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iPhone e la sua condizione di status symbol

Qualche giorno fa sul twitter dell’amico Andrea Boschin ho letto un’interessante domanda:

WP7 I think is a good device, but how can we you break the condition of “status symbol” of the iPhone?

Questa domanda mi ha fatto fare un ragionamento. Secondo me iPhone è sarà ancora per un bel pezzo lo stato dell’arte. E’ in una posizione predominante per diversi motivi che non sto qui ad elencare – un po’ di questi motivi sono prettamente tecnologici, altri invece sono più psicologici che altro, legati al marchio e al fascino che gira intorno alla mela rosicchiata.

Ma voglio farvi un parallelo. A cavallo tra gli anni ‘60 & ‘70 lo status symbol era determinato dall’autoradio. Chi ce l’aveva cuccava di più, era più figo degli altri. Ora – io non c’ero per cui non ho la testimonianza diretta – ma alla fine, pian piano, questo status symbol è andato scemando, perchè alla fine l’autoradio ce l’avevano tutti. Oggi questa differenza non esiste nemmeno più: quando si ritira l’auto nuova dal concessionario, l’autoradio è lì che ci saluta dal nostro cruscotto. Lo status symbol non si combatte, non si rimuove di colpo, ma svanisce lentamente nel tempo, man mano che una certa tecnologia raggiunge la massa.

Torniamo a noi. Sono convinto che Microsoft non debba affatto cercare di rubare la condizione dello status symbol di iPhone. Deve semplicemente fare un ottimo telefono, con su un ottimo software, aperto a tutti noi dev. Ciò che oggi, o ieri, era status symbol, probabilmente nel futuro non lo sarà più di tanto. Apple avrà sempre la condizione di status symbol, perchè fa prodotti eleganti, costosi, inutili e limitati. Diamogli pure la condizione di status symbol, che male c’è?

Cambiando un pochino argomento, contesto tutti quelli che, via Messenger o via altro, mi dicono che non credono molto in WP7, perchè soffre di un evidente svantaggio rispetto agli altri concorrenti, come Android o iPhone, appunto. Mancano applicazioni, dicono. Ha una fetta ridotta del mercato, affermano. Ovvio: non sono ancora usciti al pubblico, di che mercato parlate? Discutiamo fra 6 mesi, dopo Natale, fra un anno. Vediamo come andranno le cose.

Sempre sul discorso “mercato”…ma scusate: negli anni 90 Netscape Navigator detenava praticamente il 99,9% del mercato dei browser: c’era solo lui. Microsoft si è messa ad inseguire, e alla fine ha ribaltato la situazione. Ora, non è ovviamente detto che ci riesca anche questa volta, ma è giusto tentarci. Microsoft non può e non deve rimanere fuori da questa parte di mercato, quello della telefonia. In poche settimane, leggevo l’altro giorno nella mail che mi è arrivata dal Marketplace, i Developer Tools per WP7 sono stati scaricati sono stati scaricati da mezzo milione di developers in tutto il mondo. In poche settimane. Chiunque sappia scrivere due righe in codice managed produce un’applicazione Silverlight. Ne sa qualcosa l’amico A.R. che senza sapere nulla di C# circa una settimana fa ha prodotto una rudimentale calcolatrice per WP7 in C#. E non aveva mai visto Visual Studio 2010 prima di allora, tant’è che ha usato la versione Express inclusa nei developer tools. Dici poco.

Questo è il trend positivo di cui parlavo su Twitter poco tempo fa.

Se le applicazioni non ci sono (e non sono sicuro nemmeno di questo), ci saranno.

Chi vivrà, saprà, insomma.

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Igor Damiani

La sua passione per l'informatica nasce nella prima metà degli anni '80, quando suo padre acquistò un Texas Instruments TI-99. Da allora ha continuato a seguire l'evoluzione sia hardware che software avvenuta nel corso degli anni. E' un utente, un videogiocatore ed uno sviluppatore software a tempo pieno. Igor ha lavorato e lavora anche oggi con le più moderne tecnologie Microsoft per lo sviluppo di applicazioni: .NET Framework, XAML, Universal Windows Platform, su diverse piattaforme, tra cui spiccano Windows 10 piattaforme mobile. Numerose sono le app che Igor ha creato e pubblicato sul marketplace sotto il nome VivendoByte, suo personale marchio di fabbrica. Adora mantenere i contatti attraverso Twitter e soprattutto attraverso gli eventi delle community .NET.

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