Serate in cui vorrei essere altrove
Questa serata è una serata strana, e ho voglia di scrivere. Volevo isolarmi, ed allora mi sono infilato le mie cuffie. Odio gli auricolari, perchè non li trovo comodi, e non posso alzarli ad un volume esagerato come voglio io perchè dopo un po’ mi friggono le orecchie. Odio anche Windows Media Player, perchè non fa la cosa più semplice che ci si aspetta da un player multimediale: ho un catalogo di non so quanti mp3, ma non riesco a farne il play in modo completamente casuale. Da un paio di settimane ho scaricato ed installato iTunes, con il quale mi trovo mooolto più comodo. Se vi state chiedendo che tipo di musica ascolto, vi risponderò in modo semplice e rapido: fatevi i fatti vostri. 🙂
La TV in camera mia è accesa su Italia 1. Scorrono le immagini di Van Helsing, film che non ho mai visto e che neanche stasera ho voglia di vedere. Così le immagini scorrono senza che io le possa sentire, perchè i Green Day – oops, mi sono svelato, mi urlano nei timpani. Scrivo questo post, ogni tanto mi giro solo per vedere il volto di Kate Beckinsale – o come diavolo si scrive – attrice bella figliola.
Questa è una serata in cui vorrei essere altrove, ecco perchè mi sono isolato. Almeno con la musica mi sembra di viaggiare un pochino. So già che quando mi toglierò le cuffie mi sentirò spaesato ed avrò le orecchie calde.
Se non voglio essere dove, allora dove vorrei essere? Una rispost(icin)a ce l’ho anche, ma ormai il dado è tratto ed indietro non si torna più. Ci sono momenti in cui ti sembra di aver fatto il passo più lungo della gamba, altri in cui invece ti accorgi che te ne sei stato immobile ed invece avresti potuto fare un balzo da leone e diventare l’eroe del giorno.
Ma – come ho detto – ormai quello che ho deciso è quello, e quindi è inutile piangerci su. Anche perchè probabilmente se tornassi indietro prenderei la stessa decisione, e passerei un’altra serata come questa.
Ma la prossima volta cercherò di essere in quell’altrove.
Solo la prossima volta.