[IV] del Venerdì (8)
La donna era in piedi, lì accanto a suo figlio, il bambino con la spalla fracassata. Non riusciva a metabolizzare ciò che era successo in quei pochi attimi. Un minuto prima, il cantante stava intonando una litania dolce e poetica, senza capirne il testo: forse era scritta in qualche lingua strana che non capiva, forse latino, forse un’altra lingua di Faerie. Forse chissà. Era come se la canzone avesse ammaliato tutti quelli in platea. Un minuto dopo, il cantante aveva sparato a suo figlio senza un perchè. La donna odiava l’Artista per quello che aveva fatto. Ma sentiva di odiarlo indipendentemente da questo. Il suo odio proveniva da qualcosa di più remoto e di più antico. “Tu già lo conosci. Tu già lo odiavi.” – pensava la donna. O forse era una voce nella sua mente?
Uno dei metodi più banali per capire quali sono le notizie che “girano” di più al mondo consiste nel prendere le prime pagine dei quotidiani più accreditati. Vedendo anche solo la prima pagina, basta leggere il titolo più grande e qualche titoletto attorno per vedere che in un certo periodo si parla di questo o di quello. Se prendessimo in considerazione gli ultimi 12 mesi, ad esempio, credo che sarebbero davvero poche le notizie che ci riguardano da vicino: si è parlato di intercettazioni telefoniche, di quella spia russa della quale non so scrivere il nome senza googlare almeno un po’, si è parlato di vari scandali come quello delle varie banche, di Unipol, del generale Speciale, di leggi mai approvate e altre leggi che avrebbero fatto bene a tenersi per loro, di fusioni di grandi società, etc.
In linea di massima, sono tutte notizie che non ci toccano minimamente. Questo è il motivo principale per il quale, imho, la politica sta lentamente fallendo: c’è l’impressione (e impressione mica tanto) che quello che fanno i politici non ha un impatto diretto ed immediato sulla nostra vita di tutti i giorni. Piuttosto che proporre idee, fare una finanziaria seria, fare qualcosa per la sicurezza, i politici vogliono ritrovarsi in Parlamento – diciamolo tutti assieme per favore – a farsi i fatti loro. Oggi c’è qualcuno che grida di tornare alle urne per cambiare il governo. Sebbene questo in vigore sia il governo che ho votato, sono d’accordo con questo appello, perchè un governo che non ha polso e non ha carattere non può andare da nessuna parte. Però ritengo anche che se anche tornasse al potere la CdL non sarebbe poi molto diverso: se faccio mente locale sui suoi governi passati, ritengo che Berlusconi abbia governato facendo principalmente i suoi interessi personali. Avrà pur fatto qualcosa per il Paese, ma diverse volte ha fatto fare alla nostra nazione diverse figuracce in campo internazionale, e comunque sia anche lui ha tenuto assieme la sua maggioranza con vertici e riunioni di governo solo per far zittire questa o quella polemica. Questo è un mio punto di vista.
E visto che va di moda chiederlo…e quindi?
E quindi io sono la persona meno adatta per dire qual’è la cosa giusta da fare. Sono solo uno sviluppatore. Penso però che se le cose proseguiranno così in questo modo, con un sacco di problemi ai quali non si trova (o non si vuole trovare) una risposta, passeranno anni ed anni, ma prima o poi arriverà qualcuno che smonterà tutto questo sistema malato e fatto da politici così lontani dai nostri bisogni e incapaci davvero di avere la percezione reale di quello che la gente pensa di loro. Penso che sia giusto che arrivino dei giovani nuovi – ogni tanto – a cambiare la facciata della nostra politica interna. Sarebbe anche ora. Ma questi giovani, prima che arrivino in parlamento, prima che possano essere davvero efficaci, vengono “traviati” da anni ed anni di università in scienze politiche, e quindi quando arriva il loro turno in realtà sono diventati simili ai loro predecessori. Politici lontani anni-luce dalle nostre esigenze di cittadini. Mi viene in mente l’affermazione di Beppe Grillo quando fece la famosa conferenza stampa in Telecom, dove diceva che in non-ricordo-bene quale stato c’era una gara d’appalto per aggiudicarsi l’utilizzo dell’UMTS: uno dei vincoli per partecipare a questa gara era proprio quella di non essere e di non appartenere ad una società di telecomunicazioni!
La morale? Mi piacerebbe per assurdo che per entrare in parlamento e governare il Paese bisognerebbe essere tutto fuorchè un politico! E’ un’esagerazione o una stupidaggine? Può darsi, ma mi piace così tanto!
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