Community Days ed i “due che contano di meno”
Dal 25 al 27 Febbraio si sono svolti i Community Days, un evento che ai non addetti ai lavori descrivo sempre come “il Sanremo di noi informatici”. La qualità delle sessioni di quest’anno è stata davvero impressionante, e come ho già detto di persona a chi di dovere, supera di gran lunga qualsiasi altro evento (anche a pagamento) a cui abbia mai partecipato. Di cosa si è parlato? Di tutto. Di web, di Windows Phone, di Windows 8, di Bluetooth, di SQL Server, di C++, di videogiochi, di XAML, di hardware, di sprite, di ogni cosa inerente il nostro mondo di developer. Davvero tutto molto molto interessante ed avvicente. Grazie agli speaker, chiaramente, che studiano e si preparano alla loro sessione con passione e tanta tanta, infinita, competenza.
Per me quest’anno i Community Days hanno avuto un sapore più esaltato del solito. Per la prima volta, infatti, oltre a me e mio fratello fra i partecipanti c’era anche la nostra sorellina Sabrina, che fin da piccolina voleva visitare la sede di Microsoft Italia. Quando era più piccolina, e sentiva che andavo in Microsoft per questo o quell’altro evento, mi diceva sempre: “Igor, portami con te!”. Ed io, triste, le dicevo: “Non posso, Sabri, ma magari un giorno ci sarai anche tu!”. Ed aggiungevo: appena finirai le superiori, ti farò iscrivere ad UGIdotNET, poi al primo evento che organizzeranno, ci sarai anche tu. E così è stato. Oggi Sabrina lavora con me in Brain-Sys, per cui sia io che lei dobbiamo anche ringraziare l’azienda per averci permesso di essere presenti in tutte e tre le giornate.
Sono state tre giornate meravigliose. Ho conosciuto un sacco di persone, mi hanno riconosciuto un sacco di persone. Ho parlato, riso, arrabbiato. Ho guidato per tre giorni di fila, cosa che non mi capitava da un po’. Ho partecipato ad un lab (piuttosto infruttuoso, ma non per colpa loro) su Windows 8 e Windows Phone. Durante la terza giornata ho seguito sessioni fuori dai soliti schemi, e mi sono piaciute pure quelle (sul social marketing e sullo store optimization delle app, per esempio).
Chiaramente, ho presentato Sabrina bene o male a tutti quelli che conosco. Gli organizzatori dell’evento, i vari speaker, gli amici della community, i vari pezzi grossi (come li chiamo io) senza i quali non sarei il professionista che sono (e se lo sono, soprattutto).
L’ultima sera, in auto, eravamo io, mio fratello e Sabrina, e tiravamo le somme di questa esperienza. Eravamo tutti parecchi stanchi e frastornati (noi, che praticamente non abbiamo fatto nulla – non oso immaginare chi ha lavorato intorno ai Community Days). Parlando con lei, ci siamo accorti di una cosa: di fatto, Sabrina è entrata in questo mondo developer grazie ai “due che contano di meno”, cioè me e mio fratello. Contiamo di meno perchè non siamo speaker, non siamo nessuno “dietro le quinte”, non organizziamo eventi, non scriviamo libri. Eppure, ci siamo sempre. E non sapete quanto mi fa piacere venire etichettato (nel senso buono), come un vero amico della community. Resistiamo al tempo, ai cambiamenti di tecnologie, cavalchiamo il trend se possibile. Tutto questo – e qui parlo per me – ovviamente perchè amo questo mondo e questo lavoro, perchè “faccio quello che mi riesce meglio fare” (citazione Tony Stark), perciò di una cosa potete stare tranquilli.
Anche se sono uno di quelli che conta di meno, non vi libererete mai di me.
Mai.