Technology Experience

My daily work

Il mio lavoro quotidiano, il traffico, la metropolitana, le tangenziali, i rapporti con i colleghi, lo stress, il divertimento, la routine

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Corso di Public Speaking con NOE Formazione

Sapete, è successa una cosa strana durante l’ultima edizione di Future Decoded, tenutasi a Milano nei primi giorni di novembre dello scorso anno. Balzando da una sessione all’altra, con quasi tutti i miei amici colleghi relatori di questo o di quell’altro argomento, improvvisamente mi sono chiesto:
e perchè io no?

Amo la community, ma non sono uno che si butta in nuove avventure. Se qualcuno me lo chiede, o me lo impone, allora ci provo, ed esco dalla mia zona di comfort. Altrimenti nisba. Una di queste cose riguarda proprio il parlare in pubblico, o public speaking, appunto. Diciamoci la verità: facendo docenza da qualche anno ormai mi sono parecchio sciolto, e tengo lezioni anche con classi che magari arrivano ad una ventina di persone. Ho tenuto eventi e sessioni con un pubblico più ampio, da solo o in coppia, per cui…ecco…un po’ di timidezza è sparita.
Grazie Brain-Sys, anche per questo.

La mia azienda mi ha mandato, il 18-19 Novembre scorso, a partecipare ad un corso di due giorni incentrato sul public speaking. Il corso era erogato da NOE Formazione, a Bergamo.

Corso semplicemente fantastico, che rifarei anche oggi.

Cosa voglio raccontarvi in questo post? Ci ho pensato a lungo, e sono giunto alla conclusione che desidero raccontarvi poco, o poco più di nulla. Perchè? Bisogna partecipare per capirlo, parlo sul serio. Sapete che con il marketing non c’entro per nulla: se dico una cosa del genere, non è perchè ho firmato un documento di riservatezza o chissà per quale ragione. Ad un corso del genere dovete partecipare e basta, perchè la componente non verbale è fondamentale per capirlo. Qualsiasi tentativo di descrizione sminuisce notevolmente il valore stesso del corso. Ma ci provo comunque.

Sappiate solo questo: sono due giorni intensi, con teoria & pratica, dove la pratica la fa da padrone. Verrete a conoscenza di tante tecniche per rendere il vostro speech più efficace, in grado di fare la differenza. Farete prove pratiche, insieme agli altri partecipanti del corso, e lavorerete assieme per migliorare voi stessi. Imparerete piccoli trucchi per gestire lo sguardo, come usare e dove mettere le mani, come affrontare platee piccole e grandi, come usare la vostra voce. Complimenti sinceri al nostro coach Federico Olivati, perchè è semplice e chiaro nell’esposizione, ed è stato simpaticissimo e cordiale con tutti.

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Nell’immagine qui sopra vedete il feedback che ho lasciato al termine del corso, rubato dalla homepage del sito NOE Formazione. Riporto in grassetto la frase “Grazie per la visione positiva delle cose”, perchè a mio avviso è uno dei punti di forza: al contrario di quello che accade normalmente, durante questo corso di public speaking si pone l’accento sui vostri punti di forza, e non sui difetti. E’ un approccio che mi ha davvero colpito e che ho apprezzato. Ricordo che gli obiettivi che volevo risolvere nel corso erano avere un tono di voce meno monotono, eliminare un po’ la mia erre moscia, essere meno frenetico. Volete sapere com’è finita? No, troppo comodo. Spoiler. Mi fermo qui: se volete sapere com’è finita, andate sul sito e partecipate alla prossima edizione. Fidatevi: ne vale la pena.

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Volete sapere anche cos’è questa foto qui sopra? Beh, mi chiedete troppo. Sarebbe uno spoiler!

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Capolinea per il mio Dell XPS 12

Vi ricordate il mio Dell XPS 12, di cui andavo così tanto orgoglioso nel Novembre 2012?
Beh, per è arrivato il capolinea. E sarebbe anche ora, aggiungo volentieri, visto che ha lavorato egregiamente per poco più di quattro anni.

Cosa è successo? Nulla di particolarmente grave, solo che è diventato davvero troppo vecchio.

Per la cronaca: nonostante gli scherni di tanti amici, lo schermo non si mai rotto, ruota ancora che è una bellezza. Promosso a pieni voti, onestamente un’idea geniale che non è stata più perseguita.

Ma il motivo più importante è…
Tra l’altro, il progetto principale su cui sto lavorando in questi mesi (circa un paio d’anni, a dire il vero) è un applicativo industriale desktop scritto in C# e WPF, ed è contenuto in una solution Visual Studio 2015 con al momento 29 progetti. E’ una solution piuttosto complessa, ed il mio XPS 12 semplicemente non ce la fa più. Apro la solution e la ventola parte come se volesse far decollare l’ultrabook. I progetti compongono in modo articolato l’intero applicativo, con tutti i layer che si possono immaginare:

  • una UI con 128 interfacce utente, divise tra Page e Window, ciascuna con il suo viewmodel (utilizziamo MvvmLightLibs)
  • un access layer che accede a due database SQLite differenti, gestiti in parte con Entity Framework 6.0 (mappati ovviamente con due edmx diversi)
  • un gruppo di assembly dedicati ai protocolli di comunicazione specifici per le macchine hardware con le quali l’applicativo deve dialogare (non è una parte di mia competenza)
  • un assembly dedicato alle risorse per la traduzione. Al momento abbiamo tradotto in italiano ed in inglese, ma in produzione le lingue saranno decise di più (16, tra cui cinese, polacco, russo, svedese, etc. etc.)
  • un progetto dedicato agli unit-testing
  • un assembly contenente tutte le bitmap utilizzate dall’applicativo
  • varie ed eventuali (utility ed altri tool di supporto)

Tutto questo per dire che, quando apro questa solution, il mio Dell muore definitivamente. Ventola a palla, tempi lunghi per la compilazione e scarsissime prestazioni durante lo sviluppo di codice vero e proprio. E’ giunto il momento di cercare il suo successore. Non so ancora dove andrò a parare, non so ancora se opterò per il prossimo Surface Pro 5 o magari preferirò rimanere sul più consolidato Pro 4. Non so se deciderò di rimanere con Dell, o magari puntare su altri brand.

Feature richieste? Le seguenti:

  • Almeno 16GB di Ram
  • Sicuramente un monitor touch, quindi parliamo quantomeno di un convertibile 2-1
  • SSD da almeno 512GB

Vi farò sapere, se avete qualcosa da consigliarmi, ben venga!!!!

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Il nome giusto per un software

Sono giunto alla conclusione che quando si pensa ad un nome di un prodotto software, è bene pensarci tenendo in considerazione due aspetti molto differenti fra loro: un nome interno ed un nome marketing.

Il nome interno, o codename che dir si voglia, impatta sui nomi con cui il team di sviluppo avrà a che fare: il Team Project sotto TFS, i namespace con cui avremo a che fare nel codice, i vari progetti .csproj che gestiremo con Visual Studio, la bacheca di Trello con cui mantenere le attività da fare, etc. etc. Questi sono nomi che magari non finiranno mai in pubblico, ma servono per dare il via al progetto vero e proprio dal punto di vista tecnico. Senza un codename adeguato, secondo me un progetto non ha un’identità precisa, rimane una cosa astratta e non si sa bene da dove partire. Rischia di naufragare o di partire con il piede sbagliato solo perchè mancano le basi tecniche su cui appoggiarsi per cominciare il lavoro effettivo.

Il nome marketing, d’altro canto, è decisamente più importante. Impatta per esempio sul nome del dominio web che ci servirà (ma non è detto che ci sia), sul nome dell’app che dovremo pubblicare sugli Store, magari comparirà sul logo, ed è ovviamente il nome che finirà sulla bocca di tutti quando il nostro prodotto software avrà successo (se mai ne avrà, ovviamente). Può essere il nome del nuovo grandioso portale che avete in mente, di un nuovo motore di ricerca, del vostro blog personale, di un’app, di una piattaforma musica con la quale vorrete sbarazzarvi di Spotify, oppure una libreria open-source che pubblicherete su GitHub. Di qualsiasi cosa si tratti, in ogni caso il nome è importante.

Qual è il più importante dei due? Credo il nome marketing, ma anche il codename non scherza. Un codename accattivante, secondo me, stimola enormemente il team, perchè un nome figo fa venir voglia di lavorarci e di partecipare in modo pro-attivo. Oltretutto, dall’idea alla prima realizzazione passa relativamente poco tempo, perchè il marketing può aspettare ed arrivare in un secondo momento. Un nome marketing giusto determina il successo o meno del vostro prodotto, e quindi è importante pensarci bene, ma proprio molto bene, di più ancora. Ed indipendentemente dagli sforzi che farete e dall’impegno che vi metterete, probabilmente tante persone alla fine vi chiederanno:
Come mai hai scelto proprio questo nome?”.

Sapete, questo è una domanda buffa.
Non è né irritante, né antipatica né fuori luogo.
E’ solo buffa.

Perchè indipendentemente dal nome che sceglierete, le persone vi faranno notare che è sbagliato, poteva essere scelto meglio. Se il nome scelto è in una lingua straniera (l’inglese?) lo tradurranno letteralmente nella loro lingua madre (l’italiano), e ne cercheranno il significato. Chissà perchè, però, nessuno si è mai preso la briga di tradurre e di capire nome come Twitter, Trello, Facebook, Spotify, Instagram, Slack, Steam, Chrome, FileZilla, Reflect, Netflix, Tortoise, Docker, Ninite, Chocolatey, Fiddler, Audacity, Rufus, etc. Molti di questi nomi un significato dietro le quinte ce l’avranno pure, ma razionalmente nessuno se lo è mai chiesto, perchè in fondo è giusto così. Un nome non deve significare nulla, deve essere solo bello da sentire.

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Microsoft Connect 2016

Dopodomani, mercoledì 16 novembre, partirà Microsoft Connect, una conferenza Microsoft dedicata agli sviluppatori. Durerà tre giorni, e si terrà a New York. Sarà possibile seguire in streaming la keynote di apertura, che in Italia partirà alle ore 15:45. E’ sufficiente seguire il link qui sopra.

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Purtroppo per motivi di lavoro non riuscirò ad essere presso la sede di Microsoft Italia per seguirla con gli altri amici, però farò il possibile per esserci virtualmente comunque, magari su Twitter. E non mancherò neppure alla cena, che sarà come al solito un’occasione per sbavare di fronte alle ultime novità (per esempio, è già trapelata la notizia che un noto IDE a noi tutti caro sarà disponibile per il mondo Mac).

Attendiamo impazienti e fiduciosi, insomma.

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L’aria frizzantina del mattino

Adoro svegliarmi in anticipo, e mettermi in strada per raggiungere la zona del cliente – chiunque sia – un po’ prima del dovuto. Svegliarmi, carburare lentamente, guidare rilassato evitando il traffico delle tangenziali milanesi, lasciarsi coccolare dall’aria frizzante del mattino, ascoltare le notizie su Radio 24, parcheggiare senza troppi traumi, bermi un caffè, sfogliare le notizie sui social. Badate bene: non sono quello che suona alle 8 se ho fissato un appuntamento alle 8:30; semplicemente arrivo un po’ prima in zona, così ho tutto il tempo di respirare e di rilassarmi prima di cominciare davvero. Ritengo sia un aspetto importante della mia professionalità. Mi piace l’idea di non arrivare trafelato dal cliente, anche quando si tratta di un cliente di lunga data, quindi per certi versi un amico, uno che ti conosce e che ti viene incontro nel momento in cui hai qualche difficoltà. L’idea di arrivare prima dell’inizio effettivo dei lavori mi permette di scrivere questi post, per esempio; mi permette di leggere o scrivere qualche mail. Lo scopo è quello di portare il cervello al giusto numero di giri in modo graduale; arrivare tardi significa cominciare male la giornata, cominciare a scrivere codice quando si è nervosi o non mentalmente predisposti. No, non potrei mai farcela. Ho sempre avuto questo modo di approcciare alla mia tipica giornata lavorativa, oggi a 40 anni così come 10 o 15 anni fa, quando ero più giovincello.

Capita a volta di non riuscirci, per tanti motivi. Un incidente da qualche parte (partire in anticipo certamente aiuta, ma non sempre ce la si fa), neve pesante, qualche inconveniente con la macchina (una volta mentre ero diretto in zona Malpensa ho squarciato una gomma), scioperi ATM, grossi eventi milanesi di portata internazionale, etc. etc. Ma io ce la metto sempre tutta: come dicevo prima, secondo me è uno dei punti di forza del mio modo di lavorare.

Ndr : questo è il mio primo post scritto con Open Live Writer.

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Modena, 5 giorni, corso su WPF e MVVM

Da domani parte una nuova settimana, e si torna a fare corsi targati Overnet Education dopo la pausa delle ferie estive. Ho tanta voglia, per tre motivi:

  • Mi piace tantissimo fare corsi
  • Mi piace ovviamente l’argomento, perchè tutto ciò che è XAML-based è un po’ casa mia
  • Mi piace l’Emilia-Romagna
  • Conosco il cliente, perchè ci sono già stato già negli anni scorsi, ed oggi ha espressamente richiesto ancora la mia presenza. I partecipanti saranno diversi rispetto alle volte precedenti, per cui sarà ancora più divertente e stimolante

Trolley quasi pronto, hotel prenotato, si parte domani mattina presto per raggiungere il cliente e procedere alla prima giornata di corso. E’ entusiasmante incontrare ogni volta nuove persone a cui cercare di trasmettere nozioni nuove, unendo teoria & pratica, tanta tanta passione che credo sia il vero valore aggiunto. Spesso infatti ho declinato – se possibile – corsi, quando non conosco a sufficienza la materia: se non si ha abbastanza esperienza, si vede lontano un miglio che si sta solo recitando una parte. No, molto meglio affrontare argomenti conosciuti, perchè il cliente reagisce positivamente quando nota che chi sta parlando ha una certa marcia in più.

Non sempre è possibile, ovviamente. Ed allora si passano i weekend a studiare.
Ma questa è un’altra storia.

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Esame 70-355 passato!

Questa mattina ho sostenuto l’esame 70-355 “Universal Windows Platform – App Data, Services, and Coding Patterns”, e l’ho pure passato con un punteggio di 830. Studiando nell’ultimo mese poco e male, per giunta. Evidentemente le esperienze lavorative, ed il fatto di scrivere app Windows 10 a tempo perso aiutano, e non poco.

E’ facile? E’ difficile?

Come è facile intuire, dipende molto dal vostro background di sviluppatori software. Nonostante dal titolo dell’esame sembra che i contenuti siano direttamente connessi al mondo client UWP, purtroppo non è così. Vi verranno chiesti concetti riguardanti Azure, autenticazione, Mobile Services, MongoDB, sicurezza, crittografia, GAC, schema XML del web.config, pattern architetturali (il Factory, per esempio) e molto altro ancora. Quindi, se siete esclusivamente sviluppatori lato client (e quindi conoscete bene la piattaforma UWP, XAML e C# lato client), sarà tosto. Se come me ogni tanto siete “one-man-band”, e quindi ogni tanto litigate con ApiController, Authorize, JSON, AuthenticationContext, AccessToken ed affini, allora siete un po’ più fortunati e ve la caverete meglio. Il concetto generale è: sbattetevi davvero tanto. Io mi sono considerato fortunato perchè comunque sia ho sviluppato tantissime app Windows Phone, Windows 8/8.1 ed oggi Windows 10, tirando in ballo WCF, Web Api ed Azure, e quindi l’esperienza si fa sentire. Ma siete un po’ a digiuno, studiate e datevi da fare.

Per chiudere: ho trovato utilissimo questo post di Alex Drenea, che io stesso ho utilizzato per studiare. Elenca in modo esemplare tutti gli argomenti toccati dall’esame, con tutti i link da seguire per ciascun argomento. Leggetelo, seguitelo e raggiungerete l’obiettivo.

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8 Luglio, Focus Day su .NET Core 1.0

Il prossimo 8 Luglio Overnet Education organizza un Focus Day dedicato a tutti gli sviluppatori Web che desiderano rimanere al passo con ciò che Microsoft offre su questo fronte. La giornata sarà infatti dedicata a ASP.NET Core 1.0, la nuova versione di ASP.NET con tantissime novità in arrivo.

L’evento non è gratuito, ma la spesa è assolutamente alla portata di tutti, soprattutto se siete sviluppatori ed intendete sfruttare sin da subito le ultime novità nel campo dello sviluppo Web secondo Microsoft. Gli speaker saranno il mio capo Gabriele Gaggi ed Ugo Lattanzi, noto MVP Microsoft. Per tutti questi motivi, e per altri ancora, non potete mancare.

Registratevi oggi e non perdete l’appuntamento!!

Trovate maggiori informazioni a questa pagina.

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Si rompe il sync di OneDrive for Business?

Utilizzo praticamente tutti i giorni il OneDrive aziendale offerto da Office 365, per condividere documenti di ogni tipo con colleghi e capi. Ovviamente, dopo un po’ di tempo la password di Office 365 va rinnovata, operazione che faccio dal portale senza alcun problema.

Peccato che il client Windows di OneDrive for Business, quello che si posiziona nella tray-bar di Windows, non reagisca come dovrebbe. Non appena cambiamo la password, infatti, sull’icona compare il classico punto esclamativo giallo, segnalando la necessità di reinserire la password per rimettere in piedi il meccanismo di sync automatico.

Ovviamente lo facciamo, ma purtroppo a volte non basta. Cercando di risolvere il problema, sullo schermo vi appare l’autenticazione di Office 365: ovviamente voi inserite le nuove credenziali aziendali. Ma questo prompt continua ad apparirvi, come se stiate inserendo credenziali non valide.

Ho trovato un’unica soluzione. Aprire il tool Gestione Credenziali di Windows e trovare l’account che ho evidenziato nel riquadro verde:

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MicrosoftOffice16_Data:orgid:mail_aziendale_office_365

Espandete il nodo, cliccate su Modifica e reinserite le credenziali. Il problema dovrebbe sparire.

Giusto per scrupolo, date un’occhiata alla voce:

MicrosoftOffice16_Data:SSPI:mail_aziendale_office_365

Quest’ultima dovrebbe riferirsi al portale SharePoint che è dietro le quinte la condivisione dei file di Office 365 e OneDrive. Incrociamo le dita, e spero di avervi dato una mano.

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27 Maggio: Focus Day On Developer Tools

Sono felice di annunciare che il prossimo 27 maggio (è un venerdì!) si terrà una bella giornata battezzata Focus Day On Developer Tools, organizzata da Overnet Education. Insieme a Gabriele Gaggi, Alessandro Del Sole e Mauro Servienti vi racconteremo un po’ di cose nell’orbita degli strumenti di sviluppo Microsoft, a partire ovviamente dal nostro amato Visual Studio 2015.

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Vi racconteremo di Git & GitHub, delle grossissime novità per quanto riguarda Xamarin Forms, di tutti i nuovi strumenti dedicati ai Developer Web. Io personalmente avrò il piacere di parlarvi dello sviluppo di applicazioni con la tecnologia Universal Windows Platform, quindi del mondo Windows 10, soprattutto delle novità che sono state rese pubbliche durante l’ultima Build. Ma non solo quello.

Sulla pagina Facebook dedicata dell’evento potete dare un’occhiata all’agenda, così come anche sulla pagina ufficiale sul sito Overnet: https://overneteducation.it/DettaglioCorso.aspx?corso=EV039&v=1.

Iscrivetevi, il costo di partecipazione è davvero alla portata di tutti!!

Ci vediamo là!!!!!

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