[IV] del Venerdì (2)
Il cantante teneva stretto il microfono, lasciando che la sua voce raggiungesse ogni piccolo angolo del teatro, lasciando che il pubblico rimanesse senza fiato. Non ci pensava, perchè non era un egocentrico: quando cantava, era fatto così. Mascherato com’era, nessuno poteva riconoscerlo o capire chi fosse veramente. Mentre cantava, camminava lentamente in lungo ed in largo sul palcoscenico, per dare l’impressione alla gente seduta in platea che si volesse unire a loro. La verità era ben diversa. Solo lui la conosceva, solo lui sapeva davvero il perchè del suo canto.
In questi giorni di pioggia i telegiornali tutto ad un tratto si sono zittiti, però fino a poco tempo fa si faceva un bel parlare della siccità che avrebbe dovuto colpire l’Italia da qui ad un paio di mesi. Si dice che bisognerebbe risparmiare acqua ed energia elettrica, che il livello dei fiumi è sempre più basso, che le città sono sempre più calde e che si sopravvive solo grazie all’uso (più o meno sconsiderato) dei condizionatori. Non ho mai capito se si tratta di allarmismi inutili e se un fondo di verità c’è davvero.
Indipendentemente da questo, credo che sia dovere di ogni cittadino doversi preoccupare dell’ambiente in cui vive, esattamente come è dovere di ciascun programmatore quello di seguire le normali regole di buona programmazione. Ognuno di noi può fare la sua parte. Persino Bush, se fosse illuminato dall’alto e gli arrivasse un briciolo di intelligenza, saprebbe che forse è meglio investire 124 miliardi di dollari in qualcos’altro piuttosto che nella guerra in Iraq che non sta andando da nessuna parte. Mi piace pensare che se tutti quei soldi fossero spesi nella direzione giusta, magari già oggi avremmo il motore a curvatura, o il teletrasporto, o magari semplicemente energie alternative come quella solare più ecologiche. Attenzione: sono il primo a dire che un gran numero di tecnologie che oggi utilizziamo abitualmente arrivano da studi a scopo bellico. La stessa Internet è nata come un progetto militare. Stessa cosa per chissà quante altre cose. Però purtroppo sto arrivando alla conclusione che la guerra in Iraq è solo uno spreco sotto tutti i punti di vista (vite umane, soldi, vite umane, tempo, vite umane, risorse): ma questo è un altro discorso.
Dicevo, prima, che singolarmente possiamo fare qualcosina per fare in modo che i nostri sprechi di acqua siano il più possibile limitati. Ma, per favore, e qua mi rivolgo ai TG, non prendeteci in giro. Ho sentito di consigli veramente assurdi, come quello di dividere l’impianto dell’acqua nelle nostre case dividendo tra acqua potabile e non. Sta’ a vedere che adesso per risparmiare acqua devo mettermi in ballo con lavori che portano via 6 mesi ed un sacco di soldi. Secondo il mio spassionato punto di vista, ci sono altre cose che possiamo fare, ed adesso vi elenco in cosa sto cercando di migliorare io.
- Quando vi lavate i denti, e ci mettete 5 minuti come me, non tenete aperta l’acqua del rubinetto per tutto il tempo. Sembra una sciocchezza, ma c’è una bella differenza.
- Stessa cosa quando vi fate la barba con la lametta. Se ci mettete 15 minuti come me, non tenete aperto il rubinetto sempre.
- Se volete lavare la macchina, vi prego, non lavatela nel vostro giardino (per chi ce l’ha). Andate al lavaggio auto, perchè loro sono lì apposta e ci mettete molto meno.
- Si dice anche se fare la doccia consuma meno acqua rispetto al bagno classico. Mi fido, e comunque non potrei fare altrimenti, dal momento che a casa ho solo la doccia. 🙂
Mi piace pensare che se fino a qualche tempo fa utilizzano 6 litri di acqua al giorno, per dire, oggi ne uso solo 1. Se moltiplichiamo questo piccolo risparmio per tutti gli italiani, i conti son fatti. E tutto perchè ho paura per la nostra Italia. Ho paura che nei prossimi 15-20 anni i boschi del Nord Italia spariscano, che faccia sempre più caldo, che il territorio diventi secco e brullo, che non ci siano più fiumi. Son tutte cose a cui dobbiamo pensare, e non solo nei momenti di criticità osannati dai telegiornali. Altrimenti, ragazzi, qua finiamo male davvero.