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Google, libertà e complicazioni per l’utente finale

A volte mi chiedo se ci sono o se ci fanno. Sono ultra-convinto che il Choice Screen che ci siamo ritrovati su Windows qualche settimana (mese?) fa non sia servito assolutamente a nulla. Gli utenti più preparati sanno benissimo che oltre ad Internet Explorer è possibile installare anche altri browser di terze parti, di tutti i tipi e in tutte le salse. Gli utenti più inesperti hanno strabuzzato gli occhi di fronte al Choice Screen: per loro Internet è la ‘e’ azzurra, punto e basta.

Ma non finisce qua. In nome della maggior libertà sul Web, secondo me si è solo complicata la vita all’utente finale. E per certi versi la si è “obbligata” in un modo davvero ignobile: vi spiego il perchè.

Per usare Google Wave sono costretto ad utilizzare FireFox o Chrome. Buuuu!
Per poter solo scaricare Google Earth sono costretto ad utilizzare Chrome. Buuuuuuuuu!
Ebbene sì, anche solo per scaricarlo ed installarlo sul proprio PC.
In nome della libertà sul Web.

Mio padre è uno sportivo che va in bicicletta, ed utilizza il suo Nokia con GPS integrato per salvare il percorso che percorre (scusate il gioco di parole) quotidianamente. Il percorso può essere esportato nel formato .kml, pubblicato su Endomondo.com, e da qui eventualemente condiviso al mondo attraverso Twitter o Facebook. Ma il più delle volte mio padre si limita a guardare il percorso aprendo il file .kml con Google Earth.

Stasera mio padre si siede su un PC senza Google Earth installato. Avvia Internet Explorer, cerca “google earth”, clicca sul primo link che trova e raggiunge il sito ufficiale. Clicca sul pulsantone azzurro/blu in alto a destra che dice “Installa Google Earth 5”, poi clicca su “Accetta e scarica” e poi aspetta. Con Internet Explorer viene ricaricata la stessa pagina, poi dopo qualche secondo appare la Barra Informazioni che avvisa che c’è un download: modalità che non mi è mai piaciuta, ma andiamo avanti.

Mio padre dà la conferma: la pagina viene caricata per la terza volta nel giro di pochi secondi, e finalmente cominciato il download del file googleupdatesetup.exe. Questo è un piccolo installer di 549Kbytes che non vi installa affatto Google Earth, ma Google Chrome. Provare per credere. Assurdo, mi ricorda tanto una cosa simile con Apple: se volete installarvi iTunes dovete per forza installarvi QuickTime. Perchè? Ma perchè? Per installare a tutti gli effetti Google Earth, ho dovuto ripetere la procedura con Chrome; al termine dell’installazione, non mi ha neppure messo l’icona sul desktop, ho dovuto crearla io a mano prendendo l’exe che c’è in C:ProgrammiGoogleEarth.

Ora, ho 34 anni e posso essere pure uno stupido, ma so benissimo che il mondo è un po’ più grande e complesso di come me lo posso immaginare: dietro una scelta apparentemente tecnica, ci sono motivazioni commerciali e chissà cosa. Ma allora – mi chiedo – perchè si ricorre a soluzioni tecniche come il Choice Screen per dare una maggior libertà all’utente, e poi lo si obbliga ad usare browser specifici per particolari task? Se devo sentirmi libero di poter installare 6 browser differenti, perchè non posso essere libero di usare solo Internet Explorer?

P.S. : per testare bene la cosa ho riprovato la stessa cosa sul mio notebook, e devo ammettere che non vale tutto ciò che ho scritto. Ho installato Google Earth da IE, ma l’obbligatorietà di avere comunque Chrome installato c’è comunque. Probabilmente dipende dalla configurazione software, anche se il sistema operativo è in entrambi i casi Windows 7. Mah!

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Igor Damiani

La sua passione per l'informatica nasce nella prima metà degli anni '80, quando suo padre acquistò un Texas Instruments TI-99. Da allora ha continuato a seguire l'evoluzione sia hardware che software avvenuta nel corso degli anni. E' un utente, un videogiocatore ed uno sviluppatore software a tempo pieno. Igor ha lavorato e lavora anche oggi con le più moderne tecnologie Microsoft per lo sviluppo di applicazioni: .NET Framework, XAML, Universal Windows Platform, su diverse piattaforme, tra cui spiccano Windows 10 piattaforme mobile. Numerose sono le app che Igor ha creato e pubblicato sul marketplace sotto il nome VivendoByte, suo personale marchio di fabbrica. Adora mantenere i contatti attraverso Twitter e soprattutto attraverso gli eventi delle community .NET.

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