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Mese: Luglio 2014

My personal life

La voce positiva delle cose non esiste

In realtà il titolo penso che contenga già una piccola menzogna, ma d’altronde su Twitter vi avevo promesso un post con questo titolo, per cui ogni promessa è debito.

Chiudete gli occhi e fate un attimo mente locale pensando al genere di prodotti che avete acquistato su Internet negli ultimi anni. Lo faccio anche io, e riassumo che ho acquistato:

  • beni materiali per il mio lavoro (tastiere, stampanti, modem e simili, hardware insomma)
  • beni materiali per la casa o il tempo libero (pneumatici per la bicicletta, lol, ma anche altre cose del genere casalinghi)
  • beni immateriali (biglietti per cinema, o per vari eventi sportivi, videogiochi, software, etc.)

Quante volte vi è capitato di dover andare sui forum perchè avete avuto qualche problema, soprattutto per quanto riguarda l’informatica? La stampante che non si installa, il modem che non si connette come dovrebbe, il videogioco che non si avvia o si schianta. Problemi di ogni tipo. Nel momento in cui andate sui forum, ecco che improvvisamente compaiono centinaia di migliaia di persone che hanno il vostro problema, o chissà quanti altri tipi diversi di problemi. Sembra che quel “prodotto”, di qualunque natura si tratti, non funzioni proprio di default e che quindi abbiate comprato una schifezza. Dite la verità: quante volte vi è successo? A me davvero tante, nel corso degli anni. Ok, i più furbi (ma direi che oggi è la normalità), probabilmente si informano prima, in modo tale da evitare esperienze negative di questo tipo.

C’è una cosa malsana in tutto questo. Su Internet, sui forum, sui newsgroup, si legge solamente delle cose negative. Perchè? Semplicemente perchè nessuno va sui forum a scrivere quant’è figo quel prodotto, come funzioni bene, come è stato semplice configurarlo, ma quel forum lo raggiunge solamente nel caso in cui qualcosa non vada. E’ una cosa malsana, e direi tranquillamente falsa. Parliamoci chiaro. Vi ricordate quando nella prima frase vi ho detto che il titolo contiene una menzogna. Eccola è proprio qui: non è del tutto vero. Se si va negli store di Amazon, oppure quelli per dispositivi mobile, oppure su Trip Advisor, potete vedere valutazioni o recensioni di ogni tipo, sia positive che negative. Ma francamente continuo a credere che “misurare la bontà di un prodotto o di un’idea ascoltando semplicemente ciò che dice la gente su Internet, contenga di per sè un modo sbagliato di procedere, perchè non rappresenta affatto, in quasi nessun caso, un campione rappresentativo”. In statistica la prima cosa che devi fare è raccogliere un campione corretto e rappresentativo, e questo non viene fatto MAI fatto sul Web. Credo che tutto ciò faccia parte della natura umana: supponete di essere in un ristorante e di mangiare da Dio spendendo poco. Chiamereste il cameriere facendo i complimenti per la cucina? O magari lo direste al momento di pagare? Probabilmente no. Invece siete più “stimolati” se ci sono ritardi nei piatti, oppure se trovate un capello nella pasta, oppure se trovate che il cibo sia piccante quando non avrebbe dovuto esserlo (vero mamma?). E’ come quando si andava a scuola: se si prende 3 in un compito in classe, scattava qualche punizione. Se si prende 9, “hai fatto solo il tuo dovere di studente”. Per farla breve: in certi casi dovete essere stimolati o ricompensati per dare la vostra opinione, in altri casi invece lo fate spontaneamente perchè vi sentire derubati, o presi in giro, o sentite di aver subìto un torto, per cui partite a mille con le proteste.

C’è un ultimo grave problema, in tutto questo. Che la voce di poche persone rischia (e di fatto per me lo è) di soverchiare la voce più silenziosa dei tanti. E quindi qualcuno potrebbe prendere provvedimenti per correggere la rotta ascoltando una voce sfalsata, che non dà affatto la giusta misura della situazione a cui deve porre rimedio. E lo stesso dicasi per noi acquirenti, chiaramente. Insomma, dobbiamo stare attenti: dobbiamo informarci con attenzione, ascoltando tutti, chiedendo un consiglio spassionato, e non solo basandoci su certe voci, di certi forum, di certe recensioni. Non fatevi traviare, ma abbiate tutti una vostra idea, una vostra opinione. Chiedete agli altri, ma ragionate sulle risposte che vi vengono date, calate ciò che vi viene detto in base alle vostre conoscenze, seppur scarse che siano. Siate propositivi, e non fatevi solo condurre stupidamente dai motori di ricerca. E qualunque cosa leggiate sul Web, sappiate che (imho) non saprete MAI cosa pensa davvero la gente, perchè la maggior parte non va ad esprimere la propria opinione. Ficcatevelo in testa.

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My personal life

Kindle e Kindle Paperwhite

Giovedì pomeriggio ho acquistato il Kindle Paperwhite presso un punto vendita Mediaworld, sfruttando l’offerta volantino che lo metteva in vendita a 109 Euro, contro i 129 “ufficiali” del sito Amazon (50 euro in più rispetto al Kindle base). Ero già in possesso dal classico modello Kindle, ma il Paperwhite mi interessava per una serie di ragioni, alcune buone ed alcune invece che mi lasciavano scettico:

  • positivo: schermo retroilluminato
  • positivo: risoluzione più alta
  • positivo: più veloce e reattivo
  • negativo: schermo touch
  • negativo: il prezzo (il Kindle costa 59 euro, il Paperwhite costa 129: vale la differenza?). Come dicevo, alla fine io l’ho acquistato a 110 euro grazie a Mediaworld, sfruttando tra l’altro un buono sconto ed altre cosucce, per cui alla fin fine la spesa è stata anche inferiore

Rispetto al Kindle, il Paperwhite ha tutta una serie di vantaggi: innanzitutto lo schermo è retroilluminato. Nessuno ve lo dice (almeno, io non sono riuscito a trovare questa informazione in modo rapido), ma l’intensità della retroilluminazione è regolabile a piacimento, senza nemmeno troppi giri di click e menù. Se siete in spiaggia, spegnete la retroilluminazione, se siete al buio la accendete: per me che leggo (anche) la mattina presto, è una cosa molto interessante. E’ leggermente più pesante e spesso rispetto al Kindle base, ma nulla di che.

Seconda cosa: il colore di sfondo delle pagine è leggermente più bianco, e la risoluzione è più alta. Lo schermo sembra più vera carta, e la risoluzione più alta, per cui i caratteri sono più nitidi e leggibili.

La terza cosa, la più importante, e che mi lasciava scettico, è l’unione tra software e touch.
Faccio una premessa.

Il Kindle base dispone di una serie di bottoni hardware che ne consentono l’utilizzo:

  • sul lato sinistro e destro avete i bottoni per spostarvi di pagina in avanti (più grande) ed indietro (più piccolo)
  • sulla parte inferiore avete una specie di joypad: i tasti su/giù/sinistra/destra ed un pulsante OK al centro

Con questi pulsanti fate un po’ di tutto: leggete (ovviamente!), navigate nei menù e settate le impostazioni. Tutto passa attraverso questi pulsanti, quindi ogni minima operazione richiede un certo numero di click e navigazioni. Non che vi capiti spesso, almeno per l’uso che ne facevo io, però se vi capita è piuttosto macchinoso e rallentato.

Con il Kindle Paperwhite le cose sono ben diverse. Innanzitutto non ha alcun bottone hardware, se non quello per l’accensione. Tutte le operazioni passano attraverso lo schermo touch, che tra l’altro risponde quasi come il display touch capacitivo del vostro smartphone (lo schermo reagisce con qualche ms di ritardo, a dir la verità, ma l’input viene gestito correttamente). Quindi banali operazioni come l’inserimento della password del Wifi (ok, lo fate una volta sola), regolare l’intensità dello schermo, inserire un segnalibro o scrivere delle note sono molto molto più intuitive e veloci rispetto al Kindle normale. Vi faccio qualche esempio per chiarire le idee:

  • se volete andare alla pagina precedente, toccate il bordo sinistro della pagina; se volete aprire il menù, toccate il bordo superiore della pagina; se volete andare alla pagina successiva, toccate qualsiasi altra zona della pagina ( che di conseguenza è il 90% dello schermo 6” del dispositivo)
  • se volete cercare una parola nel vocabolario, con il Kindle dovete navigare con i tasti cursore per posizionare il cursore appena prima della parola interessata, ed aspettare la traduzione. Con il Paperwhite è sufficiente toccarla per 2 secondi ed il gioco è fatto
  • se volete inserire un segnalibro, con il Kindle dovete aprire il menù e navigare nella funzione per aggiungere/rimuovere un segnalibro. Con il Paperwhite basta toccare l’angolo superiore destro e confermare
  • se volete spostarvi da un capitolo all’altro, o comunque navigare velocemente all’interno dell’intero testo, con il Kindle base è di fatto un piccolo incubo indocumentabile, con il Paperwhite basta trascinare dal basso verso l’altro, appare una scrollbar orizzontale con un bel cursore da trascinare avanti ed indietro, tra l’altro godendo di una bella preview della pagina che avete raggiunto. Se vi va bene, toccate all’interno della preview, se no toccate fuori e rimanete dove siete. Questo è un punto fondamentale, secondo me, perchè a me capita spesso di studiare testi tecnici, che magari contengono parti che volete leggere più volte per farvele entrare bene in testa: questa funzionalità (di fatto mancante nel Kindle) è essenziale

Non vorrei dire una sciocchezza, ma quando ho acquistato il Kindle, non avevo incluso i due vocabolari italiano ed inglese che invece mi sono ritrovato sul Paperwhite. Entrambi vi danno il significato delle parole. Mi sarei aspettato che quello inglese mi traducesse da inglese ad italiano, ma non è così. Poco male. Tra l’altro, una cosa simpatica che fa il Paperwhite è aggiornare costantemente un documento chiamato “Arrichisci il tuo vocabolario”, aggiungendo tutte le parole che cercate man mano nei vocabolari. Non solo: vi permette di navigare su Wikipedia per avere più informazioni su quella parola. Immaginate di leggere un libro e ad un certo punto compare la scritta “Grande Guerra”: la cercate su Wikipedia…et voilà!!

Il software del Paperwhite contiene numerose altre funzionalità rispetto al Kindle base: vi stima quanto tempo manca alla fine del capitolo, o alla fine dell’intero libro. Tutto questo in base alla vostra velocità di lettura, chiaramente. Ha una sorta di cronologia degli spostamenti che fate all’interno del testo, per cui se balzate da un capitolo all’altro, potete ritornare sui vostri passi (una sorta di Back del vostro browser, per intenderci). Tutte le funzionalità sono davvero a portata di touch: grazie al menù apribile dal bordo superiore potete regolare tipo e dimensione del carattere, l’intensità della retroilluminazione, inserire delle note (feature praticamente non usabile nel Kindle base), navigare con i segnalibri, etc. etc. Il Paperwhite è anche un filo più reattivo e veloce.

Insomma, secondo me il Paperwhite è decisamente avanti rispetto al Kindle base. Lo schermo touch non è solo un “di più”, una mera feature tecnologica, ma è una cosa che ha permesso ad Amazon di aggiungere funzionalità davvero comode ed utili all’utente finale. Valgono i 70 euro in più rispetto al Kindle base? Sarò sincero: probabilmente no. E 50 euro? No, probabilmente no. Ma se siete appassionati di lettura, se potete permettervelo, se avete diritto a qualche sconto come è capitato a me, allora prendete il Paperwhite e sarete lettori più felici.

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