisognerebbe riflettere è che non bisogna investire chissà quanto tempo: probabilmente basterebbe leggere un libro per 30 minuti al giorno. Nel giro di un paio di mesi si è riusciti a leggere un libro su WPF, o su WF, o su WCF, o su Ajax, quel tanto che basta per ritenersi un pochino pronti ad affrontare un progetto (anche personale, non dimentichiamolo!) che faccia uso di queste tecnologie. E non c’è bisogno di applicare queste nuove conoscenze su un progetto in produzione presso un cliente? Chi ci dice che non possiamo creare un software freeware? O scrivere un articolo per IoProgrammo? O collaborare con una community come UGIdotNET, XEDotNet o DotNetSide? Insomma, le opportunità ed i motivi per essere sempre on-the-top ci sono e non sono assolutamente legati al fatto di dover lavorare sempre e solo con i clienti “tradizionali”.

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My personal life

Il mio desktop in formato "punta & clicca"

Avete presente le avventure grafiche della Lucasfilm, come la mitica serie di Monkey Island, Indiana Jones e simili ? Avevano tutte un’interfaccia utente punta & clicca, ereditata poi da tutte le avventure grafiche negli anni seguenti. In pratica, il personaggio si muove all’interno di un ambiente (supponiamo…chessò, una camera di un hotel) e l’utente spostava il puntatore del mouse ed in base all’oggetto su cui ci si trovava, si poteva compiere un’azione piuttosto che un’altra.

Ieri sera in camera mia ho scattato una foto usando la mia Canon Powershot A620 ed un cavalletto che ho preso alla Fiera a Forlì qualche mesetto fa. Ho voluto usare il cavalletto per non usare il flash. Dopo varie misurazioni, la fotocamera mi indicava come tempo di esposizione ottimale 2,5 secondi: un po’ troppo per tenere ferma la fotocamera a mano, perchè anche il più piccolo tremolio della mano poteva compromettere il risultato finale. Ecco perchè ho usato il cavalletto. Ho scattato la foto completa del mio desktop a casa. E grazie a Flickr ho aggiunto tutta una serie di note creando quasi un’interfaccia “punta & clicca” come quelle che ho citato prima.

Ve la riporto qui sotto. Per vedere il dettaglio di ogni minuscolo oggetto che vedete inquadrato, cliccate qua.

Davvero troppo divertente!

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Community

Community Days 2 : foto

Ho appena uploadato questo set fotografico su Flickr intitolato Community Days 2, dove potete vedere le poche (29) foto che ho scattato durante il 21 e 22 Giugno scorsi.

Clicca qua per guardare le foto


Sopra: Janky, Alessandro e Mauro discutono di…problemi di memoria (ho detto a tutti e tre di mangiare pesce!)


Sopra: zona relax (non c’è nessuno perchè l’ho fatta prima delle 9 del mattino quando eravamo in pochi)

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My personal life

Una maledetta domenica

Come Janky e AndreaS, anche io ho avuto a che fare con un compleanno durante lo scorso weekend. Solo che per loro due era venerdì, mentre per me era sabato sera. La festeggiata era la mia amica Franci (non ho mai capito se va scritto con la Y o con la I normale). Serata a base di antipasti di pesce, di trofie ai frutti di mare e di tanto, tanto vino bianco. E con un po’ di lemoncello a fine pasto.

Il risultato è che sabato sera sono tornato a casa mezzo ubriaco e mezzo addormentato: non pensate male, l’auto la guidava mio fratello che invece era sobrio. Il risultato è che ho passato una domenica davvero ko, e ho dormito praticamente tutto il tempo. Mal di testa, giramenti di testa, sonnolenza. Mi sono sollevato dal letto il minimo indispensabile: bisogni fisiologici(!), mangiare, bere. Solo intorno alle 19:30 di ieri la situazione è lentamente cominciata a migliorare.

Stamattina mi sono alzato per andare a lavorare e sembrava tutto ok, ma con il passare del tempo (cioè adesso) il mal di testa sta cominciando a ritornarmi. Non vedo l’ora di potermene tornare a casa.

Da domani si riprende a bloggare, perchè ho tante cose da dire, dai Community Days 2 a tanto altro ancora. Stay tuned!

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Community

Seconda giornata di Community Days 2 – al via!!!

E’ la prima volta che bloggo con un PC altrui. La prima cosa da dire è un piccolo ringraziamento ad Alessandro Scardova per avermi messo a disposizione il suo notebook per bloggare – cominciavo a soffrire di crisi di astinenza. 🙂

Come giustamente mi è stato fatto notare qualche minuto fa, ieri non sono riuscito a bloggare, perchè il Sony-Ericsson che sto usando in sostituzione del mio Nokia N70 si connette – dice lui – ad Internet, salvo poi non raggiungere nessuna pagina Web. Quindi, niente lettura di blog altrui e niente post da parte mia. Pazienza.

C’è molto da dire sulla prima giornata di Community Days, ma preferisco farlo con calma stasera o domani mattina a casa mia. Con la mia 500 ieri mattina ho trovato un traffico impressionante, e quando sono arrivato in Microsoft ero praticamente già stanco. Enorme disparità di partecipazione tra la track Web e la track Extreme. Lorenzo mi ha scagliato addosso la scimmia urlatrice di Sharepoint.

Adesso sta cominciando la seconda giornata: alla mia sinistra Janky sta completando le sue slides per la sua sessione. Dietro di me stanno parlando di connessione ad Internet via rete elettrica – sciocchezze!!! 🙂

Per adesso vi saluto, ci sentiamo la prossima volta

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Community

Farò il possibile per raccontarvi…

Molte persone non potranno venire ai Community Days 2 che partono domani mattina. C’è chi è troppo lontano, c’è chi non voleva spendere, c’è chi ha del lavoro da fare, c’è chi di .NET non-gliene-può-fregà-de-meno e via dicendo. Alcuni di questi oggi mi hanno detto via Messenger: “Uè, Igor, salutami tutti e soprattutto, blogga in tempo reale, così ci sembrerà di essere lì“. Oggi pomeriggio non ero sicuro di riuscirci, più che altro perchè non avendo il mio Nokia N70 non ero certo di potermi collegare al Web anche in Microsoft. Questa sera, a tempo record, ho configurato un Sony-Ericsson K700 per farmi da modem, per cui credo proprio che riuscirò a bloggare tutto quello che mi passerà per la testa. Ho un notebook ed un palmare: userò il primo per i post più impegnativi, il secondo per post più brevi e immediati.

Perciò, stay tuned!

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