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Questo Facebook non s’ha da fare

Quello di Facebook è davvero un dramma. Sta diventando, o forse lo è già diventato, un vero e proprio modo di vivere. E’ entrato nella nostra vita quotidiana, di tutti, anche di quelli non addetti ai lavori. L’altro giorno ero in una libreria e passeggiavo fra gli scaffali, passando dal thriller al giallo, dal saggio storico al fantasy. E mi fermo sempre, per abitudine, nel reparto informatica, ma non per cercare libri tecnici (per quelli c’è solo Amazon, o al massimo Gorilla.it), quanto per cercare quelli che parlano di tecnologia o di Internet da un punto di vista diverso…più filosofico e riflessivo.
Insomma, per farla breve, prendo in mano un volumetto piccolo piccolo, scritto da un italiano di cui non ricordo il nome, intitolato qualcosa tipo “Facebook? Domani smetto!”. Leggo la prefazione, la quarta di copertina, per capire di cosa parla.

Morale: Facebook è diventato una droga.
Ci si entra perchè qualcun’altro l’ha fatto prima di te. E non riesci più ad uscirne.
Non esci nemmeno di casa, perchè tanto se vuoi trovare uno dei tuoi amici lo puoi fare on-line su Facebook.
E probabilmente puoi conoscere virtualmente più persone di quanto non faresti dal vivo. E di loro puoi sapere tutto, che partito vota, quale squadra tifa, se è single oppure no, e vedendo i gruppi ai quali appartiene si può andare ancora più in profondità.
E non riesci più ad uscirne. Puoi, ma ci vuole volontà.
Non l’ho comprato, quel libro, ma credo sarebbe stato interessante farlo. Ho preferito comprare un thriller scritto da un altro italiano, ambientato in una sola notte a Bari. Magari vi parlerò anche di questo. 🙂

Non divaghiamo. E’ bello, Facebook. Ma come ho avuto modo di dire in passato, è anche dannoso.
Domande a raffica, così, per farvi riflettere.

Cosa succede se aggiungete fra le vostre amicizie una vostra ex, che si sposerà il prossimo 1° Agosto?
E cosa penserà il futuro marito, vedendo il profilo della sua futura moglie?
Cosa succede se una vostra cugina lontana pubblica sul vostro profilo qualcosa che dà Terribilmente Fastidio alla vostra ragazza?
Cosa succede se, anche solo per scherzo, vi unite a qualche gruppo scherzoso/burlone che danneggia la vostra immagine?
Cosa succede se fate un test ed il risultato può esservi antipatico?

A me di tutte queste cose elencate ne è successa una sola.
Sinceramente, per come sono fatto io, me ne frego quasi di tutto. Sono un tipo scherzoso, e non do più di tanto peso a quello che vedo sul profilo di Facebook dei miei amici. Do più retta a ciò che le persone mi dicono sul messenger, o di persona, perchè quella è la vita vera. C’è gente invece che crede che tutto ciò che compare su Facebook sia LA Verità, Unica, Assoluta e Incontestabile. Se mi unisco al gruppo “Viva il bikini”, allora sono superficiale. Se mi unisco al gruppo “Tutto Esaurito”, trasmissione di 105, allora vuol dire che sono un certo tipo di persona, e non un altro. Se chiedo ad una ragazza di essere la mia compagna, ma su Facebook mi dimentico di aggiornare e lascio single, allora è un dramma. Se scrivo due righe carine sul profilo di un’amica, allora ci sto provando. Se faccio un test e salta fuori che la mia bevanda preferita è la birra, sono un alcolizzato. Se faccio un altro test per sapere quanto ne so su mio fratello e salta fuori il 30%, allora faccio parte di una famiglia disperata, che non si parla (ndr: l’ho fatto, questo test, e su mio fratello ho raggiunto il 100%).

Che schifo.
Facebook si permette di etichettarmi. Nemmeno io so più chi sono: è Facebook che me lo dice.
Se un giorno dovessi dimenticarmi per che squadra tifo, vado sul mio profilo…che problema c’è?
Da oggi sono ufficialmente immortale: se dovessi schiattare in un incidente d’auto questa sera, ma qualcuno continuerebbe ad aggiornare il mio profilo, la gente non mi crederebbe morto. Nemmeno il comune rilascerebbe alla mia famiglia il certificato di morte, perchè prima andrebbe su Facebook a controllare e vedrebbe che ho aggiornato il mio stato, che non ho impostato la data del trapasso. Se su Facebook risulto vivo, allora lo sono, ecchecazzo. Facebook supera la realtà, stiamo scherzando???
Che schifo, davvero.

Ma poi ho pensato, è arrivata l’illuminazione. Mica tanto.
Non è Facebook ad etichettarmi. Sono le persone che lo fanno, tramite le informazioni che trovano sul mio profilo.
Come sempre, la tecnologia non è buona o malvagia, ma è l’uso che ne fanno le persone. Ovvio.
Per come lo vivo io, Facebook è nato bene, ma sta degenerando. All’aumentare degli amici, dell’interazione con altri, i casini si complicano. Fondamentalmente, penso perchè – come dissi mesi fa – entrano in contatto fra loro persone che senza Facebook sarebbe state a miliardi di chilometri di distanza, che non saprebbero l’esistenza l’una dell’altra. In natura certe cose non sono possibili. Nel deserto non esiste il ghiaccio, al polo nord non si trova la sabbia fine del Sahara. Insomma, certe cose devono stare al loro posto.

Quindi, per favore, trattate Facebook come si dovrebbe: è solo un gioco.
E’ un modo per stare in contatto, ma non prendiamolo troppo seriamente.
Prendiamolo con le pinze, divertiamoci, scriviamoci i commenti, ma sempre con l’idea che – se ci riflettiamo bene – probabilmente anche dentro Facebook recitiamo un ruolo. Non andrei mai in mezzo alla strada a gridare “Viva il bikini”, e senza stra-convinto che nessuna delle mie amiche griderebbe “Igor, voglio passare una notte d’amore con te!!!”, anche se sono in molte a pensarlo :-PPPPP.

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Igor Damiani

La sua passione per l'informatica nasce nella prima metà degli anni '80, quando suo padre acquistò un Texas Instruments TI-99. Da allora ha continuato a seguire l'evoluzione sia hardware che software avvenuta nel corso degli anni. E' un utente, un videogiocatore ed uno sviluppatore software a tempo pieno. Igor ha lavorato e lavora anche oggi con le più moderne tecnologie Microsoft per lo sviluppo di applicazioni: .NET Framework, XAML, Universal Windows Platform, su diverse piattaforme, tra cui spiccano Windows 10 piattaforme mobile. Numerose sono le app che Igor ha creato e pubblicato sul marketplace sotto il nome VivendoByte, suo personale marchio di fabbrica. Adora mantenere i contatti attraverso Twitter e soprattutto attraverso gli eventi delle community .NET.

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