E’ tutta colpa della mia prof di inglese!
Alle superiori avevo una professoressa di inglese che una volta venne nella nostra classe per farci supplenza in un’ora che in realtà non le spettava. Sebbene fossimo tutti lì a farci i cavoli nostro, quando arrivò lei ci richiamò all’ordine e ci fece fare un esercizio di gruppo che ricordo ancora oggi con piacere. Ve lo racconto.
Eravamo in 5° superiore, e la classe completa era composta da 13 persone. Uno alla volta, ciascuno di noi doveva descrivere una scena in qualche modo collegata con quello che avevo detto la persone che aveva parlato prima di noi. Il tutto, ovviamente, in inglese. La scena iniziale la descrisse la professoressa.
Prof: “You are in a bar and you are drinking a good coffee…“
Alunno 1: “…ehm….oohh…you begin to talc to barmman and asc for…ehm…another cofeee” (*)
Alunno 2: “In this moment, the door of the bar opens and enters a very strange man.“
Alunno 3: “The man go near the phone and begin a phone-call.“
Giusto per dare l’idea. 😀
La cosa divertente è che ciascuno di noi doveva portare avanti la storia un pezzettino alla volta, usando una lingua che a quell’età non è che padroneggi poi molto (anzi, tutt’altro!!!). Bisognava avere un po’ di improvvisazione ed inventiva, perchè bisognava continuare la storia partendo da quello che era stato detto da chi c’era prima di noi.
Tutto questo per dire che se vedete piccoli frammenti di racconti noir/gialli nei miei IV del Venerdì, è tutta colpa di quella supplenza di tanti, tanti, tanti anni fa. Per maggiori informazioni sulla professoressa di inglese, chiedete a mio fratello Omar oppure al mio amico Davide. O comunque a tutti quelli che hanno frequentato l’ITIS A.Volta di Lodi negli anni ’90. 🙂
(*) : Alunno 1 ha un bel 4 in inglese! :-)))