Tutte le strade portano a casa
Abito a Sant’Angelo Lodigiano, un paese di poco più di 10.000 abitanti in provincia di Lodi. Mi capita spesso di andare in giro – o per lavoro o per altri affari – e al 99% per andare dove devo andare prendo l’autostrada. Il casello dista circa 5 km da casa mia, lo si raggiunge attraverso la statale, ed è molto comodo. La A1 mi permette in pochi minuti di prendere le tangenziali milanesi, e posso arrivare praticamente ovunque.
E’ sulla strada del ritorno che le cose si fanno più interessanti. Esco dal casello di prima, arrivo ad un rondò, prendo la prima uscita a destra e dopo 5 km arrivo. Ci sono due modi per arrivare proprio davanti a casa: uno è più comodo e veloce, ci si mantiene sulla statale, si arriva ad un altro rondò, si torna indietro e finisce qua.
L’altra strada è più interessante perchè quando si arriva a Sant’Angelo, si può passare attraverso il paese. Ed è interessante perchè – ad esempio – passo davanti al negozio di informatica dove cominciai a lavorare tanti anni fa (correva l’anno 1995, o giù di lì). Adesso quel negozio non c’è più: alle saracinesche c’è appeso un bel cartello Vendesi, con un bel numero di cellulare. Ma il locale è ancora sfitto. Qualche anno fa avevo pensato di prendermelo io, ma poi il mio lavoro è diventato prevalentemente il consulente, e di un ufficio non ne ho bisogno. In quel locale d’estate fa un caldo boia, perchè le vetrine scaldano molto.
La strada è interessante perchè passo davanti all’azienda in cui appena 18enne ho lavorato per un’estate come esperto di Autocad. In realtà cercavo di cavarmela, con le mie conoscenze di informatica dell’epoca da una parte, ed il manuale di Autocad dall’altra. Passo davanti al luogo dove una volta i miei zii avevano un negozio di arredamenti. Passo davanti al mio ex-barbiere (ex perchè adesso è in pensione, e ho dovuto trovarmene un altro). Passo davanti a Cremonesi, la cartoleria dove da ragazzino compravo biro, quaderni e fogli di protocollo per la scuola. Passo davanti all’acquedotto. E non vi sto parlando di chilometri e chilometri di strade: il tutto è condensato in 1 chilometri, o poco di più. E’ questo il bello di vivere in un paese piccolo, lo stesso paese che ti ha visto nascere e crescere. Ci sono volte in cui ricordi persino…qua ha beccato Alessia, qua mi sono schiantato in bicicletta, qua ho fatto a botte con Antonello, qua questo & qua quello.
La strada è interessante anche perchè attraversa Viale Montegrappa, il viale delle scuole elementari e medie. Ed è il viale degli extracomunitari che se ne stanno sempre davanti ai due bar (uno di fronte all’altro). Quando ci arrivo con la mia Opel Astra, spesso abbasso i finestrini, rallento, e loro mi fissano sempre. Mi fissano strano perchè si staranno chiedendo chi sono, come se il fatto che non lo sappiano non mi dà il diritto di transitare da lì. E’ lo stesso viale dove una volta c’era una sala-giochi, dove una volta mi sono riparato – da ragazzino, parlo – durante un terrificante acquazzone. Ma l’acquazzone non finiva mai, e alla fine son dovuto comunque uscire perchè la sala-giochi stava chiudendo. Bei tempi.
Sono appena tornato dal cinema e in Viale Montegrappa ho persino un bimbo – avrà avuto 3-4, forse – che pedalava sul suo triciclo, da solo. Forse da qualche parte i genitori c’erano, ma io non li ho visti. Insomma, un bambino molto piccolo in giro da solo dopo la mezzanotte del venerdì. A Sant’Angelo Lodigiano succede anche questo, insomma.
Tutte le strade prima o poi portano a casa. ‘Notte a tutti!