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I miei racconti: tre universi

Mi piacerebbe far evolvere i miei Racconti sui Bytes in qualcosa di più concreto rispetto alle piccole storielle che ogni tanto avevo tempo di scrivere tra una stored-procedure e l’altra (aaahhh, che bello non aver più a che fare con SQL). Le storie che mi capitava di scrivere erano completamente slegate fra loro: una mattina avevo voglia di scrivere e lo facevo, ma con c’era un filo conduttore od una trama generale. Come direbbero i giocatori di ruolo (quelli su carta, non quelli su video)…l’ambientazione è sempre la stessa (celle di memoria, mainboard, entità software astratte, etc.), ma non c’era una campagna da seguire, non c’era una missione o un obiettivo finale: il byte di volta in volta viveva e partecipava ad una piccola avventura e finiva lì.

Mi piacerebbe creare qualcosa di più. Una delle cose che ho capito di me stesso da quando ho un blog è che mi piace scrivere. Ok, l’ho già detto in passato e non è certo una novità. Ma, mettiamola così: il blog su UGI lo gestivo durante la mia tradizionale giornata lavorativa – ritagliando tempo qua e là cercando di non fare torto a nessuno. Tra l’altro, nella società dove lavoravo prima il mio responsabile leggeva il mio blog, per cui era al corrente sempre di tutto. Adesso ci riesco un po’ meno: il lavoro che faccio adesso è assolutamente più conforme alle mie attitudini e quindi sono io il primo che durante la giornata mi accorgo di non avere tempo nè voglia di bloggare. Ma la mia voglia di scrivere è talmente tanta che riesco a trovare il tempo la sera: non sempre, è chiaro, però ci riesco. Scrivere mi diverte e mi rilassa: meglio così.

Da qui l’idea di continuare a scrivere racconti in una forma più evoluta. Non so se sono in grado e se sarò continuo, però vorrei tentarci. Se penso un attimo ai racconti che ho scritto fino ad oggi, mi accorgo che fondamentalmente sono ambientati in tre grandi universi:

  1. il mondo reale: cioè, il nostro, nel quale troviamo il programmatore, per esempio. E così tutti gli oggetti e gli elementi presenti nel nostro mondo: persone, televisione, ambiente, etc. etc. Limite? La nostra realtà.
  2. il mondo simulato: un aereo di Flight Simulator, l’auto di Formula Uno, un soldato nazista di Call of Duty, l’alieno pronto ad ucciderci, il marine in fuga nella base spaziale su Marte, il mago, il guerriero, il cecchino e così via. In generale, tutti i personaggi e gli oggetti che vengono simulati da videogiochi e software vari. Limite? La nostra fantasia.
  3. il mondo hardware: qui è dove vive il nostro amico byte. Questo mondo è fatto di indirizzi di memoria, schede grafiche, software, bus, dispositivi di I/O, interrupt. Limite? L’hardware e le tecnologie attuali. Se un tizio avesse scritto racconti come i miei 30 anni fa, probabilmente avrebbe fatto vivere il suo byte in un hardware molto diverso dal mio. Chi scriverà tra 30 anni avrà a che fare con hardware molto differenti.

Il mondo reale non è così interessante: d’altro canto ci siamo dentro tutti i giorni.
Gli altri due invece sono piuttosto affascinanti da sviscerare: il secondo non ha praticamente confini nè limiti. Meglio di così.
Vedremo, Igor, vedremo…

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Igor Damiani

La sua passione per l'informatica nasce nella prima metà degli anni '80, quando suo padre acquistò un Texas Instruments TI-99. Da allora ha continuato a seguire l'evoluzione sia hardware che software avvenuta nel corso degli anni. E' un utente, un videogiocatore ed uno sviluppatore software a tempo pieno. Igor ha lavorato e lavora anche oggi con le più moderne tecnologie Microsoft per lo sviluppo di applicazioni: .NET Framework, XAML, Universal Windows Platform, su diverse piattaforme, tra cui spiccano Windows 10 piattaforme mobile. Numerose sono le app che Igor ha creato e pubblicato sul marketplace sotto il nome VivendoByte, suo personale marchio di fabbrica. Adora mantenere i contatti attraverso Twitter e soprattutto attraverso gli eventi delle community .NET.

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