Utente finale: se lo conosci non ti uccide
- Non cercare di capire l’errore che è capitato l’utente finale: te lo spiegherà sempre male.
- Non aiutare mai l’utente finale: se gli dai una mano, egli si prenderà il braccio.
- Se tu hai sviluppato la parte A di un applicativo, il tuo collega la parte B, l’altro collega la parte C e quello in fondo al corridoio ha sviluppato la parte D, l’utente finale ti dirà che non funziona la parte K, sviluppata da un tuo ex-collega consulente che se ne è andato da 6 mesi.
- L’utente finale segnalerà sempre un problema che non è di tua competenza.
- L’utente finale non saprà mai aiutarti concretamente nel spiegarti il suo lavoro per redarre l’analisi del software che dovrà aiutarlo.
- Nel caso in cui il punto (5) non fosse soddisfatto, non gasarti a vuoto (citazione da Rossella Brescia): la sua spiegazione cambieranno ogni 1d8+2 turni (*), e le tue conclusioni/considerazioni/presupposti lo faranno di conseguenza.
Ottimista, vero?
(*) : 1d8 sta ad indicare un lancio fatto con il dado ad otto facce. Per maggiori informazioni, chiedere a qualsiasi giocatore di Dungeons and Dragon (o sue varianti). Un turno equivale – se non sbaglio – a 10 minuti.
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