blog.vivendobyte.net: considerazioni!
Credo che questo blog sia nato sotto i migliori auspici. Non me ne è mai importato molto di quanti lettori ho. Ho passato solamente i primi giorni a controllare ogni tanto il mio account di FeedBurner per vedere quanti fossero realmente i sottoscrittori, poi l’ho lasciato perdere. Mi è sempre e solo importato che venissi letto da persone che stimo ed apprezzo, così posso sempre avere il loro parere e la loro opinione su tutto.
Credo che sia nato sotto i migliori auspici perchè sentivo che con il mio blog di UGI non avrei mai potuto dire tutto quello che avevo in testa. Non perchè avessi in testa chissà cosa (a parte una tonnellata di segatura fine fine): semplicemente sentivo che se avessi continuato a bloggare storie sui bytes, le mie foto su Flickr ed altre faccende della mia vita privata, avrei rubato qualcosa a qualcuno. Sul Muro di UGIdotNET preferisco leggere Marco Minerva, Alessandro Scardova o Rosalba Fiore. Ho anche pensato che con un blog tutto mio avrei potuto scrivere tutto. E’ così, almeno parzialmente. Faccio un esempio.
Avrei potuto scrivere “rincoglionito” sul Muro di UGIdotNET ?
Probabilmente sì, ma non sarebbe stato elegante. Non c’è nessuna regola che mi impedisce di farlo, solo la buona educazione. Sul mio blog lo posso fare tranquillamente. Non è nel mio modo di fare quello di scrivere parolacce nei post, l’ho fatto solo stasera per dare l’idea. Ma visto che ormai l’ho fatto, questo “rincoglionito” lo dedico a me, per una serie di motivi che non sto qui a dirvi perchè sono stanco.
Credo che sia nato sotto i migliori auspici, perchè quando in una cosa credi davvero, la voglia di farla e di metterla in pratica è così irrazionale che esce dagli schemi della ragione e della logica. Ed è una bella sensazione, perchè è quasi come raccogliere una sfida. Ottimo. L’unica tristezza, davvero, è il non poter affrontare certi discorsi per manifesta incapacità, almeno da parte mia. Questo mi sento di consigliarlo a chiunque voglia aprirsi un blog per cercare indipendenza ed una sensasione rinnovata di libertà di parola: se il motivo è solo questo, abbandonatelo subito. Il motivo non so renderlo a parole, mi spiace.
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