Technology Experience

My daily work

Il mio lavoro quotidiano, il traffico, la metropolitana, le tangenziali, i rapporti con i colleghi, lo stress, il divertimento, la routine

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Brain-Sys ed il suo evento di Event Storming dell’8 Novembre scorso

Di cosa si tratta?
Venerdì 8 Novembre scorso ho vissuto un evento aziendale, interno alla società in cui lavoro, Brain-Sys, davvero molto, molto interessante. Qualche premessa prima di cominciare. Brain-Sys è una società magari-piccola-nei-numeri, ma eccezionale per altri motivi: innanzitutto crede nel telelavoro, perchè permette a ciascun dipendente di lavorare da casa propria. Per questo motivo, fisicamente ci vediamo poco, anche perchè siamo distribuiti geograficamente in posti differenti: chi in zona Lodi come me, chi in zona Pavia come i capi e chi in Valtellina. Abbiamo clienti altrettanto distribuiti geograficamente, con i quali riusciamo a lavorare perfettamente con tutta una serie di strumenti, dal meno tecnologico (telefono) al più tecnologico (Office 365, Lync, Skype, etc.). Personalmente è tre anni che lavoro in questo modo: i clienti che seguo sono piuttosto soddisfatti, io altrettanto, e credo che tutta Brain-Sys tragga vantaggio da tutto questo. Ed io pure.

Tutto questo per dire che l’evento dell’8 Novembre è stata anche un’occasione per ritrovarci tutti quanti, per conoscerci ancora meglio e per conoscere qualche nuovo componente che da poco si è aggiunto alla famiglia Brain-Sys.

Ma è stata anche un’importante occasione per lavorare, chiaramente, e per mettere in pratica una tecnica (metodologia?) di cui avevamo letto io e Gabriele nelle settimane/giorni scorsi. Questa tecnica viene denominata “Event Storming”, ed abbiamo preso spunto dalle sessioni e dai post di un certo Alberto Brandolini, alias @ziobrando su Twitter).

In pratica, ci siamo ritrovati tutti in una location molto raffinata (per la cronaca: Cascina Scova, a Pavia, un hotel 4 stelle con annesso centro benessere) e….Fermi!!! Tutti chi??? Per assurdo che sia, una delle cose che mi ha più colpito è proprio questo “tutti”. Normalmente, infatti, quando si tratta di sviluppare un software, succede più o meno la seguente cosa: un gruppo di persone si riunisce e decide vita, morte e miracoli di questo software. Normalmente, questo “gruppo di persone” include il cliente, un’analista ed un gruppo di commerciali. Rarissima volte il developer viene coinvolto in questa fase: a lui arriva una mazzetta di fogli, o al massimo una mail, con il contenuto riassunto di quella riunione.

Quando si applica Event Storming, invece, quello che accade è che viene organizzata una riunione a cui partecipano tutti quanti gli attori (numericamente, ci si aggira – dice @ziobrando – intorno alle 6-8 persone: l’importante è che siano diversi “punti di vista” attorno allo stesso problema): il cliente (che espone ciò di cui ha bisogno), il developer, un moderatore, l’esperto di dominio, magari un commerciale e così via. Questo è un vantaggio impressionante, di cui secondo me ci si rende conto solo a fine giornata: tutto il team coinvolto ha ragionato sullo stesso problema, ed una volta “educato” anche con la stessa terminologia (ubiquitous language), e ciascuno ha imparato dagli altri qualcosa. Un vero e proprio brainstorming, insomma, una tempesta di cervelli che alla fine i suoi frutti li dà eccome.

Facciamo un passo indietro.
Event Storming è un workshop con una struttura ben precisa.

Ci si ritrova in un certo numero di persone, ci vuole un bel rotolo di carta da appendere alla parete, ci vogliono post-it di diverso colore, penne, matite, scotch, etc. etc. Il cliente espone inizialmente il problema che ha, e che teoricamente il nostro software dovrebbe risolvere. Perchè si chiama Event Storming? E’ semplice: perchè la prima cosa che il team deve fare è pensare agli eventi che accadono all’interno del sistema. Nella vita reale, ciascuno di noi “fa qualcosa” in reazione “a questa cosa che è accaduta”. La stessa cosa deve accadere nel software. Gli eventi devono essere espressi con il “participio passato”, perchè un evento è avvenuto, punto e stop. Un evento non si può annullare, viene persistito, da questo non si scappa. Gli eventi vengono rappresentati da post-it di un colore ben preciso, che vanno attaccati al rotolo di carta sulla parete. E vi posso assicurare che, in base alla composizione del team che avete riunito, i risultati possono essere buoni o cattivi: noi ci siamo trovati alla grande. Nel nostro gruppo c’erano developer junior e senior, c’erano almeno due persone che con la programmazione non c’entravano nulla, eppure hanno partecipato ugualmente con produttività, per esempio. Una volta definiti gli eventi, siamo passati ai comandi, che possono scatenarsi da: un evento utente (click di un bottone, per esempio), dal semplice trascorrere del tempo (se entro le ore XX non è accaduto questo, avviene questo evento), oppure come semplice conseguenza di un altro evento. Ed ovviamente anche i comandi sono stati rappresentati sul foglio di carta con altri post-it, di un colore diverso. Poi gli aggregati, i domini, i bounded context, tutti concetti derivanti da Domain Driven Design (per gli amici DDD). I primi (aggregati) rappresentati ancora da post-it, gli altri da linee di separazione sulla carta, con diversi stili.

Chiaramente, Event Storming non serve e probabilmente non è utile per tutti i progetti. Dà il meglio su progetti complessi, perchè è molto utile per:

  1. uniformare il linguaggio (ubiquitous language): alla fine della giornata, tutti noi (il cliente, i developer, il grafico, l’esperto di dominio, chiunque) eravamo allineati sulla terminologia da utilizzare (vocabolario), evitando ambiguità, fraintendimenti, conflitti vari. Fidatevi, per una volta: vi posso assicurare che una semplice parola, a cui voi attribuite un significato chiaro e limpido, per altri può significare una cosa completamente diversa. E’ importante uniformarsi, creare un ubiquitous language che sarà utilizzato nel codice, nella documentazione, sulla UI, in qualsiasi riunione con il cliente
  2. team building: la giornata personalmente mi è piaciuta molto, perchè tutti noi abbiamo collaborato strettamente, di persona, per cui alla fine tutto ciò aumenta il feeling con gli altri componenti dell’azienda. Abbiamo scherzato, e lavorato, ci siamo presi in giro ed abbiamo discusso, abbiamo avuto idee che non avremmo mai pensato di avere all’inizio della giornata. Sì: come succede spesso in Brain-Sys abbiamo lavorato divertendoci.
  3. chiarezza del progetto: forse, inerente il punto (1). Al di là del linguaggio, tutti noi abbiamo le idee chiare su ciò che dovrà fare il progetto, dalla A alla Z. Sappiamo i confini entro i quali si estende il dominio, abbiamo per certi versi separato le responsabilità, identificato ciascun bounded context

Da quella giornata, siamo tutti tornati a casa molto, molto soddisfatti. Prima di lasciare la location (davvero spettacolare!), abbiamo ovviamente ripulito tutto quanto, ed abbiamo scattato foto al rotolo di carta prima di staccarlo, per avere anche in futuro la nostra modellazione a portata di mano, come documentazione. Pian piano, il progetto sta prendendo vita anche dal punto di vista del codice.

Qualche ringraziamento!!
Beh, l’elenco può essere lungo.

  1. Innanzitutto, ai capi: Gabriele Gaggi ed Alessandra Maggi, perchè oltre ad essere i capi, sono amici e persone sempre disponibili, non solo rendendomi partecipe della vita dell’azienda, con i giusti limiti, ma anche dal punto di vista personale
  2. A Nazareno Manco, che si è mosso dall’est dell’Italia, per raggiungerci, portando con sè la sua famiglia, la sua simpatia, e la sua competenza durante l’Event Storming. Persona bravissima, in gamba, e competente. Ed anche un amico, soprattutto per il supporto morale di questa estate, che non dimenticherò mai, probabilmente. Ok, scusate l’OT
  3. Ad Andrea Barbaini, anche lui si è imbarcato in un lungo viaggio da Roma per essere dei nostri. Non è da tutti!!!
  4. Posso ringraziare ancora qualcuno? Ok, grazie. Aggiungo allora l’intero staff di Managed Designs, Andrea Saltarello e Mauro Servienti in primis, che nel corso del tempo mi hanno fatto entrare in testa i concetti di CQRS, Event Sourcing, e soprattutto DDD, metodologie e tecniche che non riguardano solo il mero sviluppo del codice, ma aiutano a pensare meglio, da molto prima di cominciare a scrivere il codice, al progetto software in cui ci si sta imbarcando
  5. All’intera famiglia Brain-Sys, cioè a tutti noi, perchè siamo (anche) bravi. E come dicevo alla nostra Chiara durante l’evento “Certo che noi della Brain-Sys siamo proprio belli!”!!!!
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Notepad++ e la posizione di salvataggio delle macro registrate

Notepad++ è l’editor di testo che preferisco per lavorare. Semplice, leggero, con evidenziazione della sintassi in base al tipo di file, gestione delle macro, menù contestuale, etc. etc. Ieri sera ho registrato una piccola macro che esegue pochi passi, ma ripetitivi, e che avrò usato un migliaio di volte negli ultimi anni!! La cosa è molto semplice:

  1. Seleziona tutto il testo contenuto nell’editor (CTRL+A)
  2. Fa un find & replace di tutti i caratteri “ “ (spazio) e lo sostituisce con “” (nessun carattere)
  3. Mette la stringa tutta in maiuscolo, premendo la combinazione CTRL+SHIFT+U (upper-case)

Quindi, in pratica, incollo il testo, eseguo la macro e mi trovo una stringa pronta all’uso, da incollare da un’altra parte, dove mi serve.

Chiaramente ho salvato la macro.

Qual’è la posizione in cui Notepad++ salva le macro registrate?

Con Windows 8, il file è il seguente:

C:Users<vostro_username>AppDataRoamingNotepad++shortcuts.xml

Una cosa importante da ricordare è che questo file viene effettivamente scritto soltanto nel momento in cui chiudete Notepad++, per cui evitate di guardare il file tenendo l’editor aperto, continuerete a vedere una versione più vecchia!

Perchè mi serviva sapere qual’è il file? Perchè in caso di formattone del pc, so qual’è il file da backuppare e restorare per ritrovarmi la macro già bella pronta all’uso sul nuovo OS.

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Portico: modificare gli SMS di risposta quando non si può prendere una telefonata

Questa mattina ho ricevuto l’aggiornamento Portico per il Nokia Lumia 920 di Brain-Sys. Una delle cose più simpatiche e comode è la possibilità di rispondere con un SMS quando non si può rispondere ad una telefonata in arrivo. Di default ne abbiamo preimpostati due:

  • Ti chiamo io dopo.
  • Inviami un SMS.

Le risposte predefinite sono al massimo 4. Come si fa a customizzare/aggiungere altri SMS?
E’ semplice: basta andare sotto impostazioni –> applicazioni –> telefono. Poi cliccare sul bottone modifica le risposte, et voilà, il gioco è fatto. Da questa schermata è possibile modificare i due SMS pre-confezionati, oppure aggiungerne altri due.

Ben arrivato, Portico!

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E così, son tornato a WordPress

Se state leggendo questo post, significa che state leggendo il mio nuovo blog, Technology Experience (Reborn 4), la quarta generazione del mio blog. Per fare un breve riassunto (ogni tanto è bello tornare alle origini):

  • primo blog, hostato su UGIdotNET, con Subtext
  • secondo blog, indipendente, su Webhost4life, sempre con Subtext
  • terzo blog, migrato su Winhost, sempre con Subtext
  • quarto blog, quello attuale, sempre su Winhost, questa volta con WordPress

Ma perchè nel titolo ho messo “tornato a WordPress”, quando invece sembra essere la prima volta che lo uso? Non è proprio così: c’è stato un breve periodo (un paio di mesi) in cui avevo lo avevo già adottato, abbandonandolo quasi subito a causa del cambiamento del service provider su cui mi appoggiavo. Troppo lungo da spiegare adesso, ed è inutile rivangare adesso. In questo mio vecchio post, se vi interessa, trovate qualche info in più.

Perchè questo weekend ho deciso di fare il grande balzo? E’ presto detto: Subtext, il blog-engine che mi ha accompagnato per tanti anni, mi costringeva a mantenere l’adozione del .NET Framework sulla piattaforma di hosting alla versione 3.5, chiudendomi un po’ le porte. Il pannello di controllo di Winhost permette ovviamente di switchare a versioni più recenti del framework, ma se provavo ad impostarlo su 4.x, ecco che Subtext smetteva di funzionare. Come ben sanno le persone che mi leggono, le mie esperienze con lo sviluppo Web non sono granchè, quindi invece che sbattere la testa per capire il problema, ho sempre preferito ignorare il tutto a tempi migliori.

C’è un altro motivo per cui ho deciso di fare il grande salto: quando migrai a suo tempo su Winhost, ormai qualche anno fa, non c’era la possibilità di avere MySQL come database engine. E quindi questo chiudeva le porte all’adozione di WordPress. Oggi invece la situazione è ben diversa.

Così venerdì sera, senza alcun preavviso, mi sono quindi reso conto di aver tutti i requisiti necessari per migrare a WordPress: Winhost supporta tranquillamente PHP e mi dà MySQL (100 database, per un totale di 2,5GB di spazio complessivo su tutti i database). E non solo: grazie a questa utility di Gian Maria Ricci, è stato anche abbastanza semplice effettuare la migrazione. L’unica nota dolente è stata la perdita di tutti i commenti, che comunque – lo ammetto – negli ultimi tempi erano davvero pochi pochini. Quindi, dopo attenta riflessione, e dopo aver deglutito un po’ di volte, un passo alla volta, ecco il mio nuovo blog online.

E dato che c’ero, ho dato una rispolverata grafica al tutto. Aprofittando dell’innovazione stilistica e grafica apportata da Microsoft sui suoi prodotti, ho ridisegnato il mio logo e ho fatto un po’ di pulizia sui miei server. Anche la mia homepage è stata modificata con il nuovo stile.

Detto questo, non penso che mi sposterò più da WordPress, fino alla fine dei miei giorni. WordPress è decisamente una piattaforma di blogging matura, completa, ricca di template e plugin. Non c’è alcun motivo per preferire un altro blog-engine, a meno che non abbiate esigenze particolari.

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Perchè usare GTalk come strumento di lavoro

L’altro giorno su Twitter si è scatenata una amichevole discussione su quale fosse lo strumento migliore per chattare durante il lavoro, di argomenti lavorativi. Chiaramente ognuno di voi avrà la propria opinione. L’azienda per cui lavoro, Brain-Sys, ha scelto GTalk, il piccolo e semplice IM di Google che non fa alcuna piega e che trovo davvero eccezionale. Ecco i motivi che me lo fanno preferire rispetto ad altri software:

  • occupazione di memoria RAM minima: sul mio notebook, nel momento in cui vi sto scrivendo, mi sta impegnando 3,3Mb
  • disponibilità su diversi OS, desktop e mobile: ovviamente Windows, ma anche Blackberry, iPad
  • senza fronzoli: è semplice ed immediato. Ok, non avrà chat video e non permette il trasferimento di files. Ma alla fine sono funzionalità che non uso. Trovo invece molto comoda la possibilità di impostare lo stato “Occupato” con un messaggio personalizzato (“torno subito”, “sto facendo merenda”, “mi prendo un caffè”, etc.)
  • salvataggio della chat in un folder dedicato su GMail. Questa francamente è una funzionalità imbattibile. Spesso attraverso GTalk il mio capo mi dice cosa bisogna implementare, quali bachi ha trovato, cosa suggerisce lui per sistemare le cose. Questo sia che si parli di un sito ASP.NET MVC, di un’applicazione desktop WPF, di un database SQL Server. La possibilità di rileggere con calma anche in un secondo momento tutto quanto è assolutamente impagabile
  • spesso e volentieri GTalk non è bloccato dai firewall aziendali, e quando sei in trasferta, da un cliente, sai che hai uno strumento su cui fare affidamento
  • sono convinto del fatto che gira anche su uno scassatissimo ed antiquato Pentium III con XP

Tutte queste funzionalità fanno decisamente vincere GTalk. So benissimo che ci sono strumenti decisamente più evoluti (cito i primi che mi vengono in mente Messenger, Skype, Lync), ma non offrono le caratteristiche vincenti di cui sopra. Ovviamente ne hanno altre, su questo non si discute, ma preferisco avere poche caratteristiche ben sfruttate, che un miliardo che invece rimangono lì sopite e che però mi impegnano memoria RAM. Messenger, per esempio, permette di chattare con gli utenti Facebook, cosa che non mi interessa affatto se sto lavorando: anzi, sarebbe solo di disturbo. Skype su Windows 8, oltre ad occupare centinaia di MB, spesso e volentieri si inchioda.

Qualcuno mi ha informato che il team di GTalk è stato chiuso qualche anno fa, e che quindi non bisognerebbe più usarlo. Da quando bisogna usare solo software i cui sviluppi sono ancora in corso? Che regola è? Quindi non dovremmo più usare notepad? Se uno strumento è affidabile e fa al caso mio, lo utilizzo eccome. Non me ne frega nulla se il team non ci lavora più o è stato chiuso!

Insomma. GTalk è morto, lunga vita a GTalk!!!
Sorriso

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I miei Racconti sui Bytes su Amazon

Negli ultimi mesi, e forse anni, diciamolo chiaramente, la mia attività sul blog è decisamente stata sotto la media. Hanno imperversato altre modalità di rimanere in contatto, prima Facebook e poi Twitter. Specialmente quest’ultimo ha in parte sostituito la mia voglia di comunicare, perchè è più rapido, forse più efficace, sicuramente più immediato. Su Twitter non solo seguo e vengo seguito da tutti gli amici che prima seguivano e leggevano il mio blog, ma ho anche guadagnato un certo numero di altri follower, persone e nuovi amici che il mio blog nemmeno lo conosco.

E per questo motivo alcuni di loro non sanno della mia piccola passione per la scrittura. Anni fa (parecchi anni fa, oserei dire), sul mio blog UGIdotNET e su questo blog scrivevo racconti brevi, scritti nel tempo libero, dove il protagonista era un byte, che viveva diverse situazioni ed avventure all’interno di pc, schede madri, sistemi operativi, software, e chi ne più ne metta. Quei racconti sono piaciuti ad un sacco di miei amici, che spesse volte mi incitavano a continuare, a scriverne sempre di più.

Poco tempo fa ho raccolto un certo numero di questi racconti (37) e li ho pubblicati su Amazon.com (era l’11 Febbraio), al modico prezzo di 2,07 dollari USA. I racconti contenuti in questo primo volume non sono ovviamente originali, sono gli stessi pubblicati sul mio vecchio blog, ma secondo me l’idea di poterli vedere raggruppati in un’unica raccolta, e di poterli leggere attraverso un Kindle dà molto valore aggiunto.

Insomma: consigliato a tutti gli appassionati di informatica, nerd, geek, cultori di hardware & software, e a chi è appassionato di lettura un po’ diversa!

Sorriso

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Da Managed Designs a casa mia in 158 foto

Da qualche mese, ogni lunedì sono in Managed Designs per un SAL settimanale, ovviamente per conto della società per cui lavoro felicemente, Brain-Sys.
Si tratta di un progetto WPF per un grosso cliente di Gorizia, con inserti di MVVM, WCF, etc. etc.

Ma non sono qui per parlarvi di questo.

Ieri pomeriggio, all’uscita dall’ufficio di Managed Designs (alias @bottega51 su Twitter) ho preso in mano la mia fedele Canon EOS 450D e ho cominciato a scattare fotografie, dall’ufficio, fino a casa. La prima foto è stata scattata alle ore 18:17; l’ultima foto è delle ore 19:38. Si passa da una delle vie più centrali di Milano, passando dai Navigli, fino a raggiungere Sant’Angelo Lodigiano (Lodi), il paese in cui abito e vivo. 158 fotografie: non ne ho scartata nessuna, mossa, sfocata, fuori inquadratura.

Perchè? Per due motivi: testare il mio nuovo obiettivo 18-200 acquistato una settimana fa, e per cercare di rendere meno noioso il ritorno verso casa.

Insomma, Buona Visione e Buon Divertimento. L’album fotografico completo è visibile a questo indirizzo.

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Via Torino, 51 – dalla finestra di @bottega51

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Navigli di Milano

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Sempre i Navigli di Milano, venditori ambulanti in preparazione…

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Ingresso della fermata M2 di Porta Genova

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Stazione di servizio “San Zenone al Lambro” (Lodi) dalla A1 a 130km/h circa

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Cancello automatico in apertura

Tutto il resto dell’album fotografico è visibile a questo indirizzo.

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Mi dissocio totalmente da www.xxxxxx-forum.it

Ieri, nel tardo pomeriggio, l’amico Vincenzo Pucarelli (amico di UGIdotNET), mi ha segnalato una cosa davvero poco simpatica e preoccupante. Il succo è questo: iscrivendosi ad un sito http://www.xxxxxx-forum.it/, ed entrando poi in un forum ad-hoc, è possibile scaricare i files .xap delle app per Windows Phone 7. Ovviamente il nome vero del dominio ho preferito tenerlo nascosto.

Disarmante, preoccupante, senza parole!

Vincenzo tra l’altro mi ha fatto notare che tra tutte le app pubblicate su quel forum c’era anche la mia Prova Del Cuoco, app freeware che tra l’altro io stesso ho dovuto eliminare una settimana fa per problemi di copyright vari.

Mi sono registrato immediatamente, e ho scritto un post sul forum segnalando un po’ di cose. E ho “minacciato”: se entro 48 ore non avrei visto TUTTE le app di VivendoByte.net (che è il mio publisher name sul marketplace) spazzate via, mi sarei tutelato nel miglior modo possibile, con avvocati e denunciando a destra e a manca.

Risultato? L’app Prova Del Cuoco è sparita, ed il mio account è stato sospeso a tempo indefinito. Non c’è problema: se ci sarà bisogno, mi registrerò con un’altra e-mail e ricomincerò daccapo.

Piccola parentesi: magari la mia reazione può sembrare esagerata, ma mettetevi nei miei panni. La mia app Prova Del Cuoco è stata segnalata perchè – avendo usato nome + logo + musica originali – violava qualche copyright. La segnalazione è arrivata a Microsoft da parte di…ehm…potete immaginarlo. Quindi, il fatto di vedere la mia stessa app pubblicata in modo illegale da qualche altra parte, potrebbe far pensare che quel post su quel forum sia stato scritto da me, per “bypassare” il marketplace e per far circolare ugualmente l’app nonostante il divieto che mi è stato imposto. Insomma, l’ultima cosa che voglio è essere chiamato da un avvocato.

Quindi, per concludere: le app che ho scritto per Windows Phone 7 sono SOLO esclusivamente sul marketplace ufficiale di Microsoft. Mi dissocio totalmente da ciò che viene pubblicato, non solo su www.xxxxxx-forum.it, ma su altri siti che in un modo o nell’altro pubblicano ciò che non dovrebbe essere pubblicato.

Ed un consiglio a tutti voi: evitate ovviamente di scaricare files .xap dall’origine sospetta: chi vi dice che non sono stati alterati in qualche modo, e che magari servono a veicolare trojan, virus, malware, etc. etc.?

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Ci puoi giurare, che ci sono dei problemi!

Domenica pomeriggio, al mio rientro da Milano Marittima, controllo la posta con calma sul mio desktop, e nella junk mail mi trovo una famigerata email da parte di WH4L…

wh4l_payment

There is a problem with your account” – dice il subject della mail, mentre nel testo mi si dice che devo pagare 0.00 dollari per rinnovare il mio hosting. Possono tranquillamente aspettare, non li pagherò più dopo tutti i disservizi ed il downtime del mio blog.

Sorriso

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Account Windows Marketplace attivato: l’odissea non è poi così male

Allora, intorno al 15-16 settembre scorso ho partecipato ai lab organizzati da Lorenzo e da Microsoft per tutti quelli che volevano provare le proprie applicazioni su telefoni Windows Phone 7. In quel giorno, sono riuscito ad avere tutto per me un WP7 da portare a casa, per sviluppare le altre applicazioni che avevo in testa. Le clausole erano circa tre:

  1. “Uè, se ti chiamo e ho bisogno del telefono, me lo riporti subito, ok?” – Risposta: sì.
  2. Firma questi fogli, ecco…qua e là.
  3. “Domani mattina registrati al Windows Marketplace, così quando aprirà sarai pronto a pubblicare le tue app”

Il terzo punto l’ho soddisfatto solo domenica 19 settembre 2010. Mi sono armato di account & carta di credito e ho attivato il tutto. Passano i giorni, tranquilli, uno alla volta, fino a ieri. Mi accorgo che probabilmente il pagamento con la mia carta non è andato a buon fine (non ho una mail di conferma, nè il solito SMS), e ho qualche mail da parte di questo e quest’altro che mi dicono che il mio account activation non è riusciti. Scrivi mail a Microsoft, senti questo e quello, a quanto pare qualcosa non è andato a buon fine.

Arriva il 30 settembre, cioè ieri. Non c’è soluzione: attivo un altro Windows Live ID e rifaccio la registrazione sul sito. Pago con la carta – e stavolta ho sia l’SMS di conferma, sia la situazione aggiornata sul sito billing.microsoft.com, e ricevo diverse mail di conferma, da parte di Microsoft e di altri partner. Ieri sera verso le 22:30 ricevo una mail in cui mi si chiede di stampare e compilare una lettera, e di allegare alla mail di risposta anche un documento valido per “provare” la mia identità. Entro le 23 invio tutto: stampo, scansiono, scrivo due righe e…click su Invia!

Morale? La morale è che questa mattina ricevo altre mail, tutte di conferma, e mi ritrovo il Windows Marketplace attivato e pronto.

Marketplace_Dashboard

Insomma, quando il Marketplace sarà pronto per ricevere applicazioni Windows Phone 7, anche VivendoByte.net sarà in prima linea!

Nota bene: la terza voce, “Idoneità per pagamento in sospeso” prevedere l’invio di un altro documento, e serve solo nel caso in cui dobbiate ricevere pagamenti da Microsoft per le vostre applicazioni. Prima o poi dovrò occuparmi anche di quello. Ma intanto vedere quello Stato : Attivo mi piace molto, moltissimo.

Smile

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