Per favore, l’ita(g)liano imparetelo bene!
Quando questa estate ero in Puglia, sono capitato in una pizzeria sulla quale porta di ingresso v’era affisso un manifesto pubblicitario. Questo manifesto reclamizzava non mi ricordo bene cosa, forse un qualche negozio. Ricordo solo che la parola acquisto era stata scritta come aquisto. Vabbè, capita. Peccato solo che il manifesto non era una cosa stampato a mano in formato A4, era un po’ più grande, probabilmente fornito da qualche tipografia pugliese.
Ma di errori in ita(g)liano ne ho commessi anche io, quando ad esempio ho sempre scritto nei post Qual’è invece di Qual è. Grazie ad Emanuele per avermi avvisato. Sono comunque convinto che su Internet ci sono errori in ita(g)liano molto peggiori. C’è gente che dice starnuta invece di starnutisce, ad esempio. C’è chi sbaglia i congiuntivi, c’è chi dice a me mi, e molto altro ancora.
La foto qui sotto l’ho scattata ieri sera alla fermata della metropolitana di Romolo della linea verde M2. C’è un grande manifesto pubblicitario veramente grande (del tipo…4 x 3 metri) che pubblicizza una società di consulenza per l’acquisizione di imprese, società e ditte. Si occupa della fornitura di partner e di manager per migliorare i propri affari, per ottimizzare le risorse ed i tempi e via dicendo.
Peccato solo che…
…la parola imprenditore sia stata scritta come impreditore. Come si evince da questa fotografia, non è da tutti scrivere un ita(g)liano corretto. Non è necessario andare fino in Puglia o chissà dove per trovare certe cose, le si trovano anche in centro a Milano. Amen.