Davvero il nostro lavoro è ripetitivo?
Ho letto un post che mi ha lasciato perplesso, e su cui non sono d’accordo. Dire “Ho preso questa iniziativa!” solo per combattere la noia la trovo una cosa davvero triste. Io personalmente spero di non dire mai una cosa del genere. Siccome conosco Andrea, gli dico scusa se probabilmente ho frainteso la sua frase, so per certo che magari ci beccheremo sul Messenger e chiacchereremo con più calma, se vorrà! (update: in realtà, lo abbiamo già fatto!).
Comunque, le vie del Signore sono infinite, magari anche a me capiterà in un futuro più o meno lontano di essere davvero attivo – al di là di quello che faccio sul mio blog – ma giuro solennemente, adesso, qui, con tutti voi, che potrà esserci qualsiasi motivazione, tranne il combattere la noia. E’ come se io vi dicessi: “Sapete…ho fatto questo perchè non avevo nient’altro da fare.“.
Da che mondo e mondo, tutte le mie giornate lavorative sono tutt’altro che noiose, e faccio questo lavoro da più di una decina d’anni. Non capisco dove stia la ripetitività in un lavoro dove ogni anno escono continuamente IDE, framework, strumenti, sistemi operativi, sempre nuovi, sempre diversi e con i quali bisogna tutte le volte fare i conti.
Probabilmente voi siete tutti bravi, ma nei software che sviluppo io insieme a tutti i miei colleghi – ogni giorno – c’è sempre qualcosa da sistemare, anche mentre il software stesso è in produzione. C’è l’utente x che ha avuto un problema, c’è un nuovo processo da implementare, c’è il tal baco che – mannaggia la miseria – non avevamo mai trovato, c’è questo e c’è quell’altro. Non so, sinceramente…lo ripeto, di ripetitivo non c’è proprio nulla, ma magari ho io una visione distorta e troppo ottimistica. Vi dirò…se mai un giorno abbandonerò questo lavoro, probabilmente lo farò per il motivo diametralmente opposto: cioè, il troppo sbattimento nel stare dietro a tutto. Dubito che nel 2020 programmeremo ancora in .NET (magari sì): chi di voi avrà voglia di ricominciare a studiare da zero alzi la mano!
Volete sapere una cosa? Credo che non siamo mai contenti: se ci sono troppe novità, ci lamentiamo perchè dobbiamo investire tempo e denaro per stare al passo coi tempi. Se ci sono poche novità, ci lamentiamo perchè è troppo ripetitivo. Sciocchezze.
Allora, non so voi, ma se io chiudo gli occhi e penso ai miei dieci anni di lavoro, mi accorgo di aver fatto parecchie cose. Ho programmato ASP, ho sviluppato e consegnato software ad agenzie di spettacolo o di modelle, ho fatto corsi, ho consegnato PC, ho visto le sale-macchine di Cartasì qua in sede centrale a Milano, ho visto la nascita di Internet, ho aperto un blog (non esisteva nemmeno la parola ‘blog’ quando ho cominciato), ho visto l’Inter vincere lo scudetto sul campo (ooppss, scusa Andrea!), sto sviluppando con linguaggi e framework concepiti solo qualche anno fa. E questo trend non sta affatto rallentando, anzi!!!
Alla faccia della ripetitività! Provate a fare i falegnami, oppure gli operatori ecologici, oppure i salumieri, oppure il postino, oppure le cassiere: poi vediamo cos’è davvero ripetitivo e noioso!!!
Scusate lo sfogo.
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Ed eccoci nel 2022. Ed ecco che si programma ancora in .NET! Trovo questo articolo con 15 anni di ritardo e proprio per questo sento l’irrefrenabile istinto di commentare. Il problema sta proprio lì, nel fatto che nel 2022 ancora si usa .NET, ancora esiste Cobol, ancora vivono in produzione progetti in Java 4/5. La ripetivitivà del nostro lavoro sta lì! Escono framework nuovi… ma non li possiamo usare, perchè “il cliente non si fida”.