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Indifferente all’utilizzo di PInterest

Non so dirvi da quanto tempo, ma è da poco tempo che sono iscritto a Pinterest, il social network del momento. Secondo gli analisti del traffico Web, Pinterest genera più referrals rispetto ad altri siti molto più conosciuti, come Google, YouTube e Twitter: raggiungere questo articolo per maggiori informazioni. Purtroppo, diciamo così, l’access a Pinterest al momento è ancora in forma limitata, poichè è necessario che qualcuno già iscritto vi mandi l’invito. Quindi nel momento in cui vi scrivo non è ancora liberamente accessibile a tutti.

Il concetto di Pinterest è molto semplice. E’ un social network basato sulle immagini (pin, nella terminologia utilizzata), di qualsiasi tipo, che possiamo pubblicare sul nostro profilo, raggruppandole su tante board, una per ogni argomento. Ecco quindi che io sul mio profilo posso creare una board dedicata alla tecnologia (dove metto foto di telefoni Windows Phone, oppure di iPad, oppure screenshot del mio videogioco preferito), un’altra board dedicata ai viaggi ed al turismo, un’altra alle news (dove magari posso mettere i volti dei personaggi di attualità) e via dicendo. Ovviamente ognuno di noi può creare tante board, in base a come vuole raggruppare le proprie pin. L’idea di per sè non è malaccio: ovviamente i miei followers (ovvero: persone che mi seguono, termine preso in prestito da Twitter) possono commentare le mie foto, possono fare repin (che è una sorta di retweet: l’immagine mi piace talmente tanto che comparirà anche nel mio profilo) oppure possono mettere un semplice like (mi piace).

Eppure c’è qualcosa che non mi torna, qualcosa che non mi fa venir la voglia di andare su Pinterest.

  1. La scarsa attività – raramente vedo i miei amici aggiungere qualche nuova pin, e raramente io stesso vado ad aggiungerne. E’ un po’ il cane che si morde la coda: nessuno fa niente, ed io non faccio nulla
  2. La poca attività che vedo (cliccando su Popular in alto) sembra piuttosto monotona: vedo articoli di moda, qualcosa di cucina, sport. Dal mio punto di vista è poco interessante
  3. Difficoltà di utilizzo – per aggiungere una nuova pin devo andare su Pinterest, andare su Add in alto sulla toolbar. Poi posso uploadare un’immagine dal mio PC, oppure posso dare in pasto un url. In questo caso Pinterest esamina l’url, tira fuori tutte le immagini e permette di scegliere quella che voglio aggiungere. Peccato però che spesso questo meccanismo non funzioni molto: spesso non trova immagini, e non capisco il perchè. Evidentemente Pinterest cerca immagini in un formato particolare
  4. La difficoltà di cui sopra potrebbe essere risolta in un altro modo. Non dovrei andare su Pinterest per mettere una nuova pin. Dovrei poter navigare normalmente, e dovrei poter condividere un’immagine su Pinterest. Che poi è lo stesso meccanismo che hanno messo in piedi tutti gli altri siti, come YouTube. Sto vedendo un video, e da lì posso condividerlo su Twitter, su Facebook, su Google+: perchè non aggiungere anche Pinterest? Magari quando sarà pubblico, lo faranno
  5. Scrittura o immagini? – credo che buona parte delle persone si trovi più a suo agio scrivendo qualcosa di suo, piuttosto che attraverso un’immagine di qualcun’altro. Ed a parte questo, è molto più frequente il voler comunicare qualcosa a parole, piuttosto che via immagine. Personalmente mi viene più istintivo pensare ad un’immagine quando acquisto un nuovo prodotto (esempio: invece di twittare “ho preso un ipad”, potrei andare su Pinterest ed aggiungere ad un board una foto del prodotto acquistato), oppure quando visito un nuovo posto (esempio: invece di twittare “sono stato a Bologna”, potrei andare su Pinterest ed aggiungere ad un board la foto della città), e via dicendo, non c’è limite alla fantasia. Ma molte cose, forse troppe cose, rimangono ancora oggi prerogativa del testo: notizie di cronaca, risultati sportivi, ultime uscite in campo software, videogiochi, discussioni, etc. etc.
  6. Sul discorso dei referrals, è quasi ovvio che sia così: per definizione ogni pin (immagine) è un contenuto esterno (ovvero: proviene da un sito esterno rispetto a Pinterest stesso), e quindi è perfettamente normale. Ok, dicono che generi un bel po’ di traffico, ma avevo trovato un articolo (mannaggia non lo trovo più) che metteva in dubbio quei dati, come se qualcuno tentasse di gonfiare per impressionare qualcosa
  7. La cosa che mi piace è la semplicità dell’idea di Pinterest in sè (ma, come dicevo prima, non di come sia stata tecnicamente implementata). Un po’ come twitter. In 2 minuti è possibile imparare e cominciare ad usare Twitter, oppure Pinterest, e questo lo rende abbordabile a tutti. Pinterest si scontra con alcune problematiche

Per cercare di abituarmi e di invogliarmi all’utilizzo di Pinterest l’ho messo come homepage in IE, insieme a Google.
Niente da fare, a parte le prime 48 ore di entusiasmo, poi mi sono fermato.
E non aggiungo più pin, non mi viene voglia di farlo.

Forse quello che provo per Pinterest è – secondo qualcuno – il peggiore dei sentimenti.
L’indifferenza…

Smile

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Igor Damiani

La sua passione per l'informatica nasce nella prima metà degli anni '80, quando suo padre acquistò un Texas Instruments TI-99. Da allora ha continuato a seguire l'evoluzione sia hardware che software avvenuta nel corso degli anni. E' un utente, un videogiocatore ed uno sviluppatore software a tempo pieno. Igor ha lavorato e lavora anche oggi con le più moderne tecnologie Microsoft per lo sviluppo di applicazioni: .NET Framework, XAML, Universal Windows Platform, su diverse piattaforme, tra cui spiccano Windows 10 piattaforme mobile. Numerose sono le app che Igor ha creato e pubblicato sul marketplace sotto il nome VivendoByte, suo personale marchio di fabbrica. Adora mantenere i contatti attraverso Twitter e soprattutto attraverso gli eventi delle community .NET.

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