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[FSX] Uno scenario un po’ più complesso con TeamSpeak

Vi rimando al mio post precedente per avere un’idea più chiara di come abbiamo gestito le comunicazioni vocali con TeamSpeak all’interno di una sessione di volo in multiplayer con FSX. La versione breve è questa: in ogni circostanza, quando premete il tasto che avete configurato vi sentono tutti quelli presenti nel vostro stesso canale. Va da sè, quindi, che se la flotta è composta da 30 persone e siete tutti nello stesso canale, vi fate sentire da tutta la flotta. Se invece vi siete divisi in più canali, allora vi fate sentire solo da quelli nello stesso canale.

Ma c’è di più. E’ possibile configurare un tasto per parlare privatamente ad un gruppo limitato di persone connesse. Questa funzione di TeamSpeak viene definita come whisper to (tradotta in italiano come: bisbigliare a). A cosa può servire? Serve quando il numero di partecipanti alla sessione multiplayer è piuttosto elevato, e quindi è necessario formare una sorta di gerarchia. Guardiamo il seguente diagramma:

Per semplicità ho posizionato soltanto 7 aeroplani, ma ci sono tutti i ruoli che mi servono per spiegare lo scenario. Vediamoli uno ad uno:

  1. CMD Flotta : è il comandante dell’intera flotta. Di solito è l’organizzatore del volo, chi ha preparato il piano di volo, chi sa da dove si parte e dove si deve arrivare. E’ il più autoritario, chi sa fornire indicazioni gli altri, etc. etc. E’ il comandante, insomma, gli si deve rispetto e lo si deve ascoltare
  2. CAP A e CAP B : sono due capitani. Questi sono due piloti con una certa esperienza. Questi due si affidano al comandante seguendo i suoi ordini, che poi rigirano ai piloti appartenenti al loro gruppo.
  3. Aerei grigi : partecipanti del volo. Tutti gli altri, che non devono far altro che seguire gli ordini che arrivano dal loro capitano.

Considerazioni varie

  1. Il Comandante può chiaramente parlare a tutta la flotta quando vuole, premendo il tasto configurato. Meglio ancora, può (e deve) parlare solo con i due capitani A e B, fornendo quota, velocità e rotta da seguire. Per far questo non userà il tasto di broadcasting che abbiamo visto l’altra volta: ne parlerò fra poco.
  2. I Capitani A e B teoricamente dovrebbero parlare solo con il comandante, oppure con l’altro capitano di pari grado, oppure ai piloti di loro competenza.
  3. I piloti semplici possono parlare solo fra di loro, oppure con il capitano di loro competenza.

Questi tre punti non sono sempre fondamentali, e non sono da seguire alla lettera. Se il volo si sta svolgendo in modo informale, nulla vieta al pilota semplice di dire questo o quello, di raccontare un’anedotto, o di descrivere la zona che si sta sorvolando, perchè magari la si conosce bene. A me è capitato una sera di essere in volo sopra la Valtellina, con altri amici di PVI, e di aver chiesto informazioni per sapere se qualcuno sapesse con esattezza dove fossero Morbegno e Talamona (due importanti località della Valtellina, appunto).

Però, se siete in 30 piloti, è necessario mantenere il controllo di tutto. Non possono 30 persone parlare contemporaneamente, quindi si cerca di strutturare la conversazione in modo più intelligente e gerarchica. Se un pilota ha un dubbio, quindi, non rompe le scatole a tutti gli altri, ma chiederà lumi solo al suo capitano. Se il capitano sa risolvere il suo problema, bene: risponderà solo a lui senza disturbare gli altri. Altrimenti, parlerà con l’altro capitano o il comandante e ridigererà la richiesta del pilota a loro. Tutti gli altri saranno all’oscuro di questa comunicazione. Sarà magari compito del capitano chiederà al comandante di chiarire il dubbio del pilota, perchè magari non è il solo ad aver avuto lo stesso problema. Seguite questo dialogo, che può chiarire le idee.

Scenario : siete all’aeroporto XYZ, la torre vi autorizza al decollo sulla pista 18 (quindi in direzione sud). Dopo il decollo, dovete mantenere questa direzione e salire a 2500 piedi.

Pilota Pluto
Ok, il pilota è decollato, sta mantenendo la direzione 180° e pian piano sta salendo a quota 2500 piedi, con una vertical speed di 700 piedi/minuto. Solo che…c’è un’imprevisto: l’aereo che sta pilotando sale troppo lentamente, e quindi rischiate di andare a sbattere contro delle montagne in prossimità dell’aeroporto. Il pilota interpella il suo capitano e gli chiede spiegazioni.

Capitano A

Il capitano risponde privatamente al pilota che avrebbe dovuto salire più rapidamente, a 1200 piedi/minuto. Ecco perchè è troppo basso, e perchè sta rischiando di andare a sbattere contro le montagne. Gli dice di accelerare la salita, e che se proprio non ce la dovesse fare, di virare verso 220 (lì c’è una vallata e quindi spazio), salire e poi tornare a seguire il piano di volo.
Pilota Pluto
Il pilota ringrazia il suo capitano e provvede.
Capitano A
Il capitano decide che lo stesso problema può presentarsi anche a tutti gli altri piloti (siamo in 30!!!) e prima che sia troppo tardi comunica la questione al comandante della flotta. Deciderà lui se spiegare al cosa massivamente a tutti i 30 piloti.
Comandante
Sì, il comandante richiede opportuno spiegare la questione. Nel frattempo, infatti, è andato a vedere il piano di volo pubblicato sul sito Web e lì effettivamente era stato detto di salire a 700 piedi/minuto. Preme quindi il tasto di broadcasting, parla con tutti e spiega di salire almeno a 1200 piedi/minuto, altrimenti andrebbe a sbattere.

Di tutte le comunicazioni “simulate” qui sopra, solo l’ultima avviene in broadcasting: tutte le altre avvengono privatamente tra pilota, capitano e comandante.

Cosa sarebbe accaduto se avessimo usato la modalità broadcasting? Semplice: che il primo pilota ad avere il problema avrebbe chiesto a tutti. Un secondo dopo, TUTTI avrebbero risposto CONTEMPORANEAMENTE: le vostre cuffie – e le vostre orecchie – vi avrebbero maledetto. Oltre al volume, l’altra questione è che le risposte non saranno chiare, perchè le voci si sarebbero accavallate. Quindi, di fatto, alla fin fine ci sarebbe stato uno che avrebbe preso in mano la situazione e avrebbe risposto a nome di tutti. Esattamente quello che è accaduto nella nostra comunicazione simulata, ma in modo molto più ordinato.

La morale quindi è questa: cercare di limitare il più possibile le comunicazioni radio in broadcasting.

Ho fatto chiaramente più di un volo, ormai, in diverse modalità (modalità broadcasting/gerarchica) e vi posso assicurare che la differenza si sente eccome. Nella prima modalità le cuffie non smettano mai di trasmettere la voce tutti gli altri che parlano (e quindi trovate davvero difficoltoso trovare il tempo giusto per inserirvi per le vostre comunicazioni) – nella seconda modalità la comunicazioni sono ridotte al minimo.

Come si fa tecnicamente tutto questo?
Ok, la premesse è che dobbiamo configurare un altro tasto della tastiera. Con quello tradizionale infatti si va in broadcasting verso tutte le persone nel nostro canale. Con quest’altro, invece, si parla solo con chi vogliamo noi. Seguite questi semplici passi ed il gioco è fatto.

  1. Cliccate sul menù Settings e poi cliccate su Key Settings. Apparirà la seguente schermata:

  2. Cliccate su Add per aggiungere la configurazione per un nuovo tasto. Apparirà questa schermata:

  3. Qui è sufficiente cliccare Set in alto a sinistra per inserire il tasto che volete associare: io ho messo lo Shift di destra, ma ovviamente un tasto vale l’altro. Nell’elenco delle azioni scegliete Whisper to, poi selezionate Player list. Fatto questo, scegliete uno ad uno i giocatori dalla casella indicata come Player to add ed ogni volta cliccare sul pulsante Add per aggiungerlo all’elenco

Fine!

Fatto questo, quando premete il tasto configurato parlerete soltanto con l’elenco delle persone che avete indicato. Purtroppo TeamSpeak non si ricorda l’elenco da una sessione all’altra, per cui ahimè ad ogni avvio dovete star lì a specificare di nuovo l’elenco di persone. Normalmente non è un problema, perchè ad ogni volo fatto in multiplayer i partecipanti saranno diversi da quelli della volta precedente, o sarà probabilmente diversa la gerarchia, per cui è un’operazione da fare comunque.

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Igor Damiani

La sua passione per l'informatica nasce nella prima metà degli anni '80, quando suo padre acquistò un Texas Instruments TI-99. Da allora ha continuato a seguire l'evoluzione sia hardware che software avvenuta nel corso degli anni. E' un utente, un videogiocatore ed uno sviluppatore software a tempo pieno. Igor ha lavorato e lavora anche oggi con le più moderne tecnologie Microsoft per lo sviluppo di applicazioni: .NET Framework, XAML, Universal Windows Platform, su diverse piattaforme, tra cui spiccano Windows 10 piattaforme mobile. Numerose sono le app che Igor ha creato e pubblicato sul marketplace sotto il nome VivendoByte, suo personale marchio di fabbrica. Adora mantenere i contatti attraverso Twitter e soprattutto attraverso gli eventi delle community .NET.

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