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[Adventure.05] La Riunione delle Tre Entità

Puntata precedente

La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi.
(L’Arte della Guerra – Karl von Clausewitz)

Le pareti della stanza erano interamente ricoperte da minuscoli pixel digitali, creati dal processo di miniaturizzazione a 0,16 micron. Attraverso quei pixel, che non si spegnevano mai se non quando il sistema era disattivo, le Tre Entità potevano controllare costantemente il corretto funzionamento di tutte le componenti, attraverso l’implementazione di Performance Counter ad-hoc. Nonostante il bagliore emesso da ciascuno di quei pixel, di tutti i colori ammessi dallo spettro RGB a 24 bit, la parte centrale della stanza era completamente avvolta nel buio. Non arrivava alcuna traccia degli intensi lampi di luce generati dal chipset NorthBridge che stava proprio lì accanto, proprio a ridosso dei bus più intimi dell’hardware.

Le Tre Entità riunite erano BIOS, OS e KERNEL, le massime Autorità dello Stato. Erano sedute, ciascuna al proprio posto, intorno ad un buffer privato, intavolando un dialogo dai toni estremamente freddi ed in un certo qual modo, anche crudeli.

E’ più un problema vostro che mio.” – dichiarò BIOS.
Lo so bene, per questo non dovresti essere nemmeno qua a bofonchiare.” – osservò gelido OS.
Già, infatti” – confermò KERNEL.
C’è una cosa che vi sfugge: se quel byte se ne va in giro a scatenare crash, solo io posso far ripartire l’intero sistema. Quindi dipendete da me. E non ho voglia di fare conteggi della RAM, controlli diagnostici e reset dei bus SATA ogni TimeSpan(0, 2, 0)!“.
Quel byte ormai è acqua passata. E’ sotto il controllo del CLR.” – disse OS, mostrando un rapporto dell’Event Viewer di qualche istante prima. Si vedeva chiaramente che il byte era entrato nell’area di memoria managed.
Ok. Ma per tutti gli altri che facciamo?” – chiese KERNEL.
Ce ne sono altri??” – chiese BIOS, quasì saltando dalla propria postazione.
KERNEL quasi arrossì, poi diede un’occhiata ad OS e gli fece un cenno. Quest’ultimo cominciò a spiegare la situazione con l’ausilio di slides e di grafici che apparvero sui pixel disposti lì attorno. Situazione che era più grave del previsto.

Effettivamente, pare che negli ultimi tempi ci sia stato un notevole incremento del numero di bytes ribelli presenti in RAM. ‘Ultimi tempi‘ è un termine vago, me ne rendo conto, per cui cercherò di essere più esplicito” – disse OS.

Con una chiamata assembler, l’Entità aggiornò di colpo la visuale dei piccoli monitor che stavano lì attorno. Apparve un enorme grafico, che ruotava, zoomava opportunamente ed evidenziava le parti più interessanti. Il grafico mostrava una linea che, man mano che passava il tempo – sull’asse x – saliva sempre più.
Il grafico parte da DateTime(2006, 11, 16). Quel giorno non vi era alcuna traccia di bytes ribelli. Cominciarono a nascere dal giorno dopo. Oggi, DateTime(2008, 7, 3), i bytes ribelli sono ben 0x12D9E07…un esercito, insomma.” – sbuffò OS, indicando l’ultima parte del range temporale riportato dal grafico.
Abbiamo un vantaggio: quei bytes sono sparsi, non riescono a riunirsi perchè non si trovano, non sanno come raggrupparsi. E finchè è così non corriamo rischi. Ma se dovessero riuscire ad occupare una zona di memoria contigua, allora sarebbero guai, perchè ad esempio il CLR non riuscirebbe più ad istanziare oggetti, avremmo tutti meno memoria per gli heap e gli stack di sistema. Si rischia il collasso. Quello vero.“.

E quindi, cosa facciamo?” – domandò BIOS, un po’ impaurito.
Invochiamo l’aiuto coordinato di Windows Defender e AVG. Probabilmente dovremo parlare anche con Windows Firewall: dobbiamo evitare assolutamente che il gruppo di ribelli esca dal sistema: sarebbero guai seri. Potremmo finire in qualche black-list sulla Rete.” – propose KERNEL allarmato, prevedendo scenari futuri inquietanti.

“L’idea non è male, però non stiamo tenendo conto della leggenda.” – osservò OS.
”Di quale leggenda parli?” – sbottò BIOS.
”Della leggenda del byte felice.” – rispose OS con un leggero tremore nella voce.
”Mai sentita prima d’ora. E…cosa dice questa leggenda?” – chiesero all’unisono BIOS e KERNEL.
”E’ una lunga storia: mettetevi comodi.” – disse OS scegliendo una posizione più comoda sulla propria sedia. Rievocò alla memoria tutti i dettagli della leggenda per essere il più preciso possibile.

 

 

 

 

 

Poi OS cominciò a raccontare.

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Igor Damiani

La sua passione per l'informatica nasce nella prima metà degli anni '80, quando suo padre acquistò un Texas Instruments TI-99. Da allora ha continuato a seguire l'evoluzione sia hardware che software avvenuta nel corso degli anni. E' un utente, un videogiocatore ed uno sviluppatore software a tempo pieno. Igor ha lavorato e lavora anche oggi con le più moderne tecnologie Microsoft per lo sviluppo di applicazioni: .NET Framework, XAML, Universal Windows Platform, su diverse piattaforme, tra cui spiccano Windows 10 piattaforme mobile. Numerose sono le app che Igor ha creato e pubblicato sul marketplace sotto il nome VivendoByte, suo personale marchio di fabbrica. Adora mantenere i contatti attraverso Twitter e soprattutto attraverso gli eventi delle community .NET.

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