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Confine di responsabilità

In realtà, il mio OT del Venerdì di ieri doveva intitolarsi proprio così – Confine di responsabilità – perchè è questo il vero nocciolo della questione, tant’è che alla fine la cosa è saltata fuori comunque dai commenti che ho ricevuto.

Il vero problema sta proprio qui, insomma: capire fin dove arriva il mio compito, e dove comincia quello di qualcun’altro. Sicuramente io sono l’ultima persona al mondo che è esperta di diritto sulla Rete, ma da buon navigatore o comunque dal punto di vista di una persona che lavora con Internet, un mio parere ce l’ho, e l’ho espresso ieri. Google non può c’entrare niente. Punto.

Piccola domanda: lo sapete quante pagine dal contenuto illegale ci sono in questo preciso momento su Internet? Io il numero preciso non lo conosco, ma credo di non sbagliarmi più di tanto se dico che è un numero Molto Grande, un numero con 6 zeri. Perchè non si fa niente? Perchè non si condanna anche in questo momento Google, dal momento che posso cercare termini come “pedopornografia”, “vendita di droghe pesanti” o “come evitare gli autovelox per le strade” ? Perchè, perchè non si fa nulla? Oppure il reato esiste solo quando qualcuno se ne accorge?

Ma personalmente voglio ridimensionare il tutto: è un problema solo italiano. Sono i nostri adolescenti che hanno questa mentalità idiota, perchè vogliono diventare personaggi sulla Rete, fra i loro amici, mettendosi in mostra facendo questa o quella stupidaggine, invece di rimboccarsi le maniche e fare qualcosa di più utile per la società. Per cui è evidente che prima eliminiamo questo atteggiamento idiota, e meglio sarà per tutti. Cosa cavolo c’entra Google? E soprattutto, se il video era su YouTube, perchè Google condannato e YouTube no?

Consiglio veloce veloce: il sabato mattina, su Rai 3, c’è una delle poche trasmissioni che ancora si fanno guardare: TV Talk. E’ un talk-show gradevole, senza litigi, senza discussioni, dove si parla di televisione da parte delle persone che la televisione la fanno. Età media molto bassa: neo laureati soprattutto, tutti nell’ambito comunicazione-televisione-nuovi media. Sabato mattina prossimo si parlerà proprio di questo argomento. Io non me lo perderò!

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Igor Damiani

La sua passione per l'informatica nasce nella prima metà degli anni '80, quando suo padre acquistò un Texas Instruments TI-99. Da allora ha continuato a seguire l'evoluzione sia hardware che software avvenuta nel corso degli anni. E' un utente, un videogiocatore ed uno sviluppatore software a tempo pieno. Igor ha lavorato e lavora anche oggi con le più moderne tecnologie Microsoft per lo sviluppo di applicazioni: .NET Framework, XAML, Universal Windows Platform, su diverse piattaforme, tra cui spiccano Windows 10 piattaforme mobile. Numerose sono le app che Igor ha creato e pubblicato sul marketplace sotto il nome VivendoByte, suo personale marchio di fabbrica. Adora mantenere i contatti attraverso Twitter e soprattutto attraverso gli eventi delle community .NET.

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