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IV del Venerdì

[IV] del Venerdì (14)

Io non sono un Personaggio non giocante. Io sono una druida. Vattene!!!” – sbottò la ragazza.
Oh, certo che sei una druida, ma solo all’interno del contesto nel quale ti trovi. Vale a dire…un gioco di ruolo. Tu non esisti realmente! Non esisto neppure io!” – rispose la vecchia in modo molto pacato.
La vecchia ostentava una sicurezza ed una tranquillità nel modo di parlare e di fare che metteva soggezione alla ragazza, le cui certezze pian piano vacillavano.
Il teatro, il Cantante, tuo figlio, il pubblico, persino il sangue di tuo figlio…non esistono. E’ tutta una simulazione. Rassegnati: tu sei una semplice PNG e basta.” – cominciò a spiegare l’anziana donna – “Anche io lo sono: io non ho mai pensato di venire a parlare con te, sono stata semplicemente programmata per farlo. E so anche come finirà questa conversazione, perchè l’ho già giocata altre volte prima di adesso. So che tu ti arrabbierai con me, so che te ne andrai via di qua, che ti unirai ad un party. E prima di allora, tuo figlio starà bene“.
Lo choc dell’incontro e le rivelazioni della vecchia avevano fatto dimenticare alla giovane madre il dramma di suo figlio. Lo guardò, e lo vide di un pallore mortale che la fece angosciare oltre ogni misura. Ma non sapeva cosa fare, nè come aiutarlo. Era una druida – pensò – in condizioni normali avrebbe potuto lanciare qualche incantesimo per guarirlo, ma non adesso.
Si dice castare un incantesimo, non lanciare. Ricordalo.” – la vecchia parlò ancora, come se avesse letto nella mente della ragazza.
Lei la guardò costernata: come aveva fatto a leggerle nella mente. Si accorse che la vecchia sogghignava beffarda. L’ira la raggiunse prima che potesse controllarla in qualche modo.

Non ho mai amato gli sport, nè la ginnastica in genere. Fin dai tempi della scuola facevo di tutto per evitare le ore di ginnastica, durante le quali non si faceva altro che giocare (inutilmente) a pallavolo, pallamano, calcetto, un po’ di corsa e altra roba inutile. Alla maturità sono uscito con 41/60, proprio perchè all’ultimo anno per il primo quadrimestre mi sono beccato un bel 7 in condotta, perchè avevo avuto qualche discussione con il prof di educazione fisica, e avevo comunque collezionato una bella sfilza di “bigiate” nel venerdì pomeriggio, quelle di ginnastica. Dovevo uscire con un punteggio più alto, ma è andata così: e sono talmente testone che se tornassi indietro nel tempo, rifarei esattamente tutto quello che ho fatto. Pensa un po’.

Torniamo a noi. Da alcuni anni, durante l’estate, mi viene voglia di fare movimento: sarà il sole, saranno le ragazze, sarà il desiderio di movimento, però mi viene sempre la voglia di andare in bicicletta a pedalare, un po’ di ginnastica e un po’ di camminate all’aria aperta. Quest’ultima cosa devo dire che è una passione che ogni anno che passa mi cresce pian piano. Credo si chiami trekking. 🙂 Non so cosa mi piace esattamente di questo tipo di sport. L’idea di camminare all’aria aperta per ore ed ore, sentire il cuore che pulsa quando il terreno è scosceso, scattare fotografie da portarsi a casa, vedere paesaggi mozzafiato, sentirsi le gambe rotte il giorno dopo, vedere il proprio cellulare senza campo…tutto contribuisce a farmelo piacere. E poi…a me piacciono gli sport solitari, odio dover andare in palestra, odio dover pagare per fare sport. I boschi sono liberi, gratuiti e meravigliosi: meglio di così!

L’ultima volta ho rischiato di ammazzarmi, perchè indossavo scarpe davvero inadatte al luogo. Erano scarpe da ginnastica, però quando dovevo scendere da un pendio un po’ sassoso e/o scivoloso rischiavo sempre di volare giù. Spiacente, cara Natura, ho davvero troppe cose da fare per lasciare le penne da qualche parte ed in modo così stupido. Così, dopo una chiaccherata con il nostro buon Simone, mi sono fatto consigliare un po’ di marche buone per scarpe da trekking – ho ancora il file Word della nostra chattata sul desktop.

Non sono ancora andato a cercarmele, ma penso che se tornerà il bel tempo, mi basta una domenica di sole, una camminata me la vado a fare più che volentieri.

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Igor Damiani

La sua passione per l'informatica nasce nella prima metà degli anni '80, quando suo padre acquistò un Texas Instruments TI-99. Da allora ha continuato a seguire l'evoluzione sia hardware che software avvenuta nel corso degli anni. E' un utente, un videogiocatore ed uno sviluppatore software a tempo pieno. Igor ha lavorato e lavora anche oggi con le più moderne tecnologie Microsoft per lo sviluppo di applicazioni: .NET Framework, XAML, Universal Windows Platform, su diverse piattaforme, tra cui spiccano Windows 10 piattaforme mobile. Numerose sono le app che Igor ha creato e pubblicato sul marketplace sotto il nome VivendoByte, suo personale marchio di fabbrica. Adora mantenere i contatti attraverso Twitter e soprattutto attraverso gli eventi delle community .NET.

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