[IV] del Venerdì (20)
Non ho mai raccontato il mio sabato scorso a Livorno, insieme a mio fratello, a Matteo Baglini e ad Andrea Angella. Dovevamo essere un po’ di più, ma qualcuno per impegni più o meno previsti ha dovuto dare buca. Pazienza, mi avrebbe fatto piacere conoscere Alessio e Marco, due amici di UGIdotNET che conosco da lungo tempo in forma virtuale, ma a cui non ho ancora dato un volto reale. Sarà per la prossima volta.
Sabato scorso arrivai a Livorno sul pomeriggio tardo, verso le 18:30 – 19:00. Il viaggio in auto ci aveva un po’ rintronato, quindi siamo andati a farci due passi in centro, giusto per prendere un po’ d’aria e fare due passi. Sono entrato in una libreria che non faceva parte delle grandi catene, ma mi sembrava più che altro una libreria “storica” di Livorno: magari mi sbaglio, o magari è stata solo una mia impressione. Lì mi hanno colpito tre cose in particolare:
- Ho scoperto che Terry Brooks ha pubblicato dei libri (finora due) appartenenti alla saga “La Genesi di Shannara“. Per uno che ha letto tutta la serie di Shannara (anche più di una volta), non sono riuscito a rimanere indifferente. Ma non li ho comprati.
- Ho preso invece due libri di Philip Dick, “In senso inverso” e “La svastica sul sole“. Acchiappati tutti e due.
- Omar ha preso dallo scaffale un libro che parlava di università e di laurea. L’abbiamo solo sfogliato facendoci due risate, perchè il libro raccontava come prendere 30 agli esami senza studiare un accidente, ed evidenziava in modo più serio i “bachi” del sistema università. Da quel libro ricordo una frase in particolare, che era stata messa come sottotitolo ad un capitolo. La frase diceva:
Se riesci a ridere di una cosa, allora riesci anche a cambiarla.
Ho scattato una foto con il mio Nokia a quella pagina, per potermi ricordare l’autore. Adesso non ho voglia di collegare via BT l’N70 e di dare un’occhiata alla foto: se qualcuno si ricorda chi l’ha detta, per favore me lo dica. E’ una frase che mi è piaciuta, perchè sono un tipo che si incacchia molto per le cose che mi stanno a cuore, ma allo stesso tempo rido moltissimo, anche su argomenti o battute apparentemente insignificanti. Si dice anche che il riso abbonda sul volto degli stolti. Ma – come dirlo – non sono per niente d’accordo. Ridere è una cosa che fa bene alla salute, davvero, ed è una di quelle cose capaci di migliorare la mia giornata. Sono molte, dicevo, le cose che mi fanno ridere: le battute fra amici, gli incidenti di Cobra 11, alcune battute di mio fratello, il modo buffo con cui si comporta Fabio il mio amico la mattina presto, lo spirito divertente e goliardico dei miei colleghi di ogni giorno, Fantozzi, e molto altro ancora. Rido, e rido piangendo di gusto.
Ma quella frase, di quel tizio, dice qualcosa in più. Dice che se possiamo ridere di una cosa, allora possiamo anche cambiarla. E’ come se affrontare con ilarità una certa questione ci dia una marcia in più, la capacità di giudicare meglio la cosa e quindi di poterla risolvere a nostro vantaggio. Forse dovremmo pensarci un po’ tutti: spesso in passato mi sono intestardito su cose che mi stavano a cuore, ma la mia combattività mi portava ad affrontare la cosa con passione, calore ed una certa forma di aggressività negativa, un modo di fare in cui purtroppo casco spesso. Forse dovrei tentare di approcciare meglio ai problemi, di riderci su, di prenderla un po’ con filosofia. Sì, forse servirebbe a qualcosa.
Ragazzi, vi auguro un buon weekend. Il mio IV del Venerdì, in versione serale, vi saluta, e alla prossima.