Stay home, Stay better!!!
In generale, odio andarmene in giro per lavoro. L’ho fatto durante i primi anni in cui lavoravo in proprio: avevo clienti miei – ereditati dalla precedente attività – e me ne dovevo andare in giro per la Lombardia soprattutto, ma anche Piemonte ed Emilia Romagna per fare analisi sui miei software, per nuove installazioni, per interventi tecnici. Le solite cose, insomma.
Dopo un po’, sono scoppiato. Forse se mi fossi organizzato meglio, se avessi avuto un po’ più di iniziativa, avrei potuto tirar su un mio team di programmatori, tecnici e commerciali per gestire il mio allora piccolo volume d’affari. Chi lo sa…magari oggi non avrei un blog, non conoscerei nessuno di UGIdotNET e nemmeno VivendoByte non esisterebbe. Ma ero troppo piccirillo (piccoletto) all’epoca. Magari alla lunga avrei guadagnato di più, avrei generato più mercato per i miei software. Vai tu a capire che risvolti avrebbe preso la mia vita se avessi fatto diversamente.
Sta di fatto che in quel periodo viaggiavo molto, prevalentemente in auto. E torniamo al punto di partenza: odio andarmene in giro per lavoro. Non tanto per i costi, ma per tutte le cose correlate a cui bisogno far fronte quando ci si trova continuamente sballottati tra hotel, taxi, mezzi pubblici, treni, luoghi estranei, letti che non sono i tuoi, bagni e docce estranee, e chi ne ha e più ne metta.
Ho coniato il motto Stay home, Stay better l’altro giorno in macchina, parlando con mio fratello. La questione è semplice: adoro casa mia, adoro l’idea di schiantarmi sotto le mie coperte calde, adoro appoggiare la testa sul mio cuscino. Mi piace svegliarmi la mattina presto e fare colazione nella mia tazza, con il mio latte e con la mia biscottiera piena dei miei biscotti. Adoro quel tranquillo tran-tran quotidiano che mi permette di arrivare in ufficio con il cervello ancora al minimo, perchè certe cose le faccio soprappensiero. Non c’è niente da fare, son fatto così.
E questo inevitabilmente conduce ad una serie di decisioni anche riguardanti il lavoro. Se accetto di lavorare per una società, prediligo quelle che non mi sbattono da una parte all’altra dell’Italia settentrionale. Ma non solo: probabilmente in un lavoro come il mio, il vostro, questo mio atteggiamento è una forte limitazione, perchè si rimane all’interno del proprio stagno e non si vuole arrivare a scoprire lo splendido oceano che c’è appena un po’ più oltre il nostro campo visivo.
Ma non ci posso fare nulla. E’ come soffrire di vertigini.
Se si sale al quarto piano e si guarda giù, gira la testa.
E’ inevitabile.
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