Sul lavoro mi piaccio
Quest’anno a febbraio ho compiuto 40 anni; questo significa che è quasi 20 anni che lavoro. All’inizio come dipendente, poi per molti anni in partita iva, dal 2010 di nuovo come dipendente. Ho scritto software miei, che riuscivo a vendere con un discreto successo. Ho scritto software per conto terzi. Ho fatto consulenze lunghe pochi mesi, fino a diversi anni. Me ne sono sempre andato io, nessuno mi ha mai lasciato a casa di punto in bianco. Nel corso di tutti questi anni ho scritto un po’ di tutto: motori di ricerca dedicati al cinema, grandi portali con il vetusto ASP classic, gestionali, utility, software desktop di vario tipo, piccoli videogiochi didattici. Ho lavorato con tantissime tecnologie: più ne escono e più vorrei impararne, ma il tempo a disposizione è quello che è.
Beh, la volete sapere una cosa?
Mi piace come lavoro.
Mi piace perchè lavoro bene, nessuno si è mai lamentato di me. Mi piace perchè sono in grado di affrontare una riunione tecnica e non, di parlare in pubblico, di affrontare un progetto dal punto di vista tecnico, di affrontare un pre-sale, di tenere corsi con estremo successo.
Mi piace perchè non sono uno che stacca per forza alle 18, o alle 17:30. Mi piace perchè mi impegno sempre. Mi piace perchè ho le mie convinzioni, il mio modo di lavorare. Incontro e lavoro con persone davvero in gamba.
Mi piace perchè sono uno che odia arrivare in ritardo agli appuntamenti di lavoro, piuttosto mi alzo alle 5:30 del mattino per evitare traffico, nebbie, code in tangenziale. E credo che questa cosa della puntualità sia il mio punto di forza. Mi piace perchè negli ultimi anni sono nettamente migliorato come persona, professionalmente ed umanamente parlando.
Cosa c’è che non va, invece? Sarebbe meglio che me lo dicessero gli altri, suppongo. Forse esco ancora troppo poco dalla mia zona di comfort, anche se nel 2016 ho fatto del mio meglio ed ho affrontato situazioni per me particolari. Questo grazie alla mia azienda. Sento di dare il massimo, ma sono convinto di poter dare ancora di più, solo che a volte la sera arrivo stanco e preferisco staccare la spina e passare il tempo con chi amo davvero. D’altronde, si lavora per vivere, e non si vive per lavorare.
Il 2016 è stato un anno travagliato. Attentati, guerre, situazione politica che non mi piace affatto, tante persone che hanno lasciato un segno nella storia sono scomparse. Il mio 2016 personale è stato positivo, sebbene con tante difficoltà. Vediamo cosa mi riserva il 2017.