[IV] del Venerdì (27)
Il mio IV del Venerdì riprende oggi, dopo diverse settimane di black-out dovute a viaggi in Italia ed in Europa. Quando il mio blog era su UGI era un mio preciso dovere allietare(!) i lettori scrivendo ogni venerdì qualcosa: qua su VivendoByte mi sento in un regime di maggiore libertà – posso fare quello che voglio – e quindi mi prendo i miei tempi. Non che UGI mi obbligasse a scrivere, però sapere di finire sul Muro era un incentivo ad impegnarmi di più.
Riprendo la serie parlando di una cosa che colpirà noi “pendolari” che ogni giorno raggiungiamo Milano per venire nei nostri uffici a lavorare. Dal 2 Gennaio 2008 per entrare a Milano bisognerà pagare una tassa, la famosa Eco-Pass, voluta fortemente dalla sindachessa Letizia Moratti. Sarà un bel problema. Prima qualche premessa. Lo scopo di questo Eco-Pass è quello di limitare il più possibile il numero dei veicoli inquinanti in determinate zone della città. Non so quanto andrà ad impattare questa iniziativa: una cosa è certa: tutti i veicoli che prima sarebbero entrati in Milano senza battere ciglio, adesso dovranno parcheggiare altrove. E dove se non nei grossi parcheggi appena fuori Milano – che io conosco benissimo – come quelli che ci sono a San Donato oppure a Famagosta?
Ma questi parcheggi sono già oggi molto incasinati: non è raro vedere file per entrare ed uscire, file confuse e non regolamentate, dove a volte accadono piccoli incidenti o tamponamenti. Senza contare anche il sovraffollamento delle tangenziali, che spesso e volentieri rendono difficile già solo avvicinarsi ai parcheggi. Sapete come si chiama questa cosa? Non la so perchè so tutto, e non voglio apparire saccente, ma se ne parla sul numero di Dicembre 2007 dell’Automobile, la rivista che riceviamo in famiglia per essere soci ACI. Non ha un nome, ma questi problemi nascono quando non c’è una pianificazione coordinata delle infrastutture. Centri commerciali collocati in luoghi dove le strade non fanno circolare, la stessa cosa di cui soffre per esempio la nuova fiera di Milano a Rho/Pero, oppure Malpensa. Se ne è parlato poco tempo fa a Venezia, di queste cose: per far fronte alle necessità commerciali e allo stesso tempo garantire una certa mobilità ai cittadini è necessario che una cosa cresca senza che l’altra parte ne soffra più di tanto. Facciamo nuove strade? Ok, ma pensiamo alle piste ciclabili: non che c’è da correre dopo, perchè si viene a sapere che l’Italia è il paese europeo con meno piste ciclabili di tutti. La stessa cosa vale per altre questioni.
L’Eco-Pass non sfugge a questa logica. Se si vogliono tenere lontane le automobili dai centri storici, per me va bene, ma è indispensabile che queste auto trovino posto altrove. Già oggi i cittadini si lamentano della carenza di parcheggi, al punto che molti le lasciano fra le strisce blu senza pagare. Come la mettiamo? Vogliamo impazzire ancora di più? Sapete qual’è la cosa davvero triste? Protestare contro i politici, parlamentari o sindaci che siano. Perchè si è la sensazione di parlare al vento, così come fa ‘ginopino’ sul mio blog, perchè indipendentemente da quello che si dice non si viene ascoltati. I nostri diritti vengono costantemente ignorati, messi in secondo piano. Con nostri non parlo di lavoratori o chissà cosa, ma di diritti dei semplici cittadini.
Non vi auguro ancora Buon Natale, o Buone Feste, perchè c’è ancora tempo.
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