Camionisti terroristi
Ditemi quello che volete, ma per me non c’è alcuna differenza tra i camionisti che stanno protestando ed una certa forma di terrorismo. Perchè se è vero che ci sono forme di terrorismo che uccide le persone, ci sono altre forme che non lo fanno. Bloccare le normali attività quotidiane, impedire alle persone di andare a lavorare, o di andare a fare la spesa, o di percorrere le autostrade in modo civile: tutto questo è terrorismo.
Poi, cari amici camionisti, lasciatemi dire una cosa sottovoce: uno dei punti su cui protestate è l’aumento del costo del carburante, che vi spinge giustamente a maggiori spese nel vostro lavoro quotidiano. MA PERCHE’ A NOI CHE NON SIAMO CAMIONISTI NO???? Io tutti i giorni uso l’automobile, mio padre quando lavorava tutti i giorni usava il camion, un sacco di persone tutti i giorni prendono l’auto per andare al lavoro. ANCHE PER NOI L’AUMENTO DEL COSTO DEL CARBURANTE COMPORTA INEVITABILMENTE un minor guadagno, ma nessuno di noi è venuto mai in mente di bloccare la nazione!!!! Cari amici camionisti, siete terroristi. Sarà sicuramente colpa del governo se qualcosa nei vostri contratti non vi soddisfa, ma da qui ad impedire i rifornimenti di TUTTO ce ne passa. Roba da neanche Terzo Mondo!!! Persino l’ATM – azienda milanese dei trasporti – azienda verso la quale molte volte ho parlato male per qualche disservizio – garantisce fasce protette nelle quali si viaggia normalmente. Lo sciopero è giusto, sacrosanto e deve essere un diritto garantito, ma qui si sta un po’ esagerando dall’altro lato. E’ una cosa veramente incredibile!
Ho anche pensato a cosa succederebbe se un giorno si dovessero fermare tutti i computer d’Italia: si bloccherebbe QUALSIASI COSA, dalle poste alle banche, dagli ipermercati alla telefonia, dalla fatturazione di TUTTE le aziende agli aeroporti. Sapete cosa vi dico? E’ una nuova forma di guerra: se invece di far alzare bombardieri in volo per distruggere depositi di carburante, riuscissi comunque a non far arrivare rifornimenti – cosa che sta succedendo in questi giorni – otterrei lo stesso risultato, con minori costi, maggiore efficienza e – soprattutto – senza alcuna perdita umana. Ecco cosa sta succedendo: questo non è uno sciopero, questa è una nuova forma di guerra, una sorta di braccio di ferro tra camionisti e Governo assolutamente inconcepibile nei modi in cui viene attuato.
Sopra:
11/12/2007, ore 8:15 circa. Stazione di servizio di Pieve Fissiraga (LO). Gasolio esaurito.
Ma alla fine il mio pieno di benzina verde l’ho fatto (55 euro contro le 60.000 lire circa di un decennio fa).
Incredibile.