Padrone del mio tempo
L’autunno è cominciato da qualche giorno, ed il lavoro a pieno regime pure. Ho davvero poco tempo per bloggare durante la giornata. Ed è in casi come questi che il mio blog assume il suo significato più vero, quello che già diverse volte ho detto, cioè bloggare solo quando si ha voglia davvero, altrimenti la qualità ne risente parecchio.
Qualche minuto fa la simulazione del mio Boeing 767 è atterrato al JFK di New York dopo essere decollato alle 21 da Chicago. La televisione trasmette I Robot, con Will Smith. Sono maledettamente stanco: giovedì e venerdì scorso ho scritto codice per tamponare defezioni e per implementare nuove features nel sorgente lasciato dal mio collega che era in ferie e che è rientrato solo oggi. Non lo nascondo: sabato sera avevo voglia di andare a Livorno, ma ho rischiato di arrivare davvero troppo stanco non fisicamente, ma psicologicamente. Per fortuna, il numero ridotto di partecipanti e la buona compagnia mi hanno invece rilassato.
Oggi è andata, e domani si ricomincia. Autostrade e tangenziali, tastiere QWERTY e stream di bytes da scaricare da http, implementazione dell’interfaccia ICeProgramming e test: tanto test. Ma prima che il ciclone della mia vita mi raggiunga, ho ancora un po’ di tempo. Ho un libro di Philip Dick da leggere, “In senso inverso“, e quando finirò questo ce ne sarà un altro, “La svastica sul sole“. Fino a domani mattina sono ancora davvero padrone del mio tempo.