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Il potete di community, blog e social networking

Aprofitto di questo post del mio amico Lorenzo per dire la mia sulle questioni che ruotano attorno al “mondo dell’online” di oggi. C’è stato un giorno in cui mi sono ritrovato a dire ai miei colleghi: “Lasciate stare il mio blog, perchè lo uso anche per lavoro!“. Questa frase l’ho detta perchè qualche mio collega – per puro divertimento – ha messo qualche commento che io ho reputato inopportuno, e che ho voluto cancellare. Ho dimenticato quell’episodio, fondamentalmente non ha avuto nessuna importanza, ma stamattina – leggendo il post di Lorenzo – me lo sono ricordato.

La presenza di commenti spiacevoli riguarda bene o male tutti quelli che hanno un blog. Alcuni di questi commenti sono semplice spam massivo (la maggior parte), altri invece arrivano da persone reali che vogliono commentarti in modo sgarbato, maleducato, arrogante, e soprattutto usando parole non adatte (inteso come parolacce più o meno “violente”). Probabilmente anche io ogni tanto capito in questo tipo di atteggiamento. Alcuni commentano in modo spiritoso, ed è il caso dei miei colleghi, però i motori di ricerca comunque sia indicizzano, e non è proprio il massimo quello di venir indicizzati con keyword poco opportune.

Ma voglio ritornare al punto iniziale: perchè continuo a dire che io utilizzo il blog anche per lavoro? Riassumo alcuni punti:

  1. Contatti con le persone
    Con “persone” intendo: una società che mi vuole offrire un lavoro come consulente, chi mi commissiona del software ex-novo, chi vuole acquistare il mio software, etc. etc. E non è così raro come si può pensare: l’ultimo episodio mi è accaduto giovedì mattina, quando mi ha chiamato un veterinario di Napoli per avere informazioni su un mio (vecchio) software. Oppure, prima ancora, una proposta da parte di una società di formazione alla ricerca di un docente in ambito .NET. Oppure ancora – qualche anno fa – la richiesta di scrivere libri su .NET e C#.
  2. Reputazione ed un certo pizzico di fama
    E non è esagerato neppure questo. Grazie alla mia piccola ed umile attività di blogger, ho fatto certificare molta gente, UGIdotNET mi ha gentilmente donato un abbonamento MSDN Premium, Charles Petzold mi ha regalato un libro su WPF (insieme a tanti altri blogger). Indipendentemente dalla parte in cui vi sentite (Microsoft o Java), capite bene che avere e mantenere un blog permette di entrare in contatto con altri e di avere riscontri o “ricompense” sotto diverse forme, siano esse economiche o altro.

E qui torniamo alle osservazioni di Lorenzo. Fino a che punto è opportuno mettere contenuti sul proprio blog? Ed è qui che mi trovo d’accordo con i punti segnalati da questo post, sebbene lì si parli di Facebook. Bisogna stare attenti, magari, a pubblicare foto o argomenti di un certo tipo. Mi pongo qualche domanda:

  1. è sconveniente raccontare che ho bevuto tre birre medie in una pizzeria?
  2. oppure…che mi piace guidare veloce in autostrada?
  3. oppure…mettere certe fotografie?
  4. i miei stupidi IV del Venerdì che reazione suscitano negli altri?

La morale è che finchè ti leggono persone che conosci, allora ti va anche bene. Ma se poi il blog viene utilizzato anche per veicolare in qualche modo la tua professionalità, allora bisogna stare un pochino attenti. La cosa che mi piace più in assoluto però è esprimere la mia personalità ed il mio essere bizzarro o serio a seconda dei momenti. Mi viene in mente l’articolo che ho letto, dove si evidenziano i criteri in base ai quali Google decide se assumere oppure no: le conoscenze tecniche arrivano fino ad un certo punto, il resto è personalità, simpatica, capacità di relazionarsi con gli altri.

Questo aspetto avrà sempre più importanza, anche alla luce del fatto che continuano a crescere le aziende che controllano la presenza sulla Rete di determinate persone, per vedere realmente che tipo di persone sono. Alla fin fine, vale sempre il vecchio detto che dice…la verità sta nel mezzo…va bene bloggare, ma nel rispetto della propria privacy e di quella degli altri. Se so che voglio pubblicare una foto che ritrae altre persone oltre a me, chiedo sempre il consenso, anche se solo in forma “verbale” via Messenger (che forse è più scritta). Ci vuole un po’ di attenzione.

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Igor Damiani

La sua passione per l'informatica nasce nella prima metà degli anni '80, quando suo padre acquistò un Texas Instruments TI-99. Da allora ha continuato a seguire l'evoluzione sia hardware che software avvenuta nel corso degli anni. E' un utente, un videogiocatore ed uno sviluppatore software a tempo pieno. Igor ha lavorato e lavora anche oggi con le più moderne tecnologie Microsoft per lo sviluppo di applicazioni: .NET Framework, XAML, Universal Windows Platform, su diverse piattaforme, tra cui spiccano Windows 10 piattaforme mobile. Numerose sono le app che Igor ha creato e pubblicato sul marketplace sotto il nome VivendoByte, suo personale marchio di fabbrica. Adora mantenere i contatti attraverso Twitter e soprattutto attraverso gli eventi delle community .NET.

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